Per evitare la catastrofe del pianeta
Sono da incubo gli scenari che emergono dagli studi sul futuro del pianeta: un ulteriore depauperamento delle risorse, lo sconvolgimento di equilibri naturali e preoccupanti impatti sociali ed economici. Secondo la comunità scientifica, per evitare conseguenze irreversibili e potenzialmente catastrofiche, la temperatura del pianeta alla fine del secolo non deve superare di 2 °C i livelli esistenti prima della Rivoluzione industriale.
Un tema di grande attualità nel 2015, anno del clima: a dicembre a Parigi si terrà infatti la conferenza delle Nazioni Unite che dovrebbe impegnare tutti i Paesi del pianeta nel contenimento dei gas serra.
Per raggiungere l’obiettivo, come emerge chiaramente dal libro (2 °C. Innovazioni radicali per vincere la sfida del clima e trasformare l’economia, di Gianni Silvestrini, Edizioni Ambiente) non sono certo le soluzioni tecniche che mancano, ma la convergenza di interessi concreti, accompagnata da una consapevolezza crescente e diffusa. La chiave di lettura di 2 °C passa attraverso l’analisi delle risposte tecnologiche che saranno man mano disponibili, accompagnata dallo studio delle forze in gioco, da quelle che resistono al cambiamento a quelle che mettono in discussione equilibri ormai precari. Senza dimenticare la crescente sensibilità ambientale e le esperienze locali che saranno determinanti nell’indurre le istituzioni a cogliere i segnali preoccupati della comunità scientifica rispetto alle alterazioni climatiche, definendo obiettivi, normative e forme di incentivazione.
Commenta Ermete Realacci, Presidente della Commissione ambiente della Camera: «Un libro accurato e puntuale che, partendo dai mutamenti climatici, centra il cuore dei problemi e individua soluzioni ecosostenibili e opportunità per i nuovi scenari energetici del pianeta».
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