PerFormAzione Sociale 16 17 21 ottobre al Teatro di Mostacciano
PerFormAzione Sociale è una rassegna ideata da Officina delle Culture APS, nell’ambito della Biennale MArteLive che vuole stimolare la partecipazione attiva della comunità rendendola protagonista delle dinamiche di crescita sociale e culturale del territorio. Il progetto è realizzato con il sostegno della Regione Lazio e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito del programma Comunità solidali 2020 e in collaborazione con Scuderie MArteLive e MArteSocial.
Domenica 16 ottobre al Teatro di Mostacciano verrà presentato Settanta volte sette di Controcanto Collettivo che contro l’odio diffuso celebra il perdono, ricordandoci che dentro la ferita, dentro la memoria del male subito e al di là di ogni convenienza, esiste la possibilità di un incontro. Segue lunedì 17 ottobre TVATT di Luigi Morra, in cui la violenza della sopraffazione fisica e del picchiarsi, scavata nei codici in un territorio circoscritto, viene catapultata nella dimensione teatrale e ridiventa spettacolo, tra ironia grottesca e performance. Sempre al Teatro di Mostacciano venerdì 21 ottobre è poi in programma Albania casa mia di e con Aleksandros Memetaj, che racconta la lacerazione di chi deve abbandonare la propria casa, di un bambino di sei mesi che crescerà in Italia e di un padre, dei sacrifici fatti, dei pericoli corsi per evitare di crescere suo figlio nella miseria di uno Stato che non esiste più.
Info e biglietti: https://performazionesociale.it/
Teatro di Mostacciano – Largo Giorgio Labo’ 00144 Roma RM
Info www.performazionesociale.it
Ingressi da 8,00 € a 15,00 € Prevendita su Dice.fm
Succede al Teatro di Mostacciano
Largo Giorgio Labo’ 00144 Roma RM
DOMENICA 16 OTTOBRE ore 21.00
CONTROCANTO COLLETTIVO
Settanta volte sette
ideazione e regia Clara Sancricca
drammaturgia originale Controcanto Collettivo
LUNEDÌ 17 OTTOBRE ore 21.00
ETERNIT A TEATRALTRO
Tvatt – Teorie Violente Aporistiche e Temporali
liberamente ispirato a East e West di Steven Berkoff
ideazione, drammaturgia e regia Luigi Morra
VENERDÌ 21 OTTOBRE ore 21.00
ALEKSANDROS MEMETAJ
Albania casa mia
di e con Aleksandros Memetaj
regia Giampiero Rappa
DOMENICA 16 OTTOBRE (ore 21.00) – TEATRO DI MOSTACCIANO
CONTROCANTO COLLETTIVO
Settanta volte sette
ideazione e regia Clara Sancricca
drammaturgia originale Controcanto Collettivo
con
Federico Cianciaruso
Riccardo Finocchio
Martina Giovanetti
Andrea Mammarella
Emanuele Pilonero
Clara Sancricca
voce fuori campo Giorgio Stefanori
scenografia Controcanto Collettivo con Antonia D’Orsi
disegno luci Cristiano Di Nicola
foto di scena Simone Galli | Atlas fotografie
produzione Controcanto Collettivo
coproduzione Progetto Goldstein
con il sostegno di
Straligut Teatro
Murmuris
ACS – Abruzzo Circuito Spettacolo
Verdecoprente Re.Te 2017
organizzazione Gianni Parrella
Settanta volte sette racconta la vita di due famiglie i cui destini s’incrociano in una sera. Racconta del rimorso che consuma, della rabbia che divora, del dolore che lascia fermi, del tempo che sembra scorrere invano. Eppure racconta anche la possibilità che il dolore inflitto e il dolore subito parlino una lingua comune, che l’empatia non sia solo un’iperbole astratta e che l’essere umano, che conosce il contagio del riso e del pianto, dietro la colpa possa ancora riconoscere l’uomo.
Lo spettacolo affronta il tema del perdono e della sua possibilità nelle relazioni umane. Nella sua gloriosa storia questo concetto sembra essere giunto ad un inglorioso epilogo, che lo vede soccombere alla logica – attualmente vincente – della vendetta. Un tempo ritenuto il punto di arrivo di un percorso destinato a pochi spiriti eletti, appare oggi, nell’opinione comune, come il rifugio dei più codardi e la scappatoia dei meno arditi, in una società che riconosce e accorda alla vendetta il primato nella risoluzione dei torti e dei conflitti. Chi perdona sembra sminuire il torto, giustificare l’offesa, mancare di rispetto alla vittima, farsi complice del colpevole.
Eppure il perdono protesta per innescare pensieri diversi, per aprire a logiche nuove; protesta contro l’assunto che al male vada restituito il male. Ci ricorda che dentro la ferita, dentro la memoria del male subito e al di là di ogni convenienza, esiste la possibilità di un incontro. E che questa possibilità non ci sfida dall’alto dei cieli, ma è concreta, laica e umana.
