Piero Chiara per un giallo che abbaglia
I giovedì della signora Giulia
Piero Chiara
9788804455097
Mondadori
€ 9,00 e-book disponibile € 6,99
Copertina:
Fra i titoli dello scrittore di Luino I giovedì della signora Giulia occupa un posto di tutto rispetto pur essendo, di fatto, una presceneggiatura di neppure cento pagine. Per questo ennesimo successo televisivo, uno sceneggiato uscito lo stesso anno di pubblicazione del libro, Chiara confeziona molti personaggi enigmatici. La vittima, moglie d’un noto avvocato più grande di lei e devoto al lavoro e poco al matrimonio, è una elegante signora che incappa nel tradimento con l’occasione di andare a visitare ogni giovedì l’unica figlia a scuola dalle Orsoline, a Milano.
La donna, bella e desiderata, si ritrova stretta in una ragnatela di gelosie incrociate e, senza saperlo, mette in moto una catena di falsi che la travolgerà fino a farla letteralmente sparire nel nulla con ben due valigie e i suoi gioielli più importanti. La città di provincia sul lago è un palcoscenico perfetto per il commissario Sciancalepre, uomo del sud ben integrato in questa cittadina dal clima mite; per il rispettabile consorte della scomparsa, avvocato Esengrini; per il collaboratore un po’ giardiniere un po’ uomo di fiducia Foletti e sua moglie e per le evoluzioni della giovane figlia degli Esengrini, Emilia, che con le sue scelte creerà le condizioni per il ritrovamento della madre. Il commissario, uomo attento e silenzioso, ci mette poco a capire che la donna non è andata via di propria volontà perché i castelli, in questo giallo, sono tutti di sogni o di carta, come le carte imbrogliate nel finale dall’avvocato consorte e dal suo aiuto di studio al quale è concesso di imitare la firma del titolare ricalcandola in trasparenza sul vetro della finestra. Sciancalepre, con calma e perizia, s’accorge che in questa storia ognuno è andato occupando un pezzetto di posto che non gli spettava vicino a qualcun altro e l’ambientazione del racconto negli anni ’50 non fa che aiutare il mistero ad infittirsi, in una società conservatrice, dimentica presto dei significati ma mai delle forme. La signora Giulia sembra aleggiare sulla maggior parte del racconto fra profumi raffinati e colli di pelliccia eppure i suoi giovedì restano solo lo spunto per raccontare misteri più ampi che s’allargano, siamo su un lago, come cerchi d’acqua concentrici al lancio d’un sasso. Il giallo ha mantenuto intatte le sue qualità nel tempo: l’esemplare capacità dell’autore di lasciar cadere molti discorsi, particolari e monchi alcuni ritratti psicologici, affinché seminino curiosità (dettagli di cui si è nutrita la scrittura dello sceneggiato televisivo) fa ancora scuola. Le attuali cronache nere, purtroppo, indicano che le cifre del mistero non sono cambiate, come una certa mentalità purtroppo. Dello stesso autore: La spartizione, La stanza del vescovo. (Serena Grizi)
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