PROSPETTIVE DEL TERZO MILLENNIO RASSEGNA DI ARTE CONTEMPORANEA
MACA
Palazzo Sanseverino, Via Giovanni Falcone, 1
87041 – Acri (CS)
tel. 0984.95.33.09
www.museomaca.it/
PROSPETTIVE DEL TERZO MILLENNIO
RASSEGNA DI ARTE CONTEMPORANEA
a cura di Giorgio Di Genova ed Enzo Le Pera
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Sabato 9 dicembre 2017, inaugurazione h. 17.30.
Sino a domenica 25.02.2018; da martedì a domenica, 09.00-13.00/16.00-20.00.
Operatori e operatrici si sono dati convegno, di nuovo, per incrociarsi in Calabria, dopo la rassegna “Periscopio sull’arte in Italia 2016“, allestita al Castello Ducale di Corigliano Calabro (CS), e oggi, a inizio dicembre 2017, si ritrovano al MACA, per la rassegna “Prospettive del Terzo Millennio”, a cura di Giorgio Di Genova ed Enzo Le Pera,
Pittori, scultori, designers, fotografi, grafici, … convenuti in Calabria con diverse opere si propongono, senza problemi; e ciò ci fa intendere che si ha voglia di un confronto aperto, senza questioni inespresse. Il lusso dell’incontro e la consistenza dello scontro motivano presenze di rispetto. L’importante, per chi opera nel mondo delle arti visive, è profilare nei nuovi segmenti interpretativi centralità di ricerca e d’indagine. Le opere d’arte sono veri e propri strumenti, nonché utili dispositivi visivi, per esplorare “l’identità del mondo”, per cribrare le cognizioni del sé e, inoltre, classificano secoli; le più qualificate immagini diventano icone del tempo e del pensiero umano.
Una giuria, costituita da Giorgio Di Genova, Enzo Le Pera, Tiziana Todi e Maurizio Vitiello, sceglierà due artisti meritevoli per la realizzazione di due personali, una a Roma, nella storica galleria “Vittoria”, in via Margutta, e l’altra a Cosenza, alla galleria “Il Triangolo”, nonché l’assegnazione di quattro targhe e attestazioni di merito.
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Acri è una città in provincia di Cosenza situata a 720 metri ai piedi della Sila, ricca di storia, che va dagli Enotri ai Bruzi. Il suo nome deriva da akra (sommità). Nella zona della città vecchia si erge, spiccando tra piccoli edifici, Palazzo Sanseverino, edificato nel ‘700 per iniziativa di Giuseppe Leopoldo Sanseverino. Abbandonato alla metà del ‘900, il Comune di Acri decise di recuperare il Palazzo Sanseverino, che aveva subìto alcune lesioni per crolli, avviando nel 1986 i necessari lavori, che si sono conclusi nel 2000. Dotato di 30 sale per un totale di 3.000 metri quadri, distribuiti su quattro piani. Nel giugno 2006 venne inaugurato come MACA (Museo d’Arte Contemporanea di Acri) – Collezione Permanente Silvio Vigliaturo -, in quanto sono conservate oltre 200 opere donate dall’artista calabrese alla Città di Acri. Da allora, il MACA s’è fatto conoscere per le sue attività, che hanno richiamato dalla Calabria e dall’Italia appassionati, galleristi, collezionisti, nonché visitatori dall’Europa e dagli Stati Uniti.
Un accenno merita la “location”: il Palazzo Sanseverino Falcone appartenne alla potente famiglia calabrese dei Sanseverino principi di Bisignano e feudatari di Acri, edificato nel XVII secolo venne ristrutturato nel 1720 dal maestro Vangerio di Rogliano su commissione di Leopoldo Sanseverino. Si erge su quattro livelli, in pianta quadrangolare con un grande cortile centrale, i primi due piani erano utilizzati dalla guardie, mentre l’ultimo dalla servitù e dalle cucine, solo il secondo piano era residenza della nobile famiglia e si componeva di diverse sale. Nella sala d’ingresso sono visibili affreschi di significato criptico e alchemico, probabilmente legati alla storia personale dei committenti, tra i maggiori si evidenziano quelli realizzati tra il 1714 e il 1718 dall’artista napoletano Donato Vitale: l’Allegoria del tempo e il Ratto di Proserpina.
Il MACA annovera nella sua collezione permanente, inoltre, una serie di 66 opere grafiche di grandi nomi del ‘900 italiano (tra gli altri: De Chirico, Schifano, Morlotti, Scanavino e Nespolo), frutto della donazione del collezionista Germano Patrito, un’opera dello scultore Dorino Ouvrier e un’opera pittorica di alcuni artisti: Luigi Le Voci, Francesco Guerrieri, Fritz Baungartner. Queste ultime opere sono state donate al museo dagli artisti stessi o dai loro eredi.
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