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Premio Nazionale Elio Pagliarani EDIZIONE 2018

Premio Nazionale Elio Pagliarani EDIZIONE 2018
Novembre 07
12:59 2018
Premio Nazionale Elio Pagliarani EDIZIONE 2018
 Premiati con Carla Vasio, Guido Mazzoni, Alessandro Burbank, Giovanni Darconza e Fabio Orecchini

Al Teatro Valle sono stati proclamati i vincitori del Premio Nazionale Elio Pagliarani 2018. Il Premio alla sua quarta edizione, che persevera nello scopo di promuovere e valorizzare, nello spirito sperimentale del poeta, la scrittura poetica e la ricerca letteraria con particolare attenzione all’innovazione linguistica, è composto di cinque sezioni: «Raccolta di poesia inedita», «Raccolta di poesia edita», «Premio alla carriera», «Progetti di traduzione», a cui quest’anno si è aggiunta «Innovazione tecnologica e fusione dei linguaggi».

A presentare i vincitori, tutti presenti alla cerimonia sono stati Cetta Petrollo, Maria Grazia Calandrone, e Piero Cademartori.

Per la sezione Poesia inedita, è risultato vincitore Alessandro Burbank con  Variazioni per occhi che oscillano. Queste alcune motivazioni della giuria. “Le poesie di Burbank sono tappe di una fuga rimbaudiana dai contesti occlusi dove si declinano gli obblighi di ogni tipo di istituzione. Non c’è sdegno o critica o dialettica nelle poesie di Burbank ma tanta rivolta come non se ne vedeva da tempo, quella totale, di coltivata follia, col suo linguaggio nuovo, di libertà dei sensi e di confine psichico, che si  dà in genere furiosamente da giovani quando si costituisce il discorso personale del corpo e del mondo”.

Per la sezione Poesia edita, è risultato vincitore Guido Mazzoni con le seguenti motivazioni “La pura superficie è lo schermo opaco su cui scivola lo sguardo quando viene rivolto sull’altro da sé. Fino dal titolo del suo libro Guido Mazzoni costringe il lettore a confrontarsi con il paradosso di un tempo, il nostro, nel quale l’egocentrismo eretto a sistema coesiste con una individualità tanto incerta da doversi continuamente riparare – schermare, appunto.  Esponendo lo sfaldamento, il disincanto, l’esibizionismo, l’insignificanza, infine il nostro essere, tutti, “soli e incomprensibili”, Mazzoni esercita un’assunzione di responsabilità che rappresenta l’unica istanza etica a noi oggi forse concessa. Se la nostra epoca può esprimere una poesia civile, La pura superficie ne è un esempio”.

Il professor Giorgio Patrizi ha introdotto il Premio alla Carriera di Carla Vasio ricordando che “nel panorama della letteratura sperimentale del secondo Novecento, Carla Vasio occupa un posto di particolare rilievo: E non solo per la qualità dei testi a cui ha dato vita la sua costante ricerca e sperimentazione formale, o per la capacità di raccontare le storie più diverse di un mondo complesso e frammentato che le storie appunto aiutano a decifrare. Ma ciò che conquista della sua pratica della letteratura, della sua appassionata militanza nell’universo della parola rinnovata e sottratta ad ogni automatismo della fruizione, è la capacità continua di rinnovarsi, di rinnovare la propria scrittura e il proprio rapporto con i sistemi espressivi esperiti in quello scorcio di Novecento in cui il suo lavoro è nato, cresciuto, acquistato forza e significato”. A Carla Vasio come premio, in un meraviglioso incontro di generazioni solo anagraficamente distanti Gian Maria Tosatti ha consegnato la sua opera “La mia ombra”, molto apprezzata dalla poetessa. L’artista nato a Roma nel 1980, propone indagini a lungo termine sull’identità sia sul piano politico che spirituale. La sua opera “My dreams, they’ll never surrender” giudicata da Domus tra le migliori dieci mostre internazionali del 2014 è permanente presso Castel sant’Elmo (Napoli). Ha esposto a New York, Napoli, Roma, L’Avana, Milano, Petah Tikva, Genova e Catania. E’ entrato nella lista dei 30 artisti internazionali più interessanti della sua generazione nel 2015 secondo ArtReview.

Fra i numerosi progetti validi presentati, la Giuria ritiene di assegnare il Premio Pagliarani “Progetti di traduzione” a Giovanni Darconza per la traduzione italiana di Arte di morire, importante raccolta del poeta cileno Óscar Hahn.

“Darconza riesce a rendere il contrasto fra metrica tradizionale e colloquialità di diverse poesie, ricreandone felicemente lo spirito di danza macabra. Darconza unisce all’arte del traduttore la finezza del critico e contribuisce alla conoscenza in Italia di uno dei massimi poeti ispanoamericani, che di recente ha compiuto 80 anni”.

Il premio per la sezione Innovazione è andato a Fabio Orecchini per il suo Terrae Motus che sarà proiettato nel botteghino del Teatro Argentina e verrà presentato il 13 dicembre alla Biblioteca Nazionale Centrale. “Terrae motus è opera corale nata dallo scenario postsismico dell’Aquila in processo di ricontaminazione e riscrittura continuo che, procedendo per fallimenti e mantra asemici,  ha dato voce-traccia a fratture, ricomposizioni, tessiture e sommovimenti.

Un’installazione in fieri  che continuamente si riaggrega in forme differenti nutrendosi delle Relazioni -intercorse- tra gli artisti che l’hanno plasmata -ridefinendosi-, con gli ambienti in cui si è insediata e con tutte le persone che l’hanno attraversata ed esperita,  spazio installatativo immaginato come un universo ctonio, popolato da corpi disabitati, muti come radiografie di bocche -fossili del dire- cartografie inesatte di un abbandono annunciato, mentre una macchina sciamanica trascrive incessantemente la traccia del remoto, della terra il moto, oltre il confine della lettera, “a cardio/sismo/grafare gli ipocentri dell’impronunciato, lì, proprio lì, dove ogni traccia di voce viene a mancare”. Allegoria dell’odierno luogo “comune”, il nostro tempo, che non dà scampo, e come un forcipe attrae_sottrae vita, verità e vita”.

Antonio Calbi, direttore dell’Inda che ha scelto, come direttore del Teatro di Roma, di ospitare dalla prima edizione il Premio Pagliarani ha salutato il pubblico del Valle con affetto ricordando che “Il Premio Pagliarani ha saputo tenersi, in questi quattro anni, vivace e in movimento, tanto che è nata una nuova sezione, dedicata all’innovazione tecnologica e alla fusione dei linguaggi, in altre parole a modi inediti fare poesia attraverso nuovi media e l’incrocio con le altre arti, della cui giuria sono onorato di far parte”.

Il premio è una delle attività dell’Associazione letteraria Elio Pagliarani dedicata allo studio della poesia contemporanea.

Altre informazioni nel sito www.premionazionaleeliopagliarani.it

Contatti: premioeliopagliarani@gmail.com

 

Carla Romana Antolini

crantolini@gmail.com

 

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