Psycho: storia di un film ‘perfetto’ nato per caso
Psycho di Alfred Hitchcock è la perfezione applicata al cinema. Come tutti i grandi film, la sua genesi è stata molto particolare. Il film nasce dopo un altro progetto piuttosto impegnativo a cui Hitchcock stava pensando ma non poté realizzare.
Il regista inglese decise di mettersi alla prova girando un film a basso costo capace, allo stesso tempo, di far fruttare milioni di dollari. Per risparmiare sul budget, Hitchcock decise: di rinunciare alle star, di girare in bianco e nero nonostante l’invenzione del technicolor, di utilizzare una troupe televisiva e di sfruttare un soggetto considerato degno di un horror di serie B. Nonostante le molte rinunce, il risultato finale fu un ingranaggio perfetto.
Psycho è considerato ancora oggi, dopo quarantasei anni dalla sua distribuzione, uno dei migliori film della storia del cinema, perché per entrare nell’Olimpo della cinematografia il risultato finale deve essere perfetto e Psycho lo è, dall’inizio alla fine: dai bellissimi titoli di testa di Saul Bass all’enigmatica inquadratura finale di Anthony Perkins, dall’interpretazione degli attori alla delineazione dei personaggi, dalla trama ricca di suspense ai virtuosismi tecnico-registici.
Se un film è perfetto, se un film è cinema allo stato puro allora riesce ad emozionare sempre, come se lo si guardasse per la prima volta e Psycho riesce benissimo ad appassionare ancora il pubblico di oggi come quello di ieri.
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