LUNEDÌ 17 OTTOBRE (ORE 21.00) Teatro di Mostacciano
ETERNIT A TEATRALTRO
Tvatt – Teorie Violente Aporistiche e Temporali
liberamente ispirato a East e West di Steven Berkoff
ideazione, drammaturgia e regia Luigi Morra
con Luigi Morra, Pasquale Passaretti, Eduardo Ricciardelli
musiche originali eseguite dal vivo Camera
luci e video Domenico Catano
elementi scenici Stefano Zecchini
foto di scena Mena Rota
grafica Achille Pacifico
distribuzione e organizzazione Flavia Alvi, Francesco Lombardi
ufficio stampa Valeria Zecchini
una produzione Etérnit e Teatraltro
in collaborazione con Lunarte con il supporto di TeatroForte, MArteLabel
La violenza della sopraffazione fisica e del picchiarsi, scavata nei codici in un territorio circoscritto, viene catapultata nella dimensione teatrale e ridiventa spettacolo, tra ironia grottesca e performance.
TVATT è acronimo di Teorie Violente Aprioristiche Temporali e Territoriali. TVATT, in una parte di Sud Italia, è in realtà un modo per dire “ti picchio”. L’arte di picchiarsi, tra la necessità di farlo e quella di saperlo fare, viene catapultata nella dimensione teatrale, in un clima performativo e di ironia grottesca.Dialetto calcato, espressioni e atteggiamenti rituali, episodi di vita vissuta, appartenenza che trasuda necessità di conflitto. Tutto diventa linguaggio possibile, per raccontare impulsi esistenziali legati a dinamiche non sempre comprensibili ma inevitabilmente spettacolari.
TVATT prende libera ispirazione da “East” e “West” di Steven Berkoff, due opere messe in scena tra gli anni ‘70 e ‘80, che sembrano esorcizzare una certa violenza attingendo dai sobborghi dell’East End Londinese. Lo spettacolo trova in Berkoff una vicinanza negli intenti e nell’approccio, scavando, però, in un contesto geografico e culturale totalmente diverso; un territorio circoscritto che, con i suoi precisi codici, diventa pretesto per raccontare una questione globale.
TVATT è una coproduzione Etérnit ,Teatraltro con la collaborazione di Lunarte
VENERDÌ 21 OTTOBRE, ORE 21.00 Teatro di Mostacciano
ALEKSANDROS MEMETAJ
Albania casa mia
di e con Aleksandros Memetaj
regia Giampiero Rappa
aiuto regia Alberto Basaluzzo
Vincitore Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria 2016
Vincitore Premio Avanguardie 20 30 [Bologna]
25 febbraio 1991, Albania. Il regime comunista che per più di 45 anni aveva controllato e limitato la libertà dei cittadini albanesi è ormai collassato. Il malcontento del popolo si esprime con manifestazioni, distruzione dei simboli dittatoriali ed esodi di massa, per primo quello di Brindisi. Tanto più che il focolare della rivolta, ultimo in Europa, aspetta da anni, dopo la morte di EnverHoxha nel 1985 e la caduta del muro di Berlino nel 1989, di appiccare, a partire da Scutari, divampando poi in tutta la nazione e raggiungendo le città principali: Tirana, Durazzo e Valona. I movimenti politici formatisi (soprattutto diseredati, intellettuali e studenti) cominciano ad agitarsi contro il governo. Le Ambasciate vengono aperte dai rispettivi paesi e inondate di persone richiedenti asilo. Allora il presidente Ramiz Alia concede il diritto di viaggiare fuori dallo stato, riaprendo i confini e aprendo all’economia libera. Migliaia di persone cercano di scappare verso l’Occidente partendo dai porti di Valona e Durazzo con navi, pescherecci e gommoni diretti verso l’Italia. Tra questi c’è anche Alexander Toto, trentenne che scappa da Valona a bordo del peschereccio “Miredita” (Buon giorno) e giunge a Brindisi. In quel peschereccio c’è anche Aleksandros Memetaj, bimbo di 6 mesi. Albania casa mia è la storia di un figlio che crescerà lontano dalla sua terra natia, in Veneto, luogo che non gli darà mai un pieno senso di appartenenza. “Albania casa mia” è anche la storia di un padre, dei sacrifici fatti, dei pericoli corsi per evitare di crescere suo figlio nella miseria di uno Stato che non esiste più. E’ anche la storia del suo grande amore nei confronti della propria terra, di grande patriottismo, di elevazione di alcuni valori che in Italia non esistono più. Quando il popolo piange sangue e si ribella allo Stato, per un gioco controverso dell’animo umano il cuore, pur bagnato di veleno, conserva gli odori, le immagini e i dolci ricordi di una nazione unica, con una storia sofferta e passionale. I destini di Aleksandros Memetaj e Alexander Toto apparentemente lontani si incrociano più volte nella storia fino creare un’unica corda, un unico pensiero. Finché l’uno diventerà il figlio e l’altro il padre.
Teatro di Mostacciano – Largo Giorgio Labo’ 00144 Roma RM
Info www.performazionesociale.it
Ingressi da 8,00 € a 15,00 € Prevendita su Dice.fm
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