Perché tanto scalpore?
A proposito dell’addio di “Anno Zero” c’è chi si strappa i capelli per la sua ripartita e c’è chi si lacera le vesti per la contentezza della liberazione. E’ il caso di non parteggiare né per gli uni né per gli altri, in quanto da un lato ci si esalta per l’affascinante informazione che il bravo giornalista esercita nell’esporre fatti e notizie quotidiane in perfetta libertà di espressione. Dall’altro lato ci si domanda: perché ciò che denuncia o che afferma è sempre a senso unico e pende sempre a favore di una parte politica a scapito dell’altra? E’ il caso di dire che proprio una siffatta recita non serve ai fini di una corretta informazione.
Ad esempio dopo anni di fiction, non vorrei sbagliare, ma non abbiamo mai visto, nel corso delle trasmissioni una intervista fatta da “baffone” a persone che hanno trovato positivo l’operato del governo magari su una sola operazione, su un singolo fatto; come i rifiuti di Napoli; il terremoto dell’Aquila; niente…tutto negativo. Tutti gli intervistati si sono pianti addosso inveendo contro il governo specialmente contro B. Poi si va a votare e vince B. Strano, no?
C’è poi quello delle vignette in tempo reale, più o meno stupide, come quella delle bare del terremoto. Bella informazione, bella cultura per grandi e piccini, per non dire dei familiari dei poveri morti! Bella immagine che si dà all’estero della nostra Italia da parte di certi signori! C’è poi chi “travaglia” a senso unico tenendo sermoni in soliloquio per finire sempre e comunque contro B, senza interruzione alcuna, denunciando alla fine…il bavaglio che si vorrebbe imporre alla libertà di informazione e di stampa. Ma…alla faccia del bicarbonato di sodio!!! Forse è il caso di suggerire al signor B. di trovarsi altro giullare da adibire al suo servizio di propaganda elettorale in sostituzione di “Anno Zero”.
Inoltre, per l’avvenire, sarebbe il caso di riportare un po’ di serietà nelle trasmissioni pubbliche affinché non vengano denigrati l’Italia e gli italiani, tanti dei quali sono ben stimati all’estero contrariamente a quanto vogliono far credere certi sinistrorsi di facciata. Per cambiare argomento: si dice che lo stipendio del tribuno di “Anno Zero” sia fermo al 1999. Viene da pensare che forse era già troppo esagerato all’epoca. Cosa faranno mai tante persone che guadagnano un milione (delle vecchie lire) al giorno? Scoprono qualcosa di nuovo? Inventano qualche brevetto? Nel caso specifico si dice che porta pubblicità e ascolto, che fa il 20 % di share, senza considerare però se è pro o contro. Si dovrebbe dedurre che la pubblicità e l’introito coprono abbondantemente lo stipendio. Diversamente…
Inoltre, se risponde a verità, si apprende che nei prossimi due anni disporrà di diversi milioni di euro per realizzare docufiction per i palinsesti della Rai. Auguriamoci almeno che la stessa Rai avrà l’esclusiva. Certo è che in tempo di crisi mondiale, dove bisogna tagliare a destra e a manca, dove i poveri piangono veramente, c’è chi non conosce neppure il significato letterale del vocabolo “crisi” anzi ci sguazza dentro, tanto – male che vada – la Rai aumenterà il canone. Bisognerebbe essere tutti più seri e responsabili. Ne guadagnerebbe la nostra bella Italia.
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