Petizione nazionale per il ritorno della Musica dal Vivo
Petizione nazionale per il ritorno della Musica dal Vivo, aderisce anche COOP ART organizzatrice de “I Concerti dell’Accademia degli Sfaccendati” a Palazzo Chigi di Ariccia
La COOP ART, la più antica cooperativa culturale di Roma, molto apprezzata per la sua più che cinquantennale attività di produzione e organizzazione nel campo della musica colta e del teatro musicale, si fa parte dirigente nel sostenere la petizione per riaprire le sale da concerto e i teatri lanciata dalla Associazione Italiana Attività Musicali (AIAM) che riunisce 108 associazioni concertistiche, tra cui anche la COOP ART, dislocate in tutta la penisola.
La petizione, sottoscrivibile sulla piattaforma change.org all’indirizzo http://chng.it/X5JdtmT4, ha raggiunto in poco tempo 10.000 firme ed è stata avviata dal presidente dell’ AIAM Francescoantonio Pollice in parallelo ed a sostegno dell’appello lanciato in questi giorni dal presidente dell’AGIS Carlo Fontana.
Le sale da concerto, nel periodo in cui sono state riaperte dopo il primo lockdown, hanno rispettato rigorosamente tutte le disposizioni di legge anticontagio e il risultato è stato che su circa 350.000 spettatori si è registrato un solo caso di contagio dimostrando che i luoghi dello spettacolo dal vivo sono tra i più controllati e sicuri.
Il presidente della COOP ART Giacomo Fasola e la direttrice artistica Giovanna Manci, ideatori ed organizzatori della stagione concertistica “I Concerti dell’Accademia degli Sfaccendati” che da più di 20 anni si tiene presso il berniniano Palazzo Chigi di Ariccia (nella foto un concerto prima del Covid-19), invitano tutti coloro che amano la grande musica ed hanno a cuore le sorti della cultura a firmare e sostenere la petizione lanciata dall’AIAM per chiedere al governo una sana ripartenza della musica dal vivo.
I lavoratori dello spettacolo dal vivo sono tra quelli più danneggiati dalle misure restrittive causate dal covid-19: è sempre più necessario far ripartire un settore in gravissima sofferenza, così ampio e diversificato, rimettendo in moto, in sicurezza, un mondo che oltre a produrre cultura e socialità può contribuire (tra attività primarie ed indotto) in modo molto significativo alla ripresa economica italiana.
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