PERCHÉ DOVREMMO AMARE, VISITARE, CONOSCERE ROCCA DI PAPA…
Sui social è comparso un paio di giorni fa un quesito proposto da un concittadino che esplicitamente chiede: perché dovrei visitare Rocca di Papa?
Una bella domanda alla quale più di un centinaio di persone – concittadini e non – hanno risposto, molti ricercando qualità, pregi, vantaggi, altri facendo critica e autocritica, denunciando malcontento e disappunto. Tra questi ultimi – togliamoci subito il sassolino dalle scarpe – un’esigua minoranza ( ciascuna voce ha da una a quattro preferenze) lapidariamente afferma che Rocca di Papa è un paese morto e abbandonato a se stesso, con poche botteghe, rimpiange un passato glorioso del quale ha sentito parlare dai familiari, periodo durante il quale c’era tanta vita, commercio, turismo… i commenti attribuiscono ad amministrazioni inefficienti la responsabilità di un regresso che ha svuotato il centro storico, sporco, senza alcuna particolare connotazione caratteristica, come a Nemi la festa delle fragole – per esempio -, territorio inquinato dalle antenne sulla vetta del Monte Albano. Una sola persona attribuisce ai cittadini un atteggiamento menefreghista… Un paese con un centro storico scrostato… nel quale non esiste più socialità nelle piazze.
Ho provato a catalogare le altre risposte e, semplificando, vorrei riassumere un po’ il pensiero di coloro – la maggioranza – che la vedono in modo positivo: alcuni di essi sono rocchegiani doc, altri acquisiti, turisti o occasionali visitatori.
Primeggiano nell’apprezzamento delle positività del nostro paese gli spettacolari tramonti, la vista panoramica su Roma – Rocca di Papa ha la Capitale ai suoi piedi, osserva qualcuno -, sulla Campagna Romana e l’incantevole visione dell’infuocata linea dell’orizzonte marino.
Segue poi l’ammirazione per la conformazione della nostra città che vanta un borgo antico, con un’atmosfera magica e fiabesca, talvolta misterioso e intrigante, nel quale alcuni luoghi come la Casa di Mary ( la Casa dei Fantasmi ndr) suscitano curiosità e mistero. Tra il serio e il faceto qualcuno ricorda anche che nel nostro cimitero riposano le ceneri di Claudio Villa.
Come terza realtà positiva, nel sondaggio viene valorizzata la storia della nostra Rocca con il suo borgo bavarese, gli antichi vicoli, i resti della Fortezza, l’antica Via Sacra che si snoda tra i boschi di Monte Cavo…
A pari merito, ma se ne fanno portavoce soprattutto coloro che non sono di Rocca di Papa, l’accoglienza: gente di cuore i rocchegiani – confermano – cordiali, gentili, ospitali; i nostri concittadini vengono apprezzati per la loro cortesia e disponibilità. Non mancano scherzi e battute su personaggi tipici, indicati con il loro soprannome e inseriti nel contesto paesano nel quale essi vivono. Il buon cibo, i dolci caratteristici di Rocca di Papa, la cucina casereccia sono un altro degli elementi che i visitatori e i buongustai dicono di amare della nostra terra. Apprezzati, infine, il clima, l’aria fresca e pulita e i boschi del Parco dei Castelli Romani nei quali fare escursioni, passeggiate: gli amanti dell’aspetto naturalistico pongono in evidenza questa splendida realtà che andrebbe sempre più protetta e valorizzata, difendendola anche da speculazioni edilizie e usi scorretti e poco rispettosi dei nostri sentieri, troppo spesso deturpati da sportivi amanti delle due ruote. Non manca uno spettacolare video condiviso da un concittadino: quasi un commento iconico nel quale s’entra nei vicoli osservando gli scorci più caratteristici della nostra realtà cittadina.
Ricapitolando brevemente, vien da sottolineare che nell’insieme le critiche sono sì mirate e reali, ma il fatto che la maggioranza si esprima cercando di valorizzare le eccellenze del nostro paese, indica quanto Rocca di Papa comunque sia amata e apprezzata; ciò denota anche l’implicita volontà di tutti a non arrendersi ai duri colpi del destino che da tempo, ma soprattutto da un anno a questa parte hanno messo in ginocchio la nostra città, sia dal punto di vista economico, organizzativo, strutturale e di vivibilità. Molto ci sarà da fare, presto e bene, tralasciando giochi di potere, rimpallo di responsabilità e quadriglie politiche.
Chi andrà a governare Rocca di Papa deve essere consapevole che sta accettando doveri, impegni, responsabilità con l’obiettivo unico di risollevare le sorti di un luogo duramente provato, che ha bisogno di una coesione d’intenti, al di là degli ideali e delle scelte politiche.
Un impegno serio e doveroso di assunzione di responsabilità nei confronti di cittadini che hanno perso il lavoro, che hanno chiuso attività commerciali, adulti e bambini in attesa di una scuola, persone che si aspettano vengano prese iniziative utili a recuperare e valorizzare le bellezze e i punti di forza del territorio, far rinascere la speranza, la voglia di ricominciare, di lavorare tutti uniti per un unico bene comune: Rocca di Papa.
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