…perché Villon? …perché Elitis?
questo il titolo dell’iniziativa, sapientemente introdotta e moderata da Francesco Pellegrino curatore per Natyvi Contemporanea che ha presentato i relatori Isabella Vincentini, poetessa e critico letterario, e Mario Perniola, filosofo e teorico dell’arte contemporanea. Isabella Vincentini ha esposto la personalità intellettuale di Odisseas Elitis creando una tensione emozionale adorabile tra il pubblico coinvolto nella culla della civiltà occidentale e rispondendo subito al perché Elitis: perché lui è convinto, ama la sua terra, la sua lingua, perché la sensibilità dello scrittore senza rammaricarsi del passato, canta i suoi versi con espressioni che assimilano il tutto. Elitis fa della naturale continuità poetica antica, di cui il greco contemporaneo si nutre, la sua musa ispiratrice, vivendo ogni suono melodico espresso con la parola vibrante, dialetto compreso. Dopo l’emozionante interpretazione delle parole-versi del Nobel per la letteratura (1979), la poetessa ha lasciato lo spazio a Mario Perniola che ha caratterizzato il suo intervento con un accento decisamente satirico, leggendo qua e là i testamenti burleschi dello scrittore francese François Villon. Il critico, intercalando in un crescendo vicissitudini dello scrittore ‘maledetto’, ha evidenziato davanti all’attento auditorio, alcune espressioni cariche di doppio senso per ridicolizzare la società parigina del suo tempo: Villon nel suo testamento ha fatto a ciascun amico e/o conoscente un lascito immaginario, ironico, pieno di sottintesi e di equivoci dando una svolta alla letteratura medievale. La serata nella galleria di Santa Maria delle Mole si è conclusa con un gradevole aperitivo, come tra amici accomunati dai versi, offerto dalla stessa Libreria Natyvi.
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