Politica: cuore, ragione, coraggio e… tolleranza
L’Italia, l’Europa e il Mondo. L’essere si diversifica nella sua particolarità e ciò rende bello e armonico il tutto. L’identità è duplice: generale e particolare. Cittadini del Mondo ma anche del proprio Paese. Politeia, Res Publica, Arte della politica, Cultura del buon governo. Arte? Gli strumenti sono due: idee e condotta che racchiude la partecipazione. Naturalmente non possono mancare i tre elementi costitutivi: cuore, ragione, coraggio ma anche giustizia, etica, morale e la semplicità. Quando parliamo di Mondo, parliamo dell’Ambiente onnicomprensivo e, pertanto, una politica scevra da tale visione non è una vera e completa politica. La responsabilità di chi ha l’incarico politico deve essere onnicomprensiva. Leggi giuste, efficienti, efficaci e un’educazione che garantisca un ordine armonico tendenziale. Principi, valori, laicità, libertà e bene comune. La realtà è complessa: logiche semplicistiche e grossolane vanno “setacciate” attentamente. Studio, comprensione, impegno, passione, idee giuste, dove spesso si scontrano con interessi e idee “inappropriate”. Visione completa. La visione cos’è? La mia personale o quella collettiva? La visione dell’essere? Vedersi e vedere? Il tempo e la dimensione; l’essere e il dover essere. Le tracce nella storia. L’essere è onnicomprensivo? Impegno di studio, un tavolo su cui fermarsi a ragionare, una passeggiata per ascoltare, vedere, odorare, gustare, toccare e parlare. Raccogliere, analizzare, elaborare, ordinare, presentare e realizzare. Metodo induttivo, deduttivo e visione. Protagonismo a tutti i costi? Oppure essere custodi? In base alle necessità? Partiti, legge elettorale ed espressione del corpo elettorale, dialogo programmatico, programma condiviso, rappresentanza adeguata, politica locale, regionale, nazionale, europea e internazionale. Informazione libera, utile, civile. Progresso e precauzione, dignità, opportunità. Impegno individuale ma anche associativo, sociale. Tolleranza, rispetto e sobrietà. Due modalità realizzative della dimensione politica: il “taglio testa” a chi la alza troppo oppure dare “sfogo all’essere” e convincerlo. La prima modalità è anacronistica. I concetti di doppio: doppio verticale (Dio-io) e orizzontale (alternatività, celamento, ecc.)… Tolleranza? J. Locke nel 1685-86 scrisse la “Lettera sulla tolleranza” dove vede in essa lo strumento atto a risolvere il conflitto tra potere, interesse e convivenza. In essa, leggiamo parole quali “virtù”, “pietà”, dove “ogni uomo è autorizzato ad ammonire, esortare, convincere un altro dei suoi errori e, attraverso il ragionamento, a condurlo alla verità; ma il promulgare leggi… è peculiare del magistrato. (…) Non si dovrebbe, inoltre, ricorrere alla forza per nessuna ragione”. “Gli strumenti con cui i membri di un’aggregazione devono essere richiamati ai loro doveri sono l’esortazione, l’ammonizione, e i consigli”. Definisce fanatici coloro che “condannano tutto ciò che non è fatto a modo loro.” In riferimento al magistrato, egli non può imporre ciò che vuole ma “regola e misura di ogni attività legislativa è il pubblico bene” dove “se la verità non prevale in virtù della propria luce non diverrà certo più forte per mezzo di cause estranee. (…) Nessuno deve essere obbligato a ubbidire per mezzo della costrizione altrui, ma solo nella misura in cui egli stesso sia già persuaso…giudicare da sé…” Inoltre, Locke individua due tipi di contratto tra gli uomini dove “l’uno si risolve con la legge, l’altro con la forza, e la loro natura è tale per cui, quando l’uno termina, ha inizio il secondo.” Inoltre, afferma che coloro “con il loro ateismo, minano e distruggono la religione, non possono avvalersi di alcun argomento religioso per rivendicare il privilegio della tolleranza.” L’oppressione “crea fermenti e induce gli uomini a ribellarsi alla tirannide.” Senso, non senso, ragione, irrazionalità, illusione, opportunità, merito, demerito, solidarietà, spirito collaborativo, buona fede, fiducia. La luce e la notte. Teatralità. L’Europa.
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