Pronto…?!
Troppi di noi su questo frastornato Pianeta hanno “fame e sete” e va oltre l’aspetto della costituzione fisica: anche il «cervello-mente» di questa popolazione è in gravissimo deficit, se non proprio atrofizzato. Senza allontanarci troppo qui dalla “sicura” Europa, andiamo nel suo “giardino”, l’Africa. Intorno il solo Sahara: milioni di genti che tentano di sopravvivere in assenza o quasi di acqua e di molti alimenti primari, senza poi mai aver udito in vita loro lo squillare d’un telefono e senza mai aver letto o scritto. L’analfabetismo, la “chiusura” e isolamento socio-culturale pieni e totali rispetto al mondo e denutrizione, sono un mix devastante e disonorevole per l’essere umano, oggi, nell’era della ricchezza spesa per l’esplorazione e la ricerca spaziale. I dati più recenti (www.internetworldstats.com) sono inquietanti: nemmeno un quinto della popolazione civile mondiale, affollamento in Asia, Europa e America, dispone di telecomunicazione (“tlc”) considerata buona o sufficiente. La grande quantità di informazione è quasi sempre “spazzatura”, per vendere (on line) questo o quel videogioco (di guerra) o lo sfondo animato e/o con suoneria di moda da scaricare sull’altrettanto telefono mobile. Tale fondamentale strumento di tlc è oggi trascurato, salvo alcune case costruttrici “pragmatiche”. È diventato un “bel giocattolo” abusato da troppi deficienti. Troppa informazione ludica e di cosiddetto “intrattenimento” commerciale. Un insopportabile e insostenibile edonismo spinto da particolari animazioni grafiche che limita la già pessima performance della rete fisica di internet civile. Sono stati segnalati al Garante delle Comunicazioni forti rallentamenti, negli orari di punta, nel caricare e gestire le pagine della e-mail. I banner pubblicitari animati, però, non subiscono rallentamenti e sono sempre e comunque i primi a caricarsi a discapito dei restanti “dati utili”. È l’imposizione d’un consumo forzato di informazione commerciale per l’uso, a pagamento, di un servizio utile e fondamentale. La critica ai gestori è che ora concentrano (molto) la spesa per la cura del servizio più per farsi notare e ricordare. Non comprendono i limiti e problemi di una rete e servizio tlc sovraffollati. Inoltre, la rete fisica in Italia è molto vecchia. In aree metropolitane come Roma ci sono ancora ritardi o scarsa volontà politica, prim’ancora che strettamente tecnica e finanziaria, a investire in nuove e più efficienti infrastrutture, magari in un capillare cablaggio sotterraneo, per impattare meno con l’ambiente e i centri storici. La complessiva scarsa performance e molti altri ostacoli nel comunicare tra la comune popolazione civile, rispetto agli standard militari (mostruosa la velocità di trasmissione dati degli strumenti NATO per esempio) è il limite politico, prim’ancora che tecnico, da superare con impegno e buona volontà. L’Europa, deve sostenere nei paesi sottosviluppati sì un programma di benessere fisico a partire dalla corretta alimentazione, ma anche culturale, alfabetizzazione, formazione, educazione e capacità di comunicare e interagire bene con il resto del mondo con quegli standard “occidentali” per troppo tempo negati.
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