Pillole, pensieri e pensierini – Maggio 2014
Facce. Esistono i millepiedi, animaletti innocui. I “millefacce” invece qualche rischio ce lo fanno correre. In genere sono politici che ad ogni occasione non esitano a dire «ci metto la faccia», che è una delle frasi più stupide e banali mai dette, avendo per giunta la pretesa di essere un’affermazione sacrale. Tali personaggi dispongono di innumerevoli facce, casual e da cerimonia, ante o retro, non sempre distinguibili. Sorge spontanea un’invocazione: Signore, facce ‘a grazia…
Silenzio. Ormai il premier ha stregato quasi tutta la platea. Succede sempre così quando compare un uomo della provvidenza. In tale situazione chiunque volesse far notare non che il re è nudo, ma che ha semplicemente la scarpa slacciata, deve prudentemente votarsi al silenzio per non figurare da disfattista. Confidando nell’assenza di rimorsi, se poi il laccio volante dovesse causare un capitombolo.
Pasqua. Molti per l’occasione lodevolmente si recano in chiesa e accolgono parole e corpo di Cristo. Succede però che spesso sono gli stessi che organizzano o firmano ai banchetti contro l’accoglienza dei rifugiati politici o altre persone in difficoltà. Occhio non vede, pancia non duole.
Progressione. La Costituzione all’art. 53 prevede che «Il sistema tributario è informato a criteri di progressività». Tale criterio sembra essere un principio estensibile e applicabile anche nel caso di sgravi dalle tasse e di sostegno ai redditi più bassi. Questo non avviene, forse per calcoli di comodo, dando i famosi 80 euro (non abbiamo realmente capito se siano modulati in relazione all’importo della busta paga o siano fissi per tutti) a chi ha già un reddito di un certo importo, e niente a chi ha di meno. Sembra che ci sia qualche violazione, e soprattutto qualche ingiustizia sociale.
Doppioni. La rozzezza e la superficialità fanno spesso danni, qualche volta doppi. Grillo e la sua pretenziosa e scontata parafrasi di Primo Levi hanno offeso gravemente milioni di coscienze e, non da meno, la Cultura. I duri e puri della Lista Tsipras, tra i quali militano ottime persone e intelligenze, hanno un doppio difetto: non praticare il confronto con i dati reali e perseguire incoscientemente (come fu per Ingroia) la vocazione all’esclusione.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento