Politica in pillole – novembre 2011
Pellegrini.
La credibilità del Paese si innalza a partire dalle cose ritenute più piccole o marginali. Alla nuotatrice Pellegrini, che dichiara che portare la bandiera alle Olimpiadi è stancante, proporremmo un lungo riposo, lasciandola a casa.
C’è il rischio di perdere un paio di medaglie d’oro, ma di guadagnarne, dal CONI e da tutti noi, un paio molto importanti: quella della decenza e della dignità (detta anche schiena dritta).
Eminenze.
Richelieu, Mazarino: dilettanti. Subito a scuola da Bisignani e Lavitola. Aiuto!
Identificazioni.
A seconda dei casi e delle emozioni siamo tutti ‘americani’, ‘lampedusani’ ‘tunisini’o ‘egiziani’. Ora siamo tutti di Barletta. Per la compartecipazione al dolore sicuramente ma, e purtroppo, anche perché siamo tutti attori e spettatori del Crollo: di attese, borse, serietà e ceroni.
Rudy.
Delitto di Perugia: non sappiamo di chi sia complice il nero Rudy, possiamo solo intuire chi l’ha fregato (si può leggere soldi, colore …).
Parità.
Non vogliamo essere presi per il c…. da Berlusconi (nipote di Mubarak e company), ma neanche dai Black Bloc (estintori lanciati per spegnere e company); possibile che quando si deve dire la verità tutti lasciano le p….. a casa?
Paura.
Stessa molla per la vita e la morte dei dittatori. Paura dispensata ai sudditi per nascere e rimanere al potere con violenza. Paura (dei segreti) di chi li ha incensati per interesse, e ne permette l’uccisione con violenza.
Interesse.
Al raduno del movimento (o tremolio?) di Scilipoti, la maggior parte dei presenti, intervistati, non sapeva dove e perché fosse lì. Avevano però un forte interesse. Per che cosa è facile capirlo.
Provocazione, no.
Intercettazioni obbligatorie per i politici. A luglio era una battuta ed una provocazione. Col passare del tempo e l’avanzare del tanfo si può pensare di inserirle come precetto costituzionale.
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