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Perché Fottit e Chocolat?

Perché Fottit e Chocolat?
Novembre 27
12:32 2018

Venerdì 30 novembre, ore 21.00

Spin Time Labs

Via di Santa Croce in Gerusalemme, 55 Roma

Perché Fottit e Chocolat?

drammaturgia collettiva di e con
Edilson Araujo e Monica Bandella
regia
Ilaria Migliaccio

George Foottit era un clown inglese famoso in Francia per le sue prodezze nel circo equestre e Raphael Padilla (Chocolat), cubano di origine africana, era stato portato in Europa da chi lo aveva comprato come schiavo. Loro, loro malgrado forse, con numeri circensi divenuti popolarissimi nella Francia della belle époque, furono in grado di andare oltre la discriminazione e la violenza insita nel fascino per i cosiddetti freaks, i tanti George e Willie Muse o la famosa ‘Venere ottentotta’, Saartjie Baartman.

Perché Foottit e Chocolat? nasce proprio dalla domanda che ci siamo fatti: che senso ha oggi fare uno spettacolo sui due clown che, vissuti tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, hanno rivoluzionato la comicità facendo semplicemente, e in parte inconsapevolmente, della loro diversità una ricchezza? Che senso ha oggi raccontare la loro storia? Ci siamo risposti facilmente. Ha molto senso, soprattutto oggi che le frontiere e i muri tra l’io e l’altro, tra il noi e il loro diventano barriere materiali e sociali, retorica della paura, discorso da campagna elettorale. Soprattutto oggi che il razzismo è quotidiano, nelle parole nelle azioni del vicino di casa come del collega, spesso mascherato da falso perbenismo in dichiarazioni come: “Non sono razzista, ma…”. Ecco, quel ‘ma’ e quei puntini di sospensione sono la nostra vera inquietudine su cui vogliamo interrogarci e interrogare il pubblico in modo semplice e diretto, chiaro, senza falsi contorsionismi di parole. “Foottit è il maestro despota caparbio e di un’intelligenza fine su alcuni punti e ancora più su altri, malvagio avaro e debole con i grandi, quanto violento con i più deboli. Chocolat al contrario è il nero soffri-dolori che obbedisce, si fa male, ma resta impassibile e lascia lo spettatore indeciso se credere di avere davanti un bruto senza cervello o uno sfortunato molto intelligente, che conosce la sua sfortuna, che comprende tutto, ma non dice niente perché dirlo non servirebbe a niente.” (Franc Nohain, Les mémoires de Footit et Chocolat clowns, 1907) E invece noi sappiamo che dirlo serve, oggi più che mai. Saranno i due attori contemporanei Anna e Cabila che, in un continuo scambio metateatrale tra il loro presente e il passato di Foottit e Chocolat, cercheranno di arrivare, nel loro confrontarsi, alle azioni da compiere per provare a cambiare le cose, per dargli il nome giusto, dentro e fuori dal teatro.

Perché Foottit e Chocolat: spettacolo a sostegno del laboratorio di teatro con le ragazze e i ragazzi di Santa Croce Scuola Popolare SpinTime+

 

Venerdì 30 novembre, ore 21.00

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Via di Santa Croce in Gerusalemme, 55 Roma

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