Assemblea a Velletri contro la probabile scelta del “bio” metano da parte della Giunta comunale
Il Coordinamento contro l’inceneritore di Albano
Il Comitato Alternativa Sostenibile dei Monti Prenestini
La Spinosa per l’Ambiente di Velletri
Organizzano un’assemblea pubblica a Velletri, al Dopolavoro Ferroviario (Stazione di Velletri) sabato 20 febbraio alle ore 16,30 per smascherare la probabile scelta del “bio” metano da parte della Giunta comunale veliterna.
L’antefatto: al progetto iniziale di impianto a biogas della Volsca Ambiente e Servizi Spa, evoluzione di una versione precedente, avevano collaborato due firme ben note alla cronaca, la prima di un inquisito e sotto processo per Mafia Capitale (ing. Gian Mario Baruchello) e la seconda dell’ingegner Bruno Guidobaldi sotto processo nell’ambito degli affari truffaldini del boss Cerroni. Ma questo progetto, da realizzarsi in località Lazzaria, in piena zona agricola di pregio, è stato sommerso da ricorsi, osservazioni tecniche contrarie e soprattutto mobilitazioni di alcuni comitati, di cittadini e di agricoltori.
All’ultimo Consiglio comunale di dicembre 2015 si discutevano le conclusioni della Commissione Speciale Consultiva, voluta dalla stessa Giunta per guadagnare tempo e ufficialmente per valutare la validità del biogas che, secondo il progetto iniziale, doveva lavorare la frazione organica dei rifiuti urbani e/o agroindustriali e fare energia elettrica a suon di incentivi pubblici.
L’orientamento emerso nella relazione finale della Commissione Speciale è stato il RIFIUTO DEL BIOGAS, inquinante e nocivo, a favore del MINI COMPOSTAGGIO AEROBICO di comunità, piccolo e non inquinante.
Questo orientamento è una presa d’atto dell’intenso lavoro di chiarimento che i nostri Comitati e i nostri tecnici hanno svolto per mesi e mesi a favore del mini compostaggio e contro qualsiasi soluzione inquinante e nociva per la salute.
In quell’occasione maggioranza e minoranza hanno concordato di rinunciare al BIOGAS, mentre Sindaco e Giunta si sono presi qualche mese di finta riflessione.
Sappiamo però che la rinuncia del primo cittadino, dell’assessore all’Ambiente Masi e seguaci presenti in Consiglio non nasce dal rinsavimento, ma da semplici considerazioni economiche a favore di una soluzione più REDDITIZIA, utile a coprire i debiti della Volsca: il “BIO” METANO, tecnologia altrettanto inquinante del biogas.
Sappiamo infatti che il “bio” gas sta per essere disincentivato a favore del “bio” metano che riceverà ancora più soldi del biogas – con la benedizione della UE.
Prendendo spunto dall’orientamento dei tanti coltivatori veliterni, la COLDIRETTI, Associazione di agricoltori che conta oltre un milione e mezzo di iscritti, si è proposta a Velletri come capofila di un progetto di mini-compostaggio di comunità in alternativa al biogas e al biometano, definendolo una “svolta ecologica e sostenibile a servizio degli agricoltori e della cittadinanza”. Buona cosa si dirà.
E così sarebbe se Coldiretti fosse affidabile e disinteressata, ma NON LO È.
Essa passa indifferentemente dal mini compostaggio al biogas, al biometano a seconda degli interessi locali o nazionali della sua Associazione. Il sodalizio con il Consorzio Italiano Compostatori è emblematico. IL CIC garantisce agli agricoltori il “marchio di qualità del compost” avvalendosi invece di aziende che utilizzano a piene mani la digestione anaerobica e producono biogas e biometano, proprio quelli che gli imprenditori agricoli di Velletri hanno rigettato con forza.
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