Pugni nello stomaco
Un altro video della serie “violenza e giovanissimi straccioni dell’umanità”.
Un altro video da fare vedere o nascondere, non sia mai che crei emulazioni o nuovi atti di imbecillità disumana.
Un altro video da decidere se prenderlo a esempio su quanto abbiamo costruito in questi anni di bullismo sociale, oppure assemblarlo per qualche altra puntata-salotto buono in tv .
Un altro video per fare accrediti sul proprio libricino della morale pedagogica e azione educativa, infatti il mondo adulto gonfia i polmoni, anche i bicipiti, quando rivendica il proprio ruolo di agente educativo, senza però riuscire a spostare di un solo millimetro le assi di s-coordinamento collettivo in cui sopravviviamo.
Un altro video per non parlarne troppo, perché potrebbe fare male a chi lo vede, ai ragazzini che scopiazzano, a chi insegna, a chi s’accontenta della scienza, un po’ meno della coscienza. Un altro video per tentare una volta per tutte di smetterla con le teorie, le belle parole, le canzonette, le cattedre e i massimi sistemi, le slide, i lucidi, i colori sgargianti delle tecniche di apprendimento, riducendo questo disagio relazionale che miete vittime da una parte e dall’altra, a una semplice connotazione intenzionale, persistente, asimmetrica.
Non è soltanto questo, ma storie anonime e blindate che ancora fanno testo per arginare lo spavaldo di turno.
Un altro video per affermare che trasgressione non è devianza, che non subordinare mai le proprie incapacità, passioni, bisogni, desideri, alle regole, significa farsi male e soprattutto fare male agli altri, agli innocenti.
Un altro video per porre un freno al buonismo deleterio che non fa bene ad alcuno, ai ragazzi né agli adulti, al mondo professorale, genitoriale, educativo.
Un altro video per indicare esempi che non siano di cartapesta, che s’accartacciano e gettano via pochi istanti dopo averli letti e poco ascoltati.
Un altro video per scacciare la paura creata ad arte dall’omertà, ma anche la paura di non parlarne troppo, perché potrebbe ferire la sensibilità di tante anime belle, perché c’è persistente l’insidia dei comportamenti copia incolla.
Un altro video per consigliare chi afferma ‘politicamente’ che nella propria scuola, nella propria famiglia, nel proprio orticello, non ci sono assolutamente erbacce, di conseguenza perché parlarne, perché farne materia di ‘incontro’ e di ‘relazione’.
Un altro video per fare i conti con le storie personali delle persone e non con i soliti giudizi affrettati da bar dello sport.
Un altro video per scardinare i recinti in cui ognuno entra e ciascuno non consente all’altro di vedere, sentire, dialogare.
Un altro video per comprendere che quel sangue nulla altro è che sangue della vergogna, di quella ragazzina di 12 anni vigliaccamente demolita: ma carissimo il mio bullo/a, questo te lo dico io, puoi credermi, la tua arroganza e presunzione potrebbe risultare il tuo sangue domani, alla meno peggio, fuori dalla scuola, in un carcere, in un ospedale, ma qualche volta pure con i piedi in avanti per sempre.
Un altro video per disprezzare la platea plaudente tutt’intorno, che bestemmia, inveisce, grida di andare giù più forte, quanti partecipano ghignando beotamente al banchetto dei miserabili. Un altro video per riaffermare che infame (un vocabolo assai in voga tra gli adolescenti che lo interpretano malamente senza ben sapere da dove arriva e che carichi di sofferenza comporta) non è chi si mette di traverso, di mezzo, per salvare quella ragazzina-vittima-predestinata, o chi denuncia questa piccola demente, infame è chi rimane in silenzio, chi fa da veterano di una guerra che non è mai stata sua, né mai lo sarà.
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