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Prefazione
Mi
sembra ieri, era il 27 luglio 2000, che il Photo Club Controluce pubblicava il
mio libro Monte Compatri e i monticiani. Ricordo le mie emozioni, i
timori, perché era il mio primo libro e perché non sapevo come i miei
concittadini avrebbero accolto il lavoro. Ma grande, infinita, fu la
soddisfazione quando in seguito mi incominciarono a piovere addosso decine e
decine di manifestazioni di simpatia, di ringraziamenti, di complimenti per aver
cercato di abbattere quel luogo comune che descrive i monticiani come persone
chiuse, avverse ai forestieri, gelose del proprio essere e contrarie a qualsiasi
soggetto esterno che minacci di stravolgere e travolgere secoli di cultura e
tradizioni, faticosamente costruite e consolidate tra i filari delle vigne,
nelle gelide giornate invernali o in quelle asfissianti dei mesi estivi.
Opinioni, queste, a mio avviso completamente infondate e non veritiere.
Fatto
sta che tante sono state, in questi anni trascorsi, le persone che mi hanno
chiesto di scrivere qualcos’altro su Monte Compatri: un libro nel quale avrei
dovuto dare maggiore spazio ai beni artistici del paese e ai personaggi storici
e del mondo culturale. Così, piano piano, è nata in me la voglia di cimentarmi
in quest’altra sfida. Fatti però un po’ di conti in tasca, mi sono accorto
che il materiale di cui ero in possesso non era sufficiente per costruire un
libro del genere, anzi, era molto scarso e sarebbero state necessarie accurate e
laboriose ricerche per poterlo portare a termine. Ma poi nella mente mi si fece
largo un’idea improvvisa: ci sono persone padrone di alcuni argomenti che io
conosco poco o per niente, ad esempio Pino D’Agostini per quanto riguarda l’aspetto
archeologico, padre Ennio dei Carmelitani Scalzi per l’Abbazia di San
Silvestro ecc.; perché non coinvolgerle? Perché non chiedere a loro di
scrivere sulle materie di cui sono profondi conoscitori? Detto e fatto!
Contattati nel giro di poco tempo, tutti questi amici hanno accettato volentieri
di darmi una mano (addirittura padre Ennio mi ha consegnato il suo pezzo dopo
una quindicina di giorni), e di questo sono veramente contento per vari motivi:
primo perché mi hanno alleggerito di una grossa mole di lavoro; secondo perché
il risultato è sicuramente migliore di quanto avrei potuto fare io; ma
soprattutto perché è bello sapere che quest’opera è scaturita dalla
collaborazione di tanti monticiani, nativi e non.
Ma
aldilà dello stimolo iniziale, che mi ha portato a curare questa pubblicazione
e del metodo che ho seguito, quella che mi sono proposto di realizzare è un’opera
che racconti e illustri la storia di Monte Compatri attraverso i suoi monumenti,
i personaggi più famosi, le feste, le particolarità. Spero di esserci
riuscito, e di aver aggiunto qualche tassello mancante al mosaico rappresentante
la millenaria vita di questa bella cittadina dei Castelli Romani. Molti
argomenti sono stati ripresi da altri libri, non poteva essere altrimenti,
poiché già tutto era stato scritto su di essi; io spero solo di essere
riuscito a colorirli con un po’ di sentimento, che non guasta mai e crea un’atmosfera
più umana, più vicina al cuore della gente.
Altri
argomenti invece sono il frutto di una capillare ricerca svolta in molteplici
modi e spero con questo di avere aggiunto qualcosa di nuovo alla conoscenza
della storia di Monte Compatri che hanno i monticiani e di aver reso un utile
servizio ai turisti e ai cultori della storia "minore", che
difficilmente si trova scritta sui testi maggiori, cioè quelli pubblicati dalle
grandi case editrici.
Buona
lettura a tutti
Mirco
Buffi
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