Pesche e olio a rischio: a Colonna agricoltori e ricercatori fanno fronte per difendersi dalla pericolosa mosca
Era l’ottobre dello scorso anno quando, nella Biblioteca Elsa Morante, a conclusione del primo seminario “Buone pratiche per la difesa del frutteto” tenuto in collaborazione con i ricercatori dell’ENEA e del CRA (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura), partiva il progetto di monitoraggio della Ceratitis nelle aree agricole appartenenti al Comune di Colonna, al quale numerosi agricoltori del territorio, esasperati da questa piaga, decisero volontariamente di aderire. A distanza di un anno, finalmente i risultati dell’analisi: il panorama che si è delineato a seguito del convegno “Progetto sul monitoraggio della mosca della frutta nell’agro romano” non è dei più rassicuranti.
La Dott. ssa Maria Rosaria Tabilio e il Dott. Stefano Vona del CRA – Frutticoltura, hanno evidenziato quanto la presenza della mosca sia stata dilagante nel solo ultimo anno di studio, tanto che oltre alle coltivazioni di frutta, si è estesa anche agli ulivi compromettendo l’intera raccolta delle olive, annullando quindi la produzione di olio. Non ci si può piegare davanti queste difficoltà, e la tecnologia fortunatamente viene in supporto, il Dott. Davide Neri, del Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, ha illustrato nuove e importanti tecniche di coltura e potatura applicabili soprattutto per la salvaguardia degli alberi di pesco.
Ad aggiungersi alle difficoltà, c’è la scarsità delle risorse economiche, sulla questione si è espresso in toni preoccupati Carlo Hausmann, direttore dell’Azienda Romana Mercati, il quale esorta all’impegno comune così come il consigliere delegato all’Agricoltura e all’Artigianato Agostino Cappellini, il quale afferma “i parassiti della frutta sono una delle maggiori cause della perdita del valore dei raccolti. Sono molto soddisfatto dell’attiva partecipazione da parte dei cittadini e degli agricoltori ad iniziative come questa, ma come Amministrazione comprendiamo l’importanza del tema trattato e facciamo nostro l’impegno di tornare su queste problematiche per far sì che esperti del settore e ricercatori possano creare una rete di contatti attraverso cui, insieme, far fronte a questo preoccupante fenomeno”.
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