PCI: elezione S.E. Cardinal Zuppi induce ad aspettative
Roma. PCI: elezione S.E. Cardinal Zuppi induce ad aspettative
“Nel giorno del centenario della nascita di Enrico Berlinguer, uno dei grandi del comunismo nazionale ed internazionale, ed uno dei moderni costruttori della Repubblica antifascista schierato sempre dalla parte dei lavoratori; – commenta Virgilio Seu, segretario della Federazione Metropolitana di Roma del PCI – accade che siano molti i commenti per un altro fatto, anch’esso di rilievo, e cioè l’elezione – con nomina da parte del Papa – di S.E. Cardinal Zuppi a capo della CEI, l’assemblea dei Vescovi. “Né teista, né antiteista, né ateista” è la famosa sintesi che Berlinguer indirizzò in modo filosofico e politico a Monsignor Bettazzi circa i dubbi di questo uomo di Chiesa sulla contraddizione fede (privatamente