Monte Compatri in... Controluce

Photo Club Controluce
Associazione Culturale (...non solo fotografia)

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Iniziative editoriali

Iniziative editoriali

Pubblicazioni edite dalla nostra Associazione

   Tarquinio Minotti - Monte Compatri: l'immagine dei ricordi - marzo 2002

Presentazione

 

L’invenzione della scrittura segna un passaggio fondamentale nella storia della civiltà dei popoli.

Quando parliamo di preistoria non possiamo far altro che far riferimento a fossili, a graffiti conservati in antiche caverne, soltanto con i primi documenti scritti si può iniziare a parlare di storia. Proprio grazie a questi punti fermi si possono ricostruire, ipotizzare ed interpretare gli avvenimenti del passato, da quelli più antichi a quelli più recenti.

Durante l’evoluzione dell’umanità altre invenzioni hanno modificato radicalmente l’esistenza dell’uomo, pensiamo ad esempio all’introduzione dei caratteri mobili ad opera di Gutenberg, un cambiamento che ha permesso la diffusione dei libri e quindi ha dato vita ad una maggiore possibilità di conoscenza a strati sempre più ampi della popolazione.

Sicuramente possiamo annoverare tra le grandi invenzioni anche la fotografia.

Pensiamo a quale impressione possa aver provocato nelle persone quel "clic" fatto da dietro un telo e in mezzo tanto fumo; pensiamo quale emozione nel vedersi ritratti all’istante senza dover posare per mesi davanti a pittori a volte bizzarri e poco pazienti. Certamente tutto ciò segna un grande cambiamento.

L’opera che vi apprestate a sfogliare e a leggere "Monte Compatri: l’immagine dei ricordi" ha il pregio di unire la storia e la fotografia o meglio di raccontare la storia attraverso la fotografia.

Sono stati scritti vari libri sulla storia di Monte Compatri, sono state date varie interpretazioni ai documenti e ai reperti archeologici trovati nella nostra zona, questo libro, invece, lascia parlare le immagini, lascia al lettore la libertà di comprendere da solo i cambiamenti, le mode, le usanze che si sono succedute in paese.

Ognuno di noi ritroverà in queste fotografie volti di persone care di cui ha sentito solo parlare, immagini di eventi centrali non solo per il nostro paese, come ad esempio la guerra, aspetti di Monte Compatri ormai andati perduti.

Queste immagini fanno parte del patrimonio culturale del nostro paese e raccontano momenti salienti della vita della comunità, attraverso esse si può ripercorrere il cammino compiuto in circa cento anni, un cammino che è stato più o meno tortuoso e difficile, ma anche positivo e proiettato verso il futuro. Sì, il futuro è proprio questa un’altra parola chiave di questo testo che non vuole raccontare la storia di Monte Compatri per archiviarla in qualche polveroso scaffale, ma vuole farlo per proiettare il paese verso nuove mete, verso nuovi incontri, verso nuovi confronti.

"Monte Compatri: immagine dei ricordi", si chiude con delle fotografie scattate a bambini delle scuole elementari alla fine dell’anno scolastico 2000-2001, alla banda Compatrum impegnata in un concerto di Giugno 2001 proprio per invitare tutti i monticiani "vecchi e nuovi" a proseguire un cammino iniziato ormai parecchi secoli fa.
Maria Rosaria Minotti

 

Introduzione

 

"Ho iniziato la ricerca fotografica su Monte Compatri circa venti anni fa. Lo spunto lo ebbi un giorno che, rovistando tra le vecchie carte di casa, trovai dei vecchi negativi ingialliti e malridotti. Li presi, li portai in uno studio fotografico e li feci sviluppare. La mia gioia fu grande quando vidi foto inedite di mio padre e mia madre, e fu ancora più grande quando con queste preparai un album fotografico e lo regalai a mamma. La sua reazione, oltre ad inorgoglirmi, mi fece riflettere: anche altre persone avrebbero potuto reagire in maniera analoga e vivere qualche breve momento di felicità nello spazio infinito dei ricordi. Perché non farlo anche per loro?

   Tutto il mio lavoro parte da quel momento, e pertanto, mi sembra la cosa più ovvia dedicare questa pubblicazione a Lei, mia Madre, anche se da qualche anno non è più tra noi. Sono certo che dal mondo sconosciuto dove vive, vede e mi sorride.

Non meravigliatevi, perciò (non potevo farne a meno), se quel neonato con quella faccia tonda che ammirerete nella prima pagina di questo album sono io, e se tra le prime fotografie troverete mia Madre Adriana e mio fratello Paolo (detto Mario), sono quelle (io ancora non c’ero) che mamma spediva al fronte."

 

Sono passati nove anni dall’ultima pubblicazione di foto d’epoca realizzata dalla nostra "Associazione Culturale Photo Club Controluce". Di solito queste pubblicazioni erano a tema e facevano, in un certo senso, da catalogo alla mostra fotografica presentata in contemporanea ai nostri concittadini.

Negli anni successivi numerose altre mostre, con fotografie d’epoca, sono state da noi realizzate sui temi più disparati. Tutte hanno raccolto apprezzamenti e interesse tra i monticiani, ma non abbiamo più avuto (perché devolute ad altri impegni) disponibilità finanziarie da dedicare ad altre pubblicazioni sul tema.

Finalmente abbiamo deciso, anche dietro sollecitazione di numerose persone, che è giunto il momento di offrire ai nostri concittadini questa nuova pubblicazione completamente dedicata a loro, che ne ricordasse gli abitanti, descrivendone organicamente, con vecchie fotografie, la storia, mettendone in risalto i momenti più salienti.

Nasce così questo lavoro impostato su una "giornata" nella vita di una comunità. Una giornata metaforica ricostruita nell’arco di una vita. In particolare, nel nostro caso, ricostruita nell’arco di cento anni.

Non sempre le fotografie sono riportate in ordine cronologico. Questo è dovuto al fatto che cento anni fa non venivano effettuate, se non molto raramente, fotografie del tipo di quelle con cui iniziamo, venute di moda solo tra gli anni 40/50 dello scorso secolo.

Tarquinio Minotti