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Prevenire le nullità matrimoniali dal punto di vista pastorale

Prevenire le nullità matrimoniali dal punto di vista pastorale
Gennaio 11
23:00 2015

Il matrimonio è innanzitutto un sacramento, quindi presupposto essenziale per la sua validità è la preparazione operata nell’ambito del contesto familiare, e quindi da parte dei genitori, riguardo quelli che sono i valori cristiani fondamentali su cui il matrimonio si basa. Le cause dello sfaldamento della famiglia vanno individuate infatti nella svalutazione del significato del matrimonio cristiano, della sacramentalità dello stesso.
Si può constatare purtroppo frequentemente un’assoluta impreparazione dei giovani alla scelta matrimoniale, sottovalutando il concetto di donazione completa all’altro quale è l’amore; mancanza di altruismo, di spirito di sacrificio; mancanza di un rapporto affettivo dei figli dovuto alla moltiplicazione dei divorzi dei genitori, che sfocia inevitabilmente in un’immaturità dei figli con decisioni affrettate e senza criterio, creando un effetto domino. Il matrimonio diventa allora una scelta di libertà e possibilità di agire senza controlli e i figli finiscono col rappresentare solo un peso economico, un ostacolo al lavoro e alla carriera. I rimedi a questa crisi della famiglia si possono trovare in diversi documenti ecclesiali, da Evangelizzazione e Sacramento del matrimonio al Direttorio di Pastorale familiare del 1993, in cui si sottolinea la necessità di promuovere da parte della famiglia e della Parrocchia una preparazione al matrimonio in una prospettiva di educazione all’amore, all’unione, alla condivisione. Importante è valorizzare il tempo del fidanzamento, come periodo in cui insieme si può crescere nella fede, nella preghiera, affrontando uniti le fatiche e le difficoltà, ponendo le basi per quello che sarà il rapporto di tutta la vita. A realizzare questi scopi sta la partecipazione al corso prematrimoniale per approfondire la tematica del matrimonio sacramento, per accertare eventuali riserve e impedimenti che possono un giorno far contestare il vincolo matrimoniale. Il processetto matrimoniale pone ai giovani domande chiare ed essenziali che riguardano soprattutto il consenso, che deve essere pieno, libero, non condizionato, senza pressioni fisiche o psicologiche, senza timore reverenziale verso i genitori. Consenso che si potrebbe considerare invalido quando una persona difetta di discrezione di giudizio, non disponendo in misura adeguata di capacità critica, di consapevolezza e libertà interiore, oppure si rivela incapace di assumersi i doveri e le responsabilità del matrimonio. Vengono poi rivolte domande anche sull’indissolubilità del matrimonio, richiamando l’atteggiamento cristiano del perdono sull’esempio di Cristo che non ha condannato l’adultera colta in flagrante. Un’altra domanda che può inficiare la validità del vincolo riguarda poi il dolo e l’errore. Nascondere qualcosa che possa un giorno turbare gravemente la vita coniugale costituisce motivo di nullità di matrimonio. Nascondere qualcosa significa impedire la conoscenza di eventuali malattie ereditarie, di ricoveri in cliniche psichiatriche, di tendenze omosessuali. Il sacerdote, interrogando singolarmente i nubendi, verifica la sincerità delle intenzioni e può avvertire il partner perché non debba un giorno trovarsi nella necessità di avviare una causa di nullità.
Importante è anche la domanda sulla procreazione responsabile. Si perviene infatti alla dichiarazione di nullità quando viene esclusa la prole.
Oggi poi è facile imbattersi in coppie miste. In questi casi il sacerdote deve illuminare i contraenti sulle differenze esistenti tra le due confessioni religiose, e renderli consapevoli delle difficoltà che potranno sorgere in una vita coniugale tra due persone che non vivono in perfetta comunione ecclesiale. Se i corsi prematrimoniali fossero istruiti, ma anche vissuti, con maggiore impegno e passione, si potrebbe evitare la celebrazione di alcuni matrimoni che già in partenza possono far presagire un’ipotesi di nullità. La celebrazione del matrimonio non deve illudere gli sposi che ormai il loro amore è completo, sicuro e immune da pericoli. Perché il consenso perseveri, ogni giorno deve crescere la spiritualità coniugale e familiare, attraverso gli impegni quotidiani che la caratterizzano nella fedeltà alle esigenze dell’amore coniugale e familiare. Prevenire le nullità del matrimonio per mancanza di un vero consenso è certamente possibile, ma solo se da parte dei giovani ci sarà una presa di coscienza del matrimonio sacramento, se non ci si accosterà all’altare per tradizione, sfarzo o coreografia, ma unicamente per chiedere al Signore di santificare la loro unione. D’altra parte le numerose richieste di nullità di matrimonio depositate presso i Tribunali ecclesiastici fanno sperare che nei giovani arda il desiderio di recuperare i valori perduti, per riscoprire la dignità del matrimonio sacramento.

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