Presentato l’archivio multimediale delle colonne sonore
Preservare dall’usura del tempo un patrimonio di inestimabile valore
Melodramma, Chi è più felice di me, Ladri di biciclette e Sciuscià; Totò, Don Camillo, Un americano a Roma, I soliti ignoti, Stazione Termini. E poi ancora: La ciociara, Il gattopardo, Il sorpasso, Otto e mezzo, Amici miei, Dramma della gelosia, Mimì metallurgico ferito nell’onore, Fantozzi, C’era una volta il west, Django; le musiche per le storie d’amore come Anonimo veneziano, L’ultima neve di primavera, e quelle per i thriller/horror come Phenomena, Profondo rosso.
E infine le musiche scritte per film come La vita è bella, Il caimano, Oltre la porta, Palla di neve, Il bagno turco, L’ultimo bacio, La finestra di fronte, La migliore offerta: colonne sonore indimenticabili che, insieme alle immagini, hanno fatto la storia del Cinema italiano. Dalla famosa Solo per te Lucia – tratta da La canzone dell’amore, il primo film sonoro, realizzato nel 1930 – ai nostri giorni, sono migliaia le composizioni conservate nella Bibliomediateca dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ed ora raccolte nell’Archivio multimediale delle colonne sonore, presentato lo scorso 8 ottobre a Roma e fruibile dal pubblico presso l’Auditorium Parco della Musica. Ritz Ortolani e Nicola Piovani sono stati gli ospiti illustri della conferenza. L’incontro di presentazione si è svolto al MUSA (Museo degli Strumenti Musicali dell’Auditorium Parco della Musica). Insieme a loro, anche Bruno Cagli – Presidente Sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia – per onorare le opere per il cinema di Pietro Mascagni, Goffredo Petrassi, Renzo Rossellini, Nino Rota, Armando Trovajoli e tanti altri. Sono infatti 200 i compositori inseriti nell’archivio realizzato dalla GDM Music srl, un viaggio virtuale nella musica e nelle immagini che comprende anche le copertine degli album e le riproduzioni dei booklet, i crediti musicali e cinematografici, le biografie dei compositori, ulteriori note informative e altri materiali provenienti dalla teche della RAI. Il progetto, realizzato in collaborazione con la SIAE, ha lo scopo di preservare dall’usura del tempo un patrimonio di inestimabile valore ma anche di attirare visitatori, appassionati e studiosi verso l’auditorium di Viale de Cubertain.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento