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Perché diciamo no all’inceneritore?

Giugno 25
20:39 2024

Nell’ambito di “Roma merita di Meglio”, tour dedicato alla formazione sulla gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti nella capitale

In vista dell’appuntamento PERCHE’ DICIAMO NO ALL’ INCENERITORE? che si svolge oggi nell’ambito di “Roma merita di Meglio”, tour dedicato alla formazione sulla gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti nella capitale, Legambiente torna sulla gestione dei rifiuti attraverso l’iniziativa del circolo “Le Perseidi” di Roma – San Lorenzo
“Siamo molto preoccupati della scelta fatta dal comune di Roma di legarsi per più di 33 anni e per una quantità enorme di rifiuti, 600 mila tonnellate l’anno, alla tecnologia di incenerimento che già oggi è superata e poco rispettosa dell’ambiente e del principio su cui si basa l’economia circolare . così commentano i rappresentanti di Legambiente Le Perseidi e Legambiente Lazio dall’iniziativa – e inoltre produce CO2 che contribuisce ad alterare il clima! Siamo preoccupati perché l’inceneritore non chiude il ciclo, ma ogni anno produce più di 100 mila tonnellate di ceneri e 25.000 tonnellate di rifiuti pericolosi, comunque da smaltire (*). Siamo preoccupati perché la città rimarrà sostanzialmente sporca, in quanto continueremo ad avere i cassonetti stradali e l’esempio di Colli Aniene sta lì a dimostrarlo. Quando nel 2007 in quel quartiere è stato istituito il porta a porta si è avuto anche un deciso miglioramento della pulizia delle strade, poiché il degrado più vistoso era dato proprio dai cassonetti stradali. Nel 2020 si è tornati ai cassonetti stradali con il risultato che è tornato il degrado. Siamo preoccupati perché si è bloccata la raccolta differenziata: è dal dicembre 2015 che Roma ha superato il 40% di differenziata e dopo 8 anni siamo ancora lì senza miglioramenti sostanziali. Si è bloccato anche il programma di estensione del porta a porta (**) né si vede un impulso alla costruzione di altri Centri di Raccolta: ne è stato inaugurato solo uno quest’anno. Ad oggi ci sono solo 14 Centri, uno ogni 200.000 abitanti. Per averne uno ogni 40.000 abitanti ne servirebbero 70 e quindi sarebbe necessario progettarne altri 56! I 13 Centri di Raccolta nel 2022 hanno contribuito all’aumento della differenziata per più del 3% (fonte: Bilancio AMA). Per cui con altri 56 Centri di Raccolta potremmo avere un ulteriore incremento del 12%. Siamo preoccupati perché sarà difficile ottenere una riduzione della Ta.Ri., in quanto i costi di conferimento all’inceneritore sono alti ed è alta anche la quantità di rifiuti necessaria ad alimentare l’inceneritore: 600 mila tonnellate l’anno per più di 33 anni. Se poi in questi anni volessimo accrescere la differenziata, siamo comunque bloccati dal contratto che ci obbliga a conferire quelle quantità!”
Con la proposta di Legambiente e CGIL presentata già 2 anni fa, cioè con una riduzione dei rifiuti del 12% e una raccolta differenziata al 72% (con il porta a porta in tutta la città si raggiungono entrambi questi obiettivi) e l’attivazione di altre 5 filiere (plastiche miste, pannolini, terre di spazzamento, RAEE, inerti) è stata calcolata dal circolo “Legambiente – Le Perseidi” una riduzione dei costi di almeno 126 milioni l’anno, solo considerando il risparmio sullo smaltimento dell’indifferenziato (***). Dunque  oltre ad avere una città più pulita e una gestione dei rifiuti più
rispettosa dell’ambiente, i cittadini avrebbero anche una significativa riduzione della Ta.Ri. Ma nella città di tutto questo non si discute e si fa credere che l’inceneritore risolverà tutti i
problemi.
(*) per i termovalorizzatori attualmente in esercizio si veda la relativa tabella nel Rapporto Rifiuti 2023 di ISPRA.
(**) nel 2016 i cittadini serviti dl porta a porta erano 943.000, nel 2023 solo 912.000 (dal sito AMA) !!
(***) nel 2022 i rifiuti indifferenziati erano 862.000 tonnellate, nello scenario proposto da Legambiente l’indifferenziato si ridurrebbe a 230.000 tonnellate, quindi 632.000 tonnellate in meno rispetto al 2022. Moltiplicando 632.000 tonnellate per 200 €/tonn (stima per difetto del costo pagato da AMA) abbiamo un risparmio di oltre 126 milioni.

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