Politica in pillole
Naso. Alle volte turarsi il naso e fare le ‘larghe intese’ qualche risultato lo porta. I Letta sembrano avere nel loro stemma una mano da orologiaio in un guanto di pizzo. Zio Gianni siglava patti addolciti dalla crostata, il nipotino Enrico sembra specializzato nel tessere tele, ma robuste, di quelle che non si disfano di notte.
Qualche rinvio, è vero (ma meglio della fretta pasticciona della Fornero e company) qualche rospetto (il caso Alfano-Kazakistan) ma il governo marcia. Diversi provvedimenti sono stati varati e la ‘tela’ ne dovrebbe catturare di importanti in autunno. A meno che …
Incognita. La vera incognita sulla durata del governo Letta è rappresentata dall’esito della sentenza della Cassazione del 30 luglio nei riguardi di Berlusconi. Sappiamo bene che si tratta di un giudizio di “legittimità”, come tale svincolato da fatti e contingenze. Ma comprendiamo altrettanto bene che in pochi altri casi ci sono stati condizionamenti e ‘attese’ come in questo. Non è bene pensarlo e dirlo, ma il ‘rischio’ di una assoluzione ‘politica’ ci potrebbe essere, anche se la soluzione del rinvio al Giudice di provenienza sembra la più gettonata (campa governo che la sentenza – non – arriva).
Eccessi. Alle volte uno prende troppo sul serio il proprio nome. Ad esempio il Partito Democratico è assolutamente ligio al proprio titolo. Deve solo stare attento a non ritrovarsi costretto a cambiare nome. Magari in PDG, partito della gazzarra.
Dimenticanze. L’elegantissimo Roberto Calderoli dice che a lui viene spontaneo abbinare le fisionomie degli umani agli animali, e non c’è niente di strano se quando vede la ministra Kyenge gli viene in mente un orango. In questo fatto (si scherza per esorcizzare la tragedia – soprattutto mentale) ci sono due dimenticanze. Alla prima hanno provveduto dei buontemponi lanciando a Cécile delle banane. L’altra riguarda il fatto che l’allegro Roberto dimentica di specchiarsi e abbinarsi a qualche animale. Non dovrebbe neanche spingersi fino in Africa col pensiero. Avete presente quell’animale che d’estate gira spesso a fette abbracciato al melone?
Passioni. È un tempo così: pro e contro, filo e anti. La politica e lo sport sono il regno dei ‘partiti presi’. Ora si è aggiunto il Papa. Chi lo vuole con una regia dietro, chi lo pensa spontaneo e innovativo. Chi teme che avrà vita breve perché andrà a toccare e rimuovere poteri, chi sa che costituirà una sua nuova ragnatela e sarà in una botte di ferro. Pensare semplice ed aspettare i fatti pare proprio vietato dal clima.
Primavere. Le varie primavere arabe, africane o egiziane portano pochi fiori e troppi crisantemi; e confermano che la strada per uscire dalle dittature, soprattutto quelle a carattere religioso, ed imboccare l’incrocio giusto per la democrazia, è stretta e lunga. Qualche volta, come un tassista imbroglione, dopo un largo giro ti riporta al punto di partenza.
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