Politica in pillole – luglio 2012
Esordio. Il presidente di Confindustria Squinzi ha definito la riforma del lavoro una “boiata”. E se la boiata, visto l’elegante esordio, fosse stata quella di eleggere Giorgio Squinzi a presidente della Confindustria?
Storia. Magari tra un tailleur (?) e l’altro la signora Merkel potrebbe ripassare l’apologo di Menenio Agrippa, quello delle braccia che scioperano. Se gli staterelli “straccioni” facessero tutti insieme una secessione…
Ari araba. Pare che tutti gli Stati abbiano un piano per l’uscita dall’euro, ma quale sia nessuno lo dice, o lo sa.
Epidemia. Di rottamatori. Nati a sinistra si sono propagati fino a destra. Ma è solo il volante che non va, o la benzina che manca?
Inversione. Nei dibattiti televisivi con politici. Si aspetta come una liberazione l’arrivo della pubblicità, che prima dava tanto fastidio.
Primarie. Il problema sono le ‘secondarie’. I nostri politici lo sanno bene. Per questo la riforma elettorale è un’araba ‘felice’. Hai visto mai che il Paese diventi normale e governabile. Fine della pacchia e della giostra. Ricattucci, accordi sottobanco, fiducia sì – fiducia no, primarie sì – primarie no, e si ricomincia un altro giro. Che bella la giostra coi posti prenotati!
Ego. Nella grande squadra dell’ego smisurato si gioca il quattro-tre-tre; le punte titolari sono Berlu, Grillo, Renzi.
Pareggio. Dell’arresto dei pesci piccoli. Papa e Lusi. Uno a uno, palla al centro.
Crisi. Di ansia. Quelle che prendono ad Alfano. Non sa mai in quale casella si trova. (Il gioco dell’oca lo gestisce Silvio)
Salvi. Avete visto, guerra civile scongiurata. Basta decidere di non decidere. Tanto prima o poi la ‘monnezza’ ci schiatterà tutti. Ma la guerra non ci sarà. Evviva!
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