Proposta di Emergenza Sorrisi per i paesi in via di sviluppo
Sanità Internazionale, la proposta di Emergenza Sorrisi per i paesi in via di sviluppo: aumentare il numero di centri con personale medico specializzato per la cura dei pazienti ustionati.
Il Presidente Abenavoli: «Autorevoli report internazionali certificano non solo l’emarginazione e il dolore che si cela dietro ferite così profonde, ma anche il notevole impatto economico che le ustioni comportano per i paesi coinvolti».
Mettono in gioco elevate competenze e comprovata esperienza sul campo, nonché qualità umane non indifferenti, indispensabili nell’approccio al paziente. Affrontano il proprio delicato compito con un innato spirito di solidarietà, nonché con la capacità di adattarsi alle difficoltà di curare soggetti in gravi condizioni, in ambienti e territori “difficili”, a migliaia di chilometri di distanza da casa.
Siamo di fronte alle missioni internazionali dei chirurghi di Emergenza Sorrisi, specializzati nella cura delle grandi ustioni, con alle spalle oltre 15 anni di delicati interventi in numerosi regioni dell’Africa, in quei paesi in via di sviluppo dove, ogni volta, la “sfida da vincere” non è solo ricostruire quei volti, quelle mani, quelle braccia “martoriate dal fuoco distruttore”, ma anche formare personale specializzato sul posto, per elevare la qualità delle cure, per contribuire a costruire una sanità in continua evoluzione, in quei luoghi dove il sacrosanto universale diritto alla salute non sempre riesce a fare il paio con equità e pari opportunità.
Emergenza Sorrisi non è, però, soltanto il lavoro sul campo dei medici e degli infermieri specializzati, in realtà come Burkina Faso, Benin, Congo, Togo, Etiopia, Somalia e molti altri, ma alla base ci sono una instancabile organizzazione, forte di uno staff di professionisti che non ha mai smesso di credere, dal primo giorno, che la solidarietà può fare davvero la differenza, può ridonare speranza, può contribuire a riaccendere “barlumi di luce” nel buio tunnel dell’indifferenza, in quei luoghi dove la mano di un bambino, chiusa dalle cicatrici di ustioni terribili, può riprendere a giocare, a stringere altri mani, ad abbracciare.
«Un recente articolo apparso su un’importante rivista di chirurgia plastica dal titolo “The Global Macroeconomic Burden of Burn Injuries” ha messo in rilievo un dato estremamente interessante e collegato a filo doppio con l’impegno che noi di Emergenza sorrisi portiamo avanti da tempo: ovvero che i pazienti ustionati e le relative conseguenze funzionali che le gravi ustioni che riportano, rappresentano, per i paesi con minori risorse, un aggravio sia dal punto di vista sociale che economico».
Esordisce così, nella sua analisi, il Dott. Fabio Abenavoli, Presidente di Emergenza Sorrisi.
«Tale dato evidenzia come la missione dei medici di Emergenza Sorrisi, impegnati, oltre che per pazienti con deformità del volto, anche per quei soggetti che hanno riportato gravi ustioni al volto e agli arti, sia oggi più che mai assolutamente rilevante, non solo dal punto di vista sociale ma anche dal punto di vista economico.
Ed è per questo che lo staff di Emergenza Sorrisi intende porre all’attenzione della collettività la necessità che vengano creati, anche e soprattutto in paesi con meno risorse, dei centri di riferimento per trattare in modo sempre più specializzato i pazienti ustionati, così da ridurre l’impatto economico per le politiche sanitarie di queste nazioni.
La proposta di Emergenza Sorrisi, attraverso la voce del suo Presidente, è quindi chiara e diretta. Nasce innanzitutto dall’impegno strutturato in molti anni di presenza in realtà estremamente svantaggiate dove le ustioni non rappresentano solo ferite da rimarginare, ma anche l’emblema del dolore e dell’emarginazione con cui gioco forza convivere, continua Abenavoli.
La nostra proposta è quella di sollecitare istituzioni pubbliche e private, perché la solidarietà non ha colore né bandiera politica, ad attivarsi per investimenti che non sono di rilevante entità, al fine di creare, in questi territori, centri con personale medico ben formato, così da garantire una assistenza e cura adeguata ai pazienti ustionati, con l’obiettivo di offrire dei risultati anche dal punto vista economico, a lungo termine, assolutamente favorevoli.
Come abbiamo sempre fatto, intendiamo coadiuvare questi progetti, avviando percorsi mirati di informazione e prevenzione sulle ustioni per le comunità più a rischio. Per un medico la formazione è la chiave che consente di aprire la strada allo sviluppo e alla emancipazione reale di chi oggi non riesce più a sopravvivere nel paese in cui è nato.
Il progetto si colloca nel quadro del piano Mattei che sta di recente venendo alla ribalta portando l’Africa alla attenzione dei media: portare aiuto in loco, con interventi in grado di garantire sostenibilità a lungo termine.
L’impegno dei nostri chirurghi è quello di ridare la funzionalità agli arti che, a causa delle sequele di ustioni, non sono più validi funzionalmente, impedendo quindi di relazionarsi e di avere opportunità lavorative.
Nelle donne, inoltre le deformità che interessano il volto, diventano ulteriore elemento di discriminazione, perché riducono la possibilità di sposarsi e di creare delle famiglie.
Tutto ciò non avverrebbe se si creassero, gradualmente, dei centri adatti a trattare le forme acute impedendo l’evoluzione in quelle che sono le sequele deturpanti e funzionalmente invalidanti.
Emergenza Sorrisi, conclude il Presidente Abenavoli, non intende fermarsi, e porterà avanti, con sempre maggiore abnegazione, sia la missione di cura “sul campo” dei pazienti, con il proprio personale medico, sia l’organizzazione di campagne di solidarietà finalizzate ad avere a disposizione gli strumenti per creare progetti mirati di formazione, prevenzione e sviluppo di centri sanitari, basandosi anche sull’evoluzione di quelli esistenti, all’avanguardia nella cura delle ustioni, nella piena consapevolezza che rimarginare ferite così profonde consente, per certi versi, di “rinascere” nel vero senso del termine».
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