Polisportiva Borghesiana (calcio), Rovere: “Alcune società sono scorrette e fanno partitine”
Roma – La Polisportiva Borghesiana rispetta le regole. Un concetto che il responsabile del settore agonistico Antonio Rovere ci tiene a ribadire: “E’ un periodo molto complicato, con tante restrizioni che limitano le attività. Ma il nostro club ha sempre rispettato i protocolli e dispiace essere messi in difficoltà dalle azioni di altre società che non fanno altrettanto. Nelle ultime settimane, infatti, è capitato che qualche nostro tesserato ci abbia chiesto il nulla osta per allenarsi in altri club solo per il fatto che lì si potessero fare le partitine interne. Per noi si tratta di una situazione molto pesante, anche nella gestione del rapporto coi genitori: la Federazione dovrebbe fare maggiori controlli per punire chi non sta nelle regole. Inoltre il comitato dovrebbe prendere una posizione definitiva sui campionati e sulla eventuale loro disputa perché questa situazione di incertezza non fa bene a nessuno”. La Polisportiva Borghesiana ha preso una linea chiara da qualche tempo: “Nel settore agonistico abbiamo fermato la Prima categoria e l’Under 19, mentre siamo riusciti a portare avanti l’attività coi due gruppi “Giovanissimi” e i due “Allievi”. Per riuscire a formare tutti i gruppi, in estate, avevamo fatto uno sforzo notevole, ma purtroppo gli eventi ci hanno creato tutte queste difficoltà. Noi, comunque, non molliamo: proprio da questa settimana abbiamo ricominciato a fare tre sedute settimanali, una in più di quanto fatto negli ultimi mesi. Un modo per dare un segnale, anche se la questione delle partitine è molto “pesante” per i nostri ragazzi, mentre lo è decisamente meno per i piccoli calciatori della nostra Scuola calcio”. Rovere ha già deciso cosa farà nella prossima stagione: “Ho comunicato alla Polisportiva Borghesiana che seguirò il presidente Enrico Gagliarducci nella sua nuova avventura al Casilina calcio dove mi occuperò ancora del settore agonistico. Con Enrico abbiamo un rapporto di amicizia da anni, da direttore sportivo tempo fa lo scelsi come allenatore e mai avrei pensato di ritrovarmelo qualche tempo dopo come presidente. Una persona di parola e buono d’animo, forse anche troppo in un mondo dove non esiste la riconoscenza. A Finocchio il calcio ha una grande considerazione e credo che col Casilina si possano fare cose importanti. Per me sarà un ritorno perché lì ho cominciato a fare l’allenatore quasi trent’anni fa: nell’ultima stagione in cui non c’è stata una squadra di calcio al “De Fonseca”, l’ambiente è stato molto penalizzato. Ma c’è tanta curiosità attorno al nuovo progetto”.
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