Poesia in libreria
«Il poeta è un fingitore/ Finge così completamente/ Che giunge a finger che è dolore/ Il dolore che davvero sente». Esce nella collana BUR della Rizzoli la raccolta poetica di ben oltre 1000 pagine Il mondo che non vedo poesie ortonime del famoso lirico portoghese Fernando Pessoa. Note, indici e testo a fronte inclusi. E sono proprio le parole di Octavio Paz ad introdurre il lettore nei sentieri più o meno interrotti dell’essere non essere Fernando Pessoa: «Il poeta non ha biografia: la sua opera è la sua biografia». Malinconia, solitudine, io non io frammentato, mascherato, moltiplicato, esoterico, religioso, geniale, questi gli ingredienti soliti eppur sempre nuovi delle e nelle parole di Pessoa. In lui il genio dell’angelo cantore è perfetto anche se ferito e malandato. Nume tutelare, questo, che viene nutrito ad intelligenza ed ironia al finale raggiungimento dell’oltre idea e significato, dell’oltre lingua, dell’oltre andare. «Non so… lieve fremito/ d’ala della malinconia/ che si ferma, o rapida posa/nel mio cuore».
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