Pomezia. Scempio alla Sughereta
VIALIBERA CHIEDE L’INTERVENTO URGENTE DELLE ISTITUZIONI
A distanza di due settimane dalla pubblicazione del nostro articolo sulla grave situazione nella Riserva Naturale Regionale della Sughereta di Pomezia, abbiamo effettuato un ulteriore sopralluogo nella zona che si affaccia su Via Pietro Nenni, proprio nel punto in cui sorge lo sbancamento per la costruzione di edifici. Lo scavo effettuato da sconosciuti risulta non ancora completato e tutto lascia presumere che debba essere ulteriormente ampliato. Questo fa pensare ad una grande operazione edilizia che sacrificherà ulteriori alberi e sottobosco della Riserva. Abbiamo avuto modo di accertare che la zona in questione è una porzione di territorio molto vasta che ricade in pieno nella Riserva Naturale della Sughereta. La nostra dichiarazione è suffragata dal fatto che essa si trova all’interno del perimetro delimitato dalla segnaletica ufficiale della Regione Lazio e dell’Ente Parco Castelli Romani avente per scopo proprio quello di tracciare visivamente il confine della Riserva. La segnaletica è posta sia a pochi metri dall’ingresso dello scavo su via Pietro Nenni che su tutta via Menabrea.
Riteniamo che eventuali attività edificatorie all’interno di questo perimetro siano comunque non rispondenti alle norme di legge tant’è che, allo stato attuale, non solo non è stato ancora approvato alcun Piano di Assetto della Riserva ma, addirittura, non è stato neanche elaborato. Non solo, riteniamo che siano del tutto abusive e penalmente perseguibili tutte quelle attività prive di esplicita autorizzazione dell’Ente Parco Castelli Romani tra le quali ricordiamo: gli scavi e gli sbancamenti di terreno, il taglio di alberi, il taglio della vegetazione del sottobosco, l’attività venatoria e qualunque attività che possa compromettere la sicurezza e la sopravvivenza dell’ecosistema della Riserva. Possiamo affermare, inoltre, che all’interno della Riserva e nelle immediate vicinanze di via Pietro Nenni e via Menabrea, si svolgono attività venatorie illecite anche in pieno giorno e addirittura il verificarsi di lanci di fuochi d’artificio nel cuore della notte. Le prove fotografiche evidenziano infatti residui di batterie pirotecniche rinvenute in più punti attorno alla zona.
Questi comportamenti illeciti producono danni non solo alla flora e alla fauna del sottobosco ma causano anche disturbo alla quiete pubblica nelle ore notturne e provocano agitazione negli animali domestici. E’ superfluo citare le conseguenze gravissime a cui la Sughereta potrebbe incorrere in caso di possibili e molto probabili incendi.
Spesso queste stesse attività illecite si registrano anche nelle zone immediatamente adiacenti al Parco della Crocetta e all’interno del bosco di Via Saragat.
Ci lascia perplessi il silenzio assordante delle istituzioni locali e della stessa cittadinanza, le quali, dopo tanti dibattiti sostenuti a tutela della Sughereta e dell’ambiente, sembrano non avere alcuna attenzione per ciò che sta succedendo. Ci chiediamo se veramente ci sia mai stata la volontà di preservare la Sughereta che oggi vediamo violentata da rischi incredibili che vanno dai soliti obiettivi speculativi al disinteresse più assoluto.
Annunciamo che la nostra Associazione è già impegnata ad elaborare una serie di esposti legali per sollecitare le istituzioni ad esercitare i loro doveri di controllo e di contrasto a salvaguardia della Riserva della Sughereta.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento