Quando lo sport diventa letteratura
Quando lo sport si solleva dalle domenicali risse calciatorie, dalla retorica becera da Bar dello Sport, dagli squallori di Calciopoli, come pure dalla fruizione passiva di sfaccendati che per impiegare le loro giornate non trovano di meglio che dedicarsi alla lettura meticolosa di vari giornaletti sportivi, e si fa invece letteratura, quella alta.
Questo ha voluto mostrarci Lo sport è un romanzo, primo “festival di letteratura sportiva”, che l’Associazione Trops e la Corsa di Miguel, con il patrocinio del XX Municipio e del quadrimestrale sportivo “Lancillotto e Nausicaa” hanno ‘messo in scena’ il 16 e il 17 gennaio, in occasione della gara podistica che ricorda il maratoneta-poeta desaparecido. Ordinate in capitoli, dedicati ciascuno ad un diverso sport, le letture di brani celebri della letteratura sportiva sono state affidate di volta in volta a protagonisti dello sport, e dal capitolo 1, intitolato ad Osvaldo Soriano, che ha aperto il Festival il 16, si sono dipanate come “soste d’autore” lungo il percorso della corsa nella giornata di sabato, attraversando ‘territori’ quali arti marziali e scherma, calcio, boxe, nuoto, canottaggio e ciclismo, per concludersi infine con l’atletica. Varia e articolata la selezione di autori, che non si è limitata ai moderni, da Hemingway a Pisolini, da Soldati a Montalban, ma ha pescato, per sport più celebrati e di antica tradizione, nei classici dei secoli precedenti, da Ariosto e Tasso a Shakespeare, Dumas e Rostand.
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