Ri-incontrarsi
di Sandro Sandri
I - 12021 d.C.
La Lira era pronta.
Poteva lasciare l'orbita R24 attorno alla Terra. Prima però era necessario che tutti gli
aspiranti avessero completato il test fisio-psicologico.
I non idonei sarebbero stati scartati ed il loro imbarco sarebbe stato rimandato ad una
partenza successiva.
Idor aveva da poco concluso su Triste il ciclo di esperienze relativo al VI livello di
apprendimento.
Il colloquio finale era stato durissimo, i tre saggi l'avevano coinvolto in discorsi e
dissertazioni che non avrebbe mai creduto di essere in grado di sostenere. Alla fine i
giudizi dei due androidi e dell'umano erano stati concordi e molto benevoli, tanto che
l'interprete valutante gli avevo concesso 12350 crediti. Con quella cifra il giovane aveva
deciso di trascorrere un proficuo periodo di orientamento professionale su alcuni mondi
della Confederazione Repubblicana.
Idor raggiunse il ponte 127 della Lira continuando a seguire il cícero che nel precederlo
si premurava di aprire per lui ogni porta. In base alle indicazioni fornitegli dalla sfera
d'acciaio che lo guidava Idor capì che la sala test era ormai prossima. Tra breve sarebbe
stato sottoposto agli esami richiesti dal governatorato di Altair per essere riammesso
quale cittadino dei pianeta orbitante intorno alla stella Ceti, il suo pianeta natale ed
anche quello da lui scelto per trascorrere il primo periodo di orientamento.
La sala test non era più grande di un cubicolo terrestre da circumnavigazione ma al
contrario di quest'ultimo era completamente spoglia con le pareti bianche, rigide e
riscaldate.
- Un tempo, tanti millenni fa, la Terra era abitata da molti uomini di razza diversa
Una voce che sembrava scaturire dal centro della stanza iniziò a raccontare con tono
pacato e rassicurante una storia molto vecchia.
Le luci abbassarono gradualmente la loro intensità fino a spegnersi del tutto.
La stanza rimase completamente buia, mentre la voce continuava a narrare con toni dolci e
concilianti:
- ... Tra una città e l'altra vi erano territori scarsamente abitati ... .
Idor sapeva bene che quel racconto aveva lo scopo di distrarre e deconcentrare il suo
sistema nervoso in modo da prepararlo al sondaggio psicologico.
li suo corpo fu sollevato da un campo anatomico facendo presa sulla tuta che indossava e
che tra le altre funzioni aveva anche quella di polarizzare le molecole superficiali della
sua epidermide.
"Senza una tuta termomagnetica oggi non è possibile neppure sottoporsi ad un test
psicofisico" pensò, poi fu completamente- coinvolto da quella che sembrava
essere una storia di pura fantasia.
In realtà, dopo aver fornito uno spunto iniziale, il sistema di test si limitava a
stimolare il cervello dell'esaminando, che praticamente cominciava a sognare
stabilizzandosi in uno stato di trance.
Idor si ritrovò in una stanza sconosciuta, arredata da strani e ingombranti oggetti. Si
rese conto di avere indosso vari indumenti dalle fattezze strane e dai colori spenti.
Riconobbe qualcuno degli oggetti per averlo studiato durante le esperienze storiche
condotte nel primo anno del Il livello.
L'oggetto penzolante dal soffitto svolgeva la funzione dei pannelli luminosi, mentre i
parallelepipedi appoggiati al pavimento erano analoghi agli attuali letti ma avevano anche
degli schienali e probabilmente sorreggevano i corpi privi di tuta magnetica anche di
giorno. Attraverso una porta che si poteva aprire solo con la forza fisica si accedeva ad
una camera dove gli odori erano talmente intensi e acri da provocare nausea. In un angolo
era ben evidente un rudimentale dispensatore di bevande. mentre quasi tutta la parete era
ricoperta da una struttura delimitata con pericolosi spigoli sporgenti.
- Stefano! - una voce sottile, ma sicura, lo spinse a voltarsi - Ma come?! Dobbiamo uscire
tra cinque minuti e tu sei ancora in pigiama e vestaglia.-
Era una donna, un viso conosciuto a cui non riusciva però ad attribuire alcun nome. Aveva
le guance arrossate e i lineamenti marcati: gli ricordava gli ologrammi che aveva visto
più volte nei musei di storia e che riproducevano i terrestri dei primi millenni.
- Un attimo e sono pronto - si sentì rispondere.
Tolse la vestaglia, poi il pigiama, poi ... Ricordò ogni cosa, come in un lampo.
Riconobbe Sandra, la "sua" Sandra, i suoi lunghi riccioli, i suoi occhi scuri e
profondi. Si infilò i pantaloni, indossò la camicia, riaprì la lampo dei pantaloni,
abbottonò la camicia, la fece aderire al corpo. richiuse la lampo. indossò una maglia
...
Quanti accessori invece di una semplice e comoda tuta termo-magnetica.
|