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Per una politica diversa

Per una politica diversa
Agosto 26
07:48 2024

Per una politica diversa

In margine ad una pubblicazione

    Che la realtà socio-culturale dei nostri tempi, presenti lo spettro di una ampia complessità di problemi lo si è ormai constatato con tutta evidenza in questo primo quarto di secolo nel quale abbiamo assistito – sgomenti ma per lo più passivamente – a fenomeni di grande rivolgimento: dalla questione ecologica alla rivoluzione tecnologico-informatica ma anche alla crescente, spesso mirata disinformazione (v. fake-news), così come assistiamo con un certo fatalismo alla ramificazione di tante guerre locali, che a macchia di leopardo si combattono nel mondo (e che papa Francesco ha definito una ‘guerra mondiale a pezzi’); contemporaneamente c’è l’amara constatazione della inefficienza della attuale diplomazia. Il tutto nella cornice di una politica che, più che contribuire a risolvere problemi o per lo meno a limitare i danni, si avvoltola in sé stessa semplificando il giudizio su qualsiasi questione dentro un falso dualismo tra il bene da una parte e il male dall’altra, concentrando lo scenario solo su alcuni leaders (a qualsiasi livello), dentro lo spazio della loro autoreferenzialità ed egocentrismo. Gli esempi li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni mentre si continua a parlare ancora, semplificando, di mondo ‘occidentale’ e ‘orientale’, ignorando ormai l’evidenza di un plurilateralismo, e, – sia nelle vicende internazionali che nazionali e locali – i termini di ‘democrazia’ e ‘partecipazione’ restano vuoti di contenuti. La politica per lo più è succube di multinazionali, oligarchi, superricchi, e dei gestori manipolatori del potere dell’informazione. Il quadro è preoccupante e  spinge la gente comune a tirarsi indietro, chiudendosi nel proprio ‘particulare’, abbandonando ogni vicenda al proprio destino, per cui, anche se è comprensibile ma non giustificabile, assistiamo ad  un costante distacco dalla politica anche ai livelli locali, e, alla complessità dei problemi si sostituisce la ricerca e la propaganda del piccolo e immediato risultato, senza una prospettiva di ampio respiro nonché  di apertura anche mentale, per cui il ‘fare politica’, per i più viene ormai identificato nel ‘professionismo’  di pochi addetti ai lavori, per lo più autoreferenziali, con l’esclusione di un’autentica partecipazione (e responsabilizzazione) democratica che coinvolga i cittadini. Ed ecco allora il conseguente, scontato, ’astensionismo’, non solo nei periodi elettorali, ma anche riguardo l’assunzione di responsabilità più o meno grandi. E tutto ciò viene considerato una deriva ineluttabile. A questa realtà contribuisce l’invadenza (non solo televisiva) delle solite facce, con i soliti ritornelli e slogans dei replicanti fedelissimi al servizio degli pseudo-leaders di turno con i loro autarchici ‘osanna’ (e pettegolezzi). Senza contare quei personaggi uomini e donne che, lasciato il parlamento, te li ritrovi a condurre (si fa per dire) certi melensi e soporosi programmi televisivi, in questa epoca ancora di lunga transizione (ma verso dove?).  D’altro canto sono ignorate dai mass-media e dai centri di diffusione del pensiero unico (v. RAI-TV e canali vari, ormai tutti uniformati al servizio del ‘padrone’ di turno), iniziative certamente non eclatanti ma costanti e positive, cosicché le esperienze di buona politica, sia a livello locale che anche a livelli nazionali e internazionali, sono volutamente ignorate o tutt’al più passano molto in secondo piano. Queste esperienze positive di impegno politico si stanno realizzando, senza clamori ma tenacemente, anche in questo scenario socio-politico, sostenute da un associazionismo che da diversi anni lavora senza clamori, ma con tenacia e competenza. Un esempio di un certo interesse è quello di ‘Argomenti2000’, una ’associazione di ‘amicizia politica’ come si definisce, che da vent’anni dalla sua fondazione, ha creato in tutta Italia una rete di persone, gruppi, esperienze legate da una prospettiva che – per rifarci alle parole di Paolo VI – si possono definire un servizio per una politica quale “maniera esigente – ma non la sola – di vivere l’impegno al servizio degli altri. Senza certamente risolvere ogni problema, essa (la politica) si sforza di dare soluzioni ai rapporti degli uomini”. L’Associazione ha scelto di operare nell’attuale transizione italiana per una nuova stagione politica. In questa prospettiva, quanti si sono ‘riconosciuti’ e si impegnano in ‘Argomenti2000, vanno operando – costantemente e senza tanti clamori – dentro la politica del quotidiano, sia a livello locale, che su più ampia scala, regionale, nazionale, anche assumendo incarichi nei Comuni e regioni (e qualcuno in Parlamento). Mediante una serie di convegni, di seminari di studio, di confronto, l’Associazione offre occasioni di riflessione e di elaborazione su questioni, eventi e prospettive della vita politica e sociale nazionale e internazionale. Il tutto con un lavoro costante di attenzione e di studio sui territori (locale, nazionale e oltre), nella consapevolezza che ogni epoca ha i suoi problemi e che questi si possono ‘risolvere’ solo nella prospettiva di operare quotidianamente e senza l‘aspettativa di risultati immediatamente ‘visibili’. In questi giorni, ‘Argomenti2000’, con l’esperienza maturata negli anni, ha pubblicato un grosso lavoro di ricerca in funzione di una piattaforma e proposta comune per quanti intendano la politica come servizio di autentica democrazia. La pubblicazione – Il futuro è equità. Un libro bianco per l’Italia, Ediz. Cittadella, Assisi 2024 – entra dentro le principali aree tematiche della politica odierna affinché ciascuno con competenza e responsabilità possa portare un contributo. In particolare, “la proposta di ‘Argomenti2000’ in questo libro bianco si presenta come una proposta che è pienamente politica e guarda espressamente a quella tradizione cattolico-democratica che per tanti anni ha rappresentato un filone vitale di cultura politica per il paese e non solo”. Le principali aree tematiche di tale proposta riguardano: Europa, Ambiente, Costituzione, Lavoro, Famiglia, Stato Sociale, Giustizia, Cura della persona, Scuola, Ricerca e Cultura, il Sud… Il volume si conclude con l’intervento che, collegandosi da Bruxelles, l‘allora presidente del Parlamento europeo, Davide Sassoli, rivolse il 9 gennaio del 2021, ai partecipanti alla Quarta ‘Costituente delle Idee’, promossa da ‘Argomenti2000’ (sito: www.argomenti2000.it).

    Rimboccarsi le maniche ed assumere piccole o grandi responsabilità, significa combattere la tendenza negativa – cresciuta in questi anni tra la gente – ad ampliare le file dell’astensionismo, con cui si ritiene anche di avere la ‘coscienza pulita’ perché non ci si ‘sporca’ le mani, e reiterando le solite lamentele, attribuendo le colpe sempre agli ‘altri’. Sarebbe oltremodo opportuno superare questi luoghi comuni per non correre ancora il rischio di lasciare la politica e le ‘responsabilità’ in mano ai soliti profittatori, anche perché, “coloro che trovano di continuo delle colpe negli altri, imparerebbero a guardare in casa propria, e, dopo un esame di coscienza, si vergognerebbero di aver inveito contro ciò di cui essi stessi sono, in minore o maggior misura colpevoli”.  (B. De Mandeville, 1741).

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