Polisportiva Borghesiana premiata per il progetto sul sitting volley. Criscuolo: “Grande onore”
Roma – Una serata di grandissimo orgoglio per la Polisportiva Borghesiana. Ieri pomeriggio il presidente del club capitolino Stefano Criscuolo ha presenziato alla cerimonia organizzata dalla Fondazione Baroni presso il circolo Canottieri Aniene in cui sono stati premiati alcuni progetti sulla disabilità. Tra questi, appunto, anche quello denominato “SittingSì, si può” e studiato dalla Polisportiva Borghesiana in collaborazione con la Federvolley e con tre istituti, il “Donatello” che è nella zona, ma anche una scuola di Fiano e una di Roma. In sostanza, in questo 2022 la società romana si è impegnata a promuovere sul territorio e nelle scuole l’attività di sitting volley, ovvero la pallavolo “da seduti” che consente alle persone con disabilità fisica di poter giocare anche con i normodotati. Per questo progetto, studiato dalla Polisportiva Borghesiana e curato da vicino anche dal responsabile del settore minivolley Massimo Iacono (che è stato presente ieri pomeriggio anche in veste di delegato della Federazione), la Fondazione Baroni ha elargito un contributo di 26mila euro: “E’ stato veramente un grande onore aver partecipato ad una serata come quella di ieri e aver visto premiato il nostro progetto – dice Criscuolo – La Federazione ci metterà a disposizione alcuni tecnici per formare i nostri allenatori in questa specifica disciplina. Andremo nelle scuole per parlare ai ragazzi del sitting volley, ma ovviamente formeremo delle squadre anche di adulti e organizzeremo dei tornei”.
La Fondazione Giovan Battista Baroni quest’anno festeggia i cinquant’anni dalla sua nascita ed è attiva nel promuovere la solidarietà e l’inclusione delle persone svantaggiate per disabilità. Dal 1972 a oggi ha destinato circa 7 milioni di euro ad iniziative benefiche, sostenendo il diritto alla partecipazione attiva dei motulesi, neurolesi e neuromotulesi nel territorio del Lazio ed in particolare di Roma. L’Ente filantropico nasce dalla volontà dell’ufficiale dell’esercito Giovan Battista Baroni che nel suo lascito testamentario decise di destinare il proprio patrimonio ad opere benefiche a favore di persone svantaggiate per la propria disabilità.
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