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Pensieri al volo…

Pensieri al volo…
Giugno 10
13:01 2022

“I segreti provano ad entrare nelle orecchie, non impedirli, non nasconderti. Oh Amato, non farci mancare musica e vino, non lasciarci respirare una sola volta senza essere dove Tu sei.”  (Jalaluddin Rumi)

“Il tempo passa e non aspetta” disse il saggio,   eppure ho tenuto la bozza del libro “Chi sei tu?”  per  parecchio tempo nel cassetto,  per farlo decantare e renderlo quindi più solido e comprensibile. Non che abbia cambiato qualche concetto, no, il senso intimo  è assolutamente lo stesso di quando l’ho lasciato lì a riposare … ma credo che quella sosta nel limbo della memoria sia stata sufficiente per renderlo più intellegibile, soprattutto a me stesso. Dico così perché anche se  i pensieri e le parole vengono percepite dalla mente le riconosco compiutamente  solo nel momento in cui appaiono davanti allo “schermo”, in forma di libro.

Lo scopo del libro “Chi sei tu?”  è quello di mettere in chiaro alcuni concetti base su ciò che io chiamo “conoscenza di sé”,  non  certo in forma di filosofia, assolutamente no! Semplicemente è un modo di riconoscere quella presenza che c’era già.

Per una sorta di simpatia che percepisco verso tutte le persone con le quali riesco a condividere emozioni e sentimenti ho pensato che potesse essere utile (per me e per loro) chiarire alcuni aspetti dell’auto-conoscenza che ancora si rivolgono alla persona. Poiché (comunque) dalla persona dobbiamo partire in quanto depositaria della prima scintilla di Coscienza dalla quale tutto deriva. Non voglio perciò sminuire il valore di questa persona, e come “questa” anche tutte le altre che pazientemente seguono e precedono.

Conoscere le caratteristiche incarnate, saper individuare le pulsioni che contraddistinguono la nostra persona, è sicuramente utile per non farci imbrogliare dalla mente, per non cadere nella trappola della falsa identità. Infatti tutto ciò che può essere descritto  non può essere “noi” ma solo la struttura funzionale del corpo/mente (nella quale ci riconosciamo). Questo apparato psico-fisico è  il risultato della commistione di forze naturali (od elementi) e di qualità psichiche (che degli elementi sono espressione) che non sono sotto il nostro diretto controllo. Nella multiforme interconnessione di queste energie gli infiniti esseri prendono forma. Anche se –in verità- non si tratta di “forze” né di “esseri” bensì di una singola forza e di un solo “essere” che assume vari aspetti durante il suo svolgersi nello spazio-tempo.

Ma qui occorre descrivere la “capacità separativa” (yin e yang) che produce l’illusione della diversità. Essa è il primo concetto che si forma nella mente (in effetti è la mente stessa).

Ai primordi della cultura umana la differenza fra Natura e “persona” era impercettibile, la speculazione filosofica non era arrivata a presupporre un io separato, in quanto  fruitore privilegiato della creazione. Infatti nell’antica tradizione matristica e panteistica la Natura era vista come la Madre Universale, la quale da se stessa ed in se stessa produce tutti i fenomeni, manifestando tutte le forme. In questa visione non vi è alcuna separazione o differenza fra la Matrice e le sue emanazioni, viventi o amorfe che siano. Animali, piante, montagne, corsi d’acqua, mari, cielo stellato, luna, esseri umani… tutto compartecipa ed è espressione dell’atto creativo, parte indivisibile di un Unicum.

La creazione in questa ottica è vista come qualcosa di spontaneo e naturale, una ricorrenza ciclica che sorge dalla terra, sulla terra insiste ed alla terra ritorna, in un continuo ripetersi senza un “oltre”. Tutto è presente nell’eterno qui ed ora. Questa beata visione non si è esaurita con il trascorrere delle generazioni, essa è durata a lungo, ed ancora permane nelle menti illuminate. Il suo procedere ellittico conserva il sapore dell’eternità.

Partendo da questi presupposti ho iniziato  ad esplorare quelle forme psichiche archetipali che da tempo immemorabile sono state riconosciute come presenti in tutte le espressioni rappresentative della vita.

Mi sono così imbattuto in conoscenze di molto antecedenti le religioni e la psicologia. Ho trovato ad esempio nel Libro dei Mutamenti (I Ching) e nel sistema elementale indiano  interessanti spunti per risalire al senso identitario che contraddistingue l’uomo integro. Una identità sia locale, basata sulla presenza nel qui ed ora,   che personale, ovvero percettiva ed emozionale.

Ad esempio, integrati dal sistema elementale, fondamentalmente due sono gli indirizzi culturali della Cina, il Confucianesimo ed il Taoismo, la via della correttezza e la via della spontaneità. Ricettacolo di questi due aspetti sociali è il Libro dei Mutamenti, cioè l’I-Ching, uno dei saggi testi più antichi dell’umanità. In esso sono integrati diversi commenti di Confucio e di Lao Tze, nonché considerazioni più tardive di matrice Chan (Meditazione Buddista). All’I-Ching sono riconducibili anche i basilari archetipi psichici dello zodiaco cinese e i due aspetti dello Yin e dello Yang, il Femminile ed il Maschile, la Tenebra e la Luce, la Terra ed il Cielo.

