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Presepe Artistico di Cecchina

Presepe Artistico di Cecchina
Dicembre 09
23:47 2015

Il tema: “accoglienza e pace”. Martedì 8 alle 12.00, in piazza della XXV aprile si è svolta l’inaugurazione. Visita esclusiva dell’opera e dialogo con volontari e neopresidente della Pro Loco, Donato Accogli che invita Papa Francesco.

“La Provvidenza” era il nome della barca della famiglia dei Malavoglia di Verga. Quella con cui padron ‘Ntoni, esercitava il mestiere di pescatore per tirare avanti la famiglia. Ed una barca circondata da reti da pesca stese, è quella che, di fianco ad una gigantesca ancòra, accoglie i visitatori del 23esimo Presepe Artistico che la Pro Loco di Cecchina, grazie a molti volontari ha realizzato, in piazza XXV aprile. Alle 12.00 di martedì otto dicembre si è svolta l’inaugurazione. A tutti è stato distribuito un significativo, utilissimo depliant realizzato per l’occasione. Ma il mare, il luogo fisico che accoglie questa rappresentazione del presepe 2015, non è il mare delle cartoline. È piuttosto il mare fatto di quell’acqua salata che resta nella bocca e nella memoria dei disgraziati, cacciati dalle bombe e dalla fame che in Africa e in Medio Oriente hanno come prospettiva la morte certa. E allora scelgono quel mare che potrebbero amare in quanto via di comunicazione, ma che odiano e odieranno per le terribili esperienze, fino al sacrificio della vita propria e dei propri cari, dopo averlo affrontato. Ricordando che lo fanno perché pur prigionieri di schiavisti momentanei, forse ce la faranno a sopravvivere: e mettono in quel forse tutta la loro tragica scelta. Anche durante gli ultimi ritocchi per mettere a punto il presepe che viene offerto alla vista della città: sia per i fruitori che attribuiscono grande spiritualità religiosa a questo momento cristiano; che ai tanti che sottolineano l’aspetto sociale e l’imperativo etico-morale di un umanesimo che accoglie; anche in questi momenti si percepisce come questa rappresentazione non è “uno svago per occupare il tempo libero”, ma il riconoscersi in tutte le proprie storie, personali e familiari. Di persone, sia i cittadini cecchinesi, sia i volontari costruttori, che hanno provenienze le più disparate. Solo per restare in Italia, ci sono sardi, e siciliani; pugliesi e ciociari; campani e abruzzesi, e toscani  veneti, e così via. Per questo la grande scenografia, figlia di una attenta sceneggiatura collettiva, dove lo zampino imperioso dell’onnipresente Emanuele Pastore è comunque riconoscibile negli anni; è fatta di quadri in successione che, idealmente, mette insieme isole e penisola italiana in un’unica costa. C’è umiltà e orgoglio per la squadra che riesce, stando uniti, a realizzare tutto ciò. Questo sottolinea Donato Accogli, il neopresidente della Pro Loco Cecchina mentre ci accompagna nella visita. Poi, mentre ci illustra le coste della Puglia del primo quadro, Cefalù che è il secondo, San Nicola Arcella con la magnifica grotta, Furore della costa amalfitana, la bianchissima Scala dei Turchi agrigentina e, per finire, le cinqueterre liguri; Donato Accogli esprime il suo intimo pensiero: “questo presepe così umano e così sofferto, così rappresentante gli ultimi; così intriso di compassione, quella stessa che deriva dalla misericordia, meriterebbe – non per vanità nostra ma oggettivamente – una vera e propria visita di Papa Francesco. Quello che troverebbe qui – conclude il Presidente della Pro Loco di Cecchina – è la concretizzazione dei bellissimi pensieri che sua Santità diffonde quando condanna lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo; quando mette all’indice l’accumulazione dei beni e ricchezze; quando condanna senza mezzi termini la guerra.”. Ogni abitante del comune di Albano e dei Castelli romani, così come ogni persona che sia venuta a conoscenza di questa magnifica opera povera ma magistrale, non dovrebbe avere dubbi e impiegare un po’ del proprio tempo per una visita che non sarà né banale, né per sole persone religiose. La quantità dei materiali, tutti impostati al riciclo e alla sostenibilità ecologica è un insieme di testimonianza di ingegno e di bravura artigiana. Il legno, prevalente, abbinato alla resina per gli specchi di mare, al sughero per le scoscese frastagliate coste, il gesso e la colla, la pittura ad acqua; hanno dato vita ai meccanismi e congegni che faranno ammirare al visitatore artigiani, contadini e pescatori al lavoro; così come la bambina sull’altalena. Tutto non viziato da semplice meccanicismo, ma reso vivo proprio dai cambiamenti – con giochi di luce spettacolari – che suddividono il passare del giorno con le ambientazioni dell’alba, del giorno pieno, della sera, della notte e del prevalere azzurro. Il Presepe artistico “Accoglienza e Pace”: visitarlo un piacere e una riflessione a cui non si può rinunciare.

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