Presepio vivente a Rocca di Papa
Gennaio 11
18:16
2017
La grande stella sulla Fortezza c’era, il gelo pure, ma non sono mancati all’appuntamento il 6 Gennaio i bravissimi attori amatoriali che hanno rappresentato per la seconda volta la Natività nei vicoli antichi del centro storico di Rocca di Papa. Sfidando l’aria artica, vi erano rocchegiani che hanno voluto ripercorrere antichi passi del Vangelo, in un’atmosfera che richiama vecchie tradizioni e usanze di questa nostra cittadina. Mentre Maria e Giuseppe vivono quegli intensi attimi che precedono la nascita di Gesù, ci si aspetta di veder entrare un somarello carico di fascine di legna o di sacchi di carbone in una delle tante stalle, par di sentire le voci provenienti da immaginarie bettole, osterie dove boscaioli e carbonai, ripuliti alla bell’e meglio sono intenti a giocare a morra o a carachè , a carte: le loro voci s’impastano con il vino bevuto e il volume si alza, si modula nell’antico dialetto rocchegiano… gli interpreti dei biblici personaggi, tutti perfettamente calati nei loro ruoli, ripercorrono tra i vicoli l’antica storia che ciascuno di noi ricorda a Natale, sfiorano con i loro mantelli il muschio sui muri, si fermano davanti all’antica fontana, l’acqua tintinna e gocciola, gelati i bordi della pietra sperone; i passi scalpitano sui sampietrini, mescolandosi con quelli del pubblico. Sfuma l’immaginazione mentre la recita procede, in un itinerante svolgimento che cambia scenario fino a giungere davanti l’antica chiesa, quella del Crocifisso, dove ogni pietra, ogni scala, ogni ringhiera e sampietrino offrono naturale palcoscenico. Con i costumi, immersi in naturali scenografie, gli attori impegnati nei loro ruoli hanno fatto rivivere antiche voci, quelle che si ascoltavano davanti alla scoppiettante fiamma del camino e facevano brillare gli occhi di ciascuno mentre si attendeva la Befana con i suoi balocchi… E infine l’Epifania tutte le feste s’è portata via: si è tornati alla realtà di una cittadina che deve rivivere, che deve tornare a vedere nel suo cuore antico di pietra lavica, le persone affacciate alla finestra, le lenzuola stese, i fiori sui balconi, la vita animarsi… Domani sarà un altro giorno? Speriamo!
Rita Gatta
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