La spontanea e naturale interazione degli opposti, in continuo movimento, descritta nell’I-Ching, è lo stesso del greco “Panta rei os potamòs” (tradotto come ‘Tutto scorre come un fiume’), il celebre aforisma attribuito ad Eraclito, vissuto contemporaneamente al saggio Lao Tze. Ma anche nel ‘Libro dei Proverbi’ di Salomone si inneggia allo sposalizio del Cielo con la Terra, alla congiunzione degli opposti … il serpente che si morde la coda … come miracolo delle polarità che si integrano, dei due che sono uno, della dolcezza di un cuore di donna che acquieta l’aggressività dell’uomo…  E’ questa l’intelligenza che guida la Natura in ciò che oggi chiamiamo ‘evoluzione’, che ha fatto dire a Leone Tolstoi: “Se un uomo vuole aiutare il mondo, non deve pensare di fuggire dal mondo. Deve imparare a conoscerlo e a vivere in esso, diventando un’oasi, un rifugio per chi è alla ricerca della propria anima”.

Ed è proprio così che possiamo cercare di ritrovare la comprensione della nostra vera natura e del corretto agire nel mondo.  Con l’aiuto dei principi fondamentali del Libro dei Mutamenti è possibile realizzare nella maniera più completa le facoltà interiori dell’uomo. Questa possibilità è fondata sul fatto che l’uomo ha in sé facoltà simili al Cielo e alla Terra, in quanto egli è un micro-cosmo. Poiché nel Libro dei Mutamenti sono riprodotte le leggi di Cielo e Terra esso fornisce gli strumenti per coltivare la propria natura intrinseca, cosicché le più intime qualità buone possano dispiegarsi. In particolare due cose vengono prese in considerazione: la saggezza e l’operare, l’intelletto e la volontà. Quando intelletto e volontà sono centrati nel modo giusto anche la vita emotiva giunge alla giusta armonia.


Trovo che affrontare questi temi – il 18 giugno 2022,  nel campo della Bifolca di Vignola-, in prossimità del momento auspicioso del solstizio estivo, sia particolarmente consono ed opportuno. Infatti in questi giorni di metà giugno viviamo la pienezza della emanazione luminosa, che simbolicamente rappresenta non solo la luce solare ma anche l’intelligenza, il “lumen” dello spirito.

Questo momento  è caratterizzato dall’esagramma   Kien – il Creativo, composto da sei linee intere (yang, il cielo). In questo periodo, anche detto “il Cielo sopra il Cielo” l’energia positiva Yang è al massimo della sua espressione: corrisponde al culmine della forza primordiale luminosa, spirituale, salda, attiva.

Nell’esagramma  Kien è insito il concetto del tempo e quindi il movimento che perdura con forza instancabile, come ad un giorno segue un altro giorno. Questa durata nel tempo è l’immagine della forza inerente al Creativo. Il saggio ne trae modello da seguire per acquisire durevole efficacia nel suo operato. Il saggio si rende forte eliminando da sé tutto ciò che abbassa ed è volgare.

Il Cavallo è l’archetipo che ci accompagna nel solstizio d’estate, che per la tradizione cinese è l’apice, la massima espressione della stagione: fioritura e maturazione dei frutti,  la crescita: l’energia diventa materia. Il cavallo è allegro, acuto, gentile con gli altri, ama l’avventura, è intuitivo e talentuoso, a volte impaziente. Questo periodo del  “Cavallo”, in connubio con l’anno della Tigre in cui ci troviamo,  conferirà la capacità alle anime evolute di affrontare quei cambiamenti oggi più che mai necessari per riconoscersi come  parte integrante della Vita, della Natura, della Terra.

Applicato al mondo sociale  questo momento  designa l’azione creativa del “nobile”: questo  è un periodo propizio per le persone  che riusciranno a dare forma alle idee positive, la perseveranza giorno dopo giorno permetterà la realizzazione, concretizzazione dei loro progetti.  L’archetipo del Cavallo che  si associa all’esagramma  “Kien”,  conferisce forza, ma soprattutto indica che per mantenere l’armonia e ottenere riuscita è necessario, in  autonomia di pensiero,  dare fiducia e garantire  collaborazione attiva  alle persone che si pongono con noi  in sintonia evolutiva.

Disse Confucio: “Ciò che concorda nel tono vibra insieme.  Ciò che è affine nella sua intima essenza si ricerca. L’acqua scorre verso l’umido, il fuoco si volge verso l’asciutto. Le nubi, che sono il respiro del cielo, seguono il drago, il vento, che è il respiro della terra, segue la tigre. Così il saggio si eleva, e tutti gli altri fissano lo sguardo su di lui. Quello che è generato dal cielo si sente affine a ciò che sta in alto. Quello che è generato dalla terra si sente affine a ciò che sta in basso. Ognuno segue ciò che gli è simile”.


Il mio libro Chi sei tu?  Vuole essere un  contributo per affrontare il viaggio e  forse potrà fornire un viatico utile nel  percorso verso l’integrazione e l’autoconoscenza.

 

 

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