Quando Velletri era capoluogo di Provincia e di Regione
Terminata la parentesi napoleonica, dopo il ritorno di papa Pio VII a Roma nel 1814, fino all’unità d’Italia, lo Stato Pontificio fu suddiviso amministrativamente in 17 delegazioni apostoliche più la Comarca di Roma, instaurate il 06-07-1816.
Successivamente Leone XII ridusse le delegazioni che invece Gregorio XVI ripristinò a cui aggiunse la delegazione di Orvieto nel 1831 e la DELEGAZIONE DI VELLETRI il 01-02-1832 col nome di DELEGAZIONE DI MARITTIMA.
Finita l’esperienza della Repubblica Romana, Pio IX, il 22-11-1850 rientrando dall’esilio di Gaeta e Napoli, modificò ancora l’assetto territoriale dello Stato della Chiesa. Raggruppò infatti le delegazioni originarie in quattro grandi legazioni, più il circondario di Roma. Ciascuna legazione fu affidata al governo di un cardinale. Esse erano: 1) Legazione di Romagne (capoluogo Bologna) con delegazioni di Bologna Ferrara, Forlì, Ravenna; 2) Legazione Marche (capoluogo Ancona) con delegazioni di Ancona, Urbino e Pesaro, Macerata, Fermo, Ascoli, Camerino; 3) Legazione Umbria (capoluogo Perugia) con delegazioni di Perugia, Spoleto, Rieti; 4) LEGAZIONE DI MARITTIMA E CAMPAGNA (CAPOLUOGO VELLETRI) CON DELEGAZIONI DI VELLETRI, FROSINONE, BENEVENTO; 5) Circondario di Roma (capoluogo Roma) con delegazioni di Roma, Viterbo, Civitavecchia, Orvieto. DUNQUE VELLETRI DIVENNE ADDIRITTURA L’EQUIVALENTE ODIERNO DI CAPOLUOGO DI REGIONE (LEGAZIONE DI MARITTIMA E CAMPAGNA) E CAPOLUOGO DI PROVINCIA (DELEGAZIONE DI VELLETRI).
La delegazione di Velletri comprendeva la parte meridionale dell’attuale provincia di Roma e la parte settentrionale delle attuali province di Latina e Frosinone estendendosi su un vasto territorio da Monte Cavo a Terracina, in posizione strategica sulla Via Appia.
La delegazione di Velletri era formata da otto governi: Velletri, Cisterna, Cori, Rocca Massima, Valmontone (che comprendeva anche le comunità di Giulianello e Montefortino oggi Artena), Terracina (che comprendeva anche la comunità di San Felice), Sezze (che comprendeva anche le comunità di Bassiano, Norma, Sermoneta), Segni (che comprendeva anche le comunità di Carpineto, Gavignano, Gorga, Montelanico).
Da notare che non esistevano ancora, Colleferro, Aprilia, Latina e tutti centri nati con la bonifica delle paludi pontine, mentre Lariano era parte di Velletri.
Solo con la presa di Roma il 20-09-1870, la città di Velletri, entrando a far parte del Regno d’Italia, cessò di essere capoluogo di regione (delegazione Marittima e Campagna) e capoluogo di provincia (legazione di Velletri). Con la loro abolizione, infatti, il 15-10-1870 Velletri entrò a far parte della attuale provincia di Roma.
Dal 1870 le provincie erano divise in circondari e nell’ambito della provincia di Roma venne istituito il Circondario di Velletri, ove il territorio corrispondeva a quello della vecchia delegazione di Velletri dello Stato Pontificio. Nel 1926 anche i circondari vennero aboliti e Velletri da allora restò seppur con la sua storia e le sue strutture cittadine, seppur importante, un semplice comune della provincia di Roma. La fondazione della vicina Latina sviluppatasi poi fortemente, le distruzione della guerra e le amministrazioni cittadine nel tempo succedutesi sono stati fattori che non hanno più permesso a Velletri di tornare ad essere una città importante come in passato.
Come testimoni di questo passato, oggi restano in Piazza del Comune il Palazzo del Delegato di Gaspare Salvi del 1832, che fu il palazzo della provincia di Velletri con il suo bassorilievo di Filippo Gnaccarini del 1852 in cui è raffigurata anche la provincia di Velletri, la grande lapide del 1832 della istituzione della Delegazione di Velletri sulla Torre del Trivio ed è ben visibile sulla Via Casilina tra Colleferro ed Anagni un grande cippo stradale che limitava le provincie pontificie di Velletri e Frosinone.
Questa nostra gloriosa storia, se non è ricordata alle nuove generazioni verrà dimenticata, e così il sottoscritto come Consigliere Comunale delegato alla Toponomastica, insieme alla Commissione Toponomastica di cui era presidente, il 15-11-2010 con un verbale propose l’intitolazione di PIAZZALE DELLA PROVINCIA DI MARITTIMA al grande parcheggio della stazione ferroviaria che era ed è ancora senza nome. La proposta venne cestinata immediatamente dall’amministrazione comunale solo perché proposta dal sottoscritto al quale Servadio, imponendo il suo veto a prescindere, ha impedito la realizzazione di qualsiasi proposta fatta.
L’intitolazione di questo piazzale la cui stazione ferroviaria collegava proprio questi territori alla nostra città ed oggi alla capitale d’Italia, sarà la prima cosa che farò (faremo come Patto Popolare Velletri) appena nel prossimo inverno cambieremo verso a questa amministrazione comunale.
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