Più libri più liberi: chiude la Fiera dell’editoria, tappa obbligata per il Centro-Sud
Sul finale dell’ottima ventitreesima edizione, per il centro sud, Roma compresa, dove gli avvenimenti legati al libro che possano accogliere migliaia di persone sono molti meno che nel Nord Italia, Più libri Più Liberi, si riconferma uno degli eventi più attesi. Di certo, da Roma in giù, un plauso andrebbe alla febbrile attività che tutto l’anno svolgono le librerie indipendenti e di catena con centinaia e centinaia di eventi, organizzati da instancabili librai capaci e competenti. Scritto questo, resta il fatto che la Nuvola dell’Eur con la sua capacità di trasportare il visitatore dal pur sempre verde quartiere che la ospita, letteralmente, fra le nuvole di auditorium capienti e sale convegni nel mondo fatato del libro per bambini, fantasy, letteratura d’ogni genere, saggistica, resta una importante attrattiva. Con quel tanto di ‘troppo’ che è capace di offrire Roma quando ci si mette, così che in fiera si vedono sempre drappelli di lettori vagare ‘letteralmente’ a bocca aperta fra stand di libri sognati da sempre, centinaia di eventi, faccia a faccia con i propri scrittori preferiti e quanto altro.
Prendiamo un breve spaccato dal programma di sabato 7, per esempio: il sipario divertente di Saverio Raimondo con il suo intervento Corso di lettura veloce, che ha deliziato i presenti con le ‘recensioni impossibili’, sua specialità, facendo ridere a ondate tutta la sala; l’incontro condotto da Chiara Valerio, attesissimo, con Roberto Saviano (in libreria con Noi due ci apparteniamo. Sesso, amore, violenza, tradimento nella vita dei boss, ed Fuoriscena), da subito gremito tanto da rendere impossibile l’ingresso in sala; oppure Libri e serie tv – Il mestiere di scrivere moderato da Lara Crinò: illuminante su scrittori e scrittura, poesia, narrativa e sceneggiatura, data la presenza di due penne come Daniele Mencarelli e Alice Urciuolo con i loro percorsi di scrittura e lettura poetica: entrambi si sono detti ‘allievi’ della poesia prima di diventare capaci narratori e autori di romanzi e prodotti filmici ‘di consumo’ come le serie televisive. Con loro una riflessione profonda, porta in maniera leggera, attraverso la quale hanno testimoniato d’essere autori per i quali la parola, ficcante in alcuni casi, è ancora al centro e lo è, soprattutto, la realtà del loro tempo (un tempo che imporrebbe di dimenticare la propria età, la propria storia, reinventando un mondo – troppo? – semplificato) e, a questo, pare abbia contribuito anche il loro crescere in provincia. Auditorium gremito anche per il professor Luciano Canfora che, fondale cremisi, la propria autorevole presenza e l’allenata favella, ha portato il pubblico di lettori ai tempi della Grecia antica raccontando il suo La grande guerra del Peloponneso, Laterza: verità su crisi politiche, battaglie e guerre non troppo differenti da quelle alla base di odierni conflitti perché il pubblico presente non ne riconoscesse, ad orecchio, la radice comune.
I due saloni principali della annuale kermesse libraria, che si distinguono solitamente l’uno per dare maggiore spazio alla media editoria e l’altro alla piccola editoria con caratteristiche anche regionali e spazi istituzionali aperti, si sono presentati come sempre ricchi di proposte editoriali per bambini di ogni età; importanti vetrine anche per illustrati e fantasy, molta saggistica; spazi regionali davvero ben allestiti come quello della Regione Puglia e dell’immancabile Regione Lazio; del sapere, come lo spazio Treccani, oppure lo spazio della Polizia di Stato dedicato al fumetto del Commissario Mascherpa, con sceneggiature dai nomi inventati ma basate su fatti realmente accaduti, con vendite a scopo benefico in soccorso di bambini bisognosi di cure.
Alcuni argomenti o piccole case editrici, pure se storiche, sono sembrati in sofferenza, pagando lo scotto di una attualità in continua evoluzione: oggi è più importante, di ieri, per esempio, parlare di patriarcato, di donne che si muovono nel mondo o di iper-turismo piuttosto che di ambiente, anche se l’argomento è trasversale ad ogni tema (infatti con vaste aree del pianeta rese inabitabili, nel futuro potrebbe essere difficile fare qualunque cosa), ma a causa delle guerre in corso o di nuovi sguardi cui obbliga l’atrocità, a volte, della cronaca, alcuni argomenti sembrano restare relegati ad un passato che, per quanto recente, al momento appare del tutto superato.
Chiara Valerio, curatrice e responsabile del programma, ha dichiarato: «Se è vero, come sta scritto in Jane Austen, della quale ricorrono i 250 anni dalla nascita nel 2025, che Desiderare vuol dire sperare, il tema del prossimo Più libri più liberi sarà Ragioni e sentimenti, che vuol dire poi cercare di indagare, attraverso i libri, le persone che li hanno scritti, e soprattutto le persone che li hanno letti; se siamo ancora in grado di desiderare e cioè di sperare e non solamente, come pure ci capita, di disperare, tutto attaccato. Dalla prima edizione, sotto la mia direzione, ci siamo portati le parole, da quella di quest’anno le misure, il prossimo anno le mescoliamo per farci raccontare e per raccontare le ragioni e i sentimenti».
L’incontro di chiusura della fiera è dedicato al ricordo di Michela Murgia.
La scrittrice Teresa Ciabatti parlerà di Michela Murgia e la famiglia,
l’editor e scrittore Marco Peano di Michela Murgia e Stephen King,
la scrittrice e giornalista Loredana Lipperini di Michela Murgia e il femminismo,
la scrittrice Chiara Tagliaferri di Michela Murgia e Morgana,
il conduttore radiofonico Edoardo Buffoni di Michela Murgia e la radio,
il professore e scrittore Alessandro Giammei di Michela Murgia e Michela Murgia.
In chiusura la lettura di un testo inedito.
A più di un anno dalla sua scomparsa, in ricordo delle sue parole, ora portate nella vita politica/culturale italiana da altre voci, in ricordo del suo bel sorriso. (Serena Grizi)
Immagini: S.G. tranne M. Murgia immagine web
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