Premio Città di Monte Compatri. Vince il “Teatrone”
Rumori fuori scena tre atti di Michael Frayn per la Compagnia “Granatina” di Roma, un coraggioso lavoro di squadra per un testo complicato dal ritmo serratissimo e dinamici passaggi di scena, fra isterismi e arrabattate filosofie di sopravvivenza. Un caso fortunato tre atti di Slawomir Mrozek per la Compagnia “Il Teatrone” di Velletri, una prova di altissima professionalità nell’interpretare la profondità e lo spirito finemente provocatorio dell’autore polacco, maestro dell’Assurdo, di cui la compagnia ha messo in scena più capolavori, riuscendo a rendere ogni volta l’incedere guida, che giostra dal paradosso al reale sul filo di una raffinatezza che non sconfina mai nel sofismo. Tavolo per due tre pièce in due atti di Enrico Luttmann per la Compagnia “La nave dei Folli” di Tivoli, ‘dilettanti’ di una bravura consumata. Il tavolo di un ristorante e tre storie, che potrebbero essere di vita, di quella raccontata ogni giorno dalla cronaca, che parlano di rapporti difficili e di soluzioni insperate e mai disperate, volte sempre al sorprendente snodarsi dell’esistenza. Rinaldo in campo commedia musicale in due atti di Garinei e Giovannini, per la Compagnia “Il teatro di Roma”, chiude in bellezza la briosa carrellata, in un azzardato ma riuscitissimo confronto con i precedenti celebri interpreti. Cinquant’anni della nostra storia sfilano fra conquiste e ruberie, eroi e briganti, amor di patria e terra da bruciare, mentre tutto cambia e nulla cambia nell’Italia Unita e sempre in discordia. E comunque: Viva l’Italia! Giuria sul palco, e si procede alla premiazione, penalizzati alquanto da un difetto tecnico del Service. E qui scatta la verve di Toni Garrani, che con Edoardo Torricella e Armando Guidoni conducono brillantemente un finale ad alta tensione. Non serve ricordare l’alta valenza artistica e umana dei rappresentanti della giuria tecnica: Garrani e Torricella fanno la storia dello spettacolo italiano in teatro, radio e tv, a loro siamo e restiamo legati a doppio filo, e Guidoni – ricercatore, filosofo e poeta – è ormai un’icona del ‘fare’ e fare con amore, insieme a collaboratori appassionati. «Ringrazio tutti», dice Garrani facendosi portavoce della Giuria «è un piacere essere qui. Il livello tecnico di questa terza edizione è alto, è raddoppiata la partecipazione delle Compagnie, che proseguirà sicuramente in modo esponenziale. C’è poi la riconquista di un territorio un tempo negato agli attori» prosegue Garrani sullo spassoso, riferendosi all’antico divieto per la gente di teatro di essere seppelliti in terra consacrata, e che oggi possono invece esibirsi in un luogo fino agli anni cinquanta adibito a cimitero. Rincara il sindaco Marco De Carolis: «Il Premio registra una progressione qualitativa notevole. La cornice è unica, uno spettacolo nello spettacolo. Non ci poteva essere momento migliore per festeggiare questa opera pubblica». Batticuore, silenzio d’attesa ed ecco i nomi dei premiati, tutti con precisa motivazione: un elenco di nomi che riportiamo a parte, premiati a vario titolo con “targhe alterne”, o meglio alternative, non essendo bastate quelle in palio, realizzate da eccellenti maestri orafi, con le quali saranno poi sostituite. Sale la febbre da tifo della platea, i premiati sono chiamati sul palco e amabilmente sollecitati a fare qualche dichiarazione danno prova di grande simpatia e scioltezza. Domanda per tutti: «Come primo mestiere attore, e come hobby?» Bello è che di mestiere fanno tutti gli attori e gente di teatro, e per “hobby” lavorano o studiano, o studiano e lavorano. Da qui forse la definizione ‘Compagnie Amatoriali’: ci vuole amore per tanta dedizione. E si arriva con ansia crescente al momento clou: assegnato il Premio di gradimento del pubblico a “Il teatro di Roma” per Rinaldo in campo, mentre l’ambitissimo premio Città di Monte Compatri va a “Il Teatrone” di Velletri” per Un Caso fortunato (e ciò non suoni come una battuta alla Mrozek!). Per questa bella e riuscitissima manifestazione in tanti hanno dato l’anima, ma nemmeno il pubblico si è risparmiato. Per cinque sere è corso all’appuntamento, più o meno numeroso (fino a fare en plein) ma sempre affiatatissimo e caldo, toccando picchi di vera tifoseria durante la premiazione. E al pubblico è andato in effetti il ringraziamento delle istituzioni, dei conduttori e dei rappresentanti delle Compagnie partecipanti: «Se siamo qui è perché ci siete voi». E viceversa, ovviamente. Qui di seguito altri dati sulla premiazione: Miglior caratterista maschile: Salvatore Margiotta per “Rinaldo in campo”. Miglior caratterista femminile (ex-equo): Marina Spatuzzi per “Rumori fuori scena” e Chiara Carboni per “Tavolo per due”. Migliore attrice non protagonista: Elena Ferrantini per “Tavolo per due”. Miglior attore non protagonista: Daniele Ponziani per “Rinaldo in campo”. Migliore attrice protagonista: Sara Zappalà per “Rinaldo in campo”. Migliore attore protagonista: Enrico Lopez per “Un caso fortunato”. Migliore scenografia: Enrico Lopez per “Un caso fortunato”. Premio alla regia: Leonardo Vacca per “Rumori fuori scena”.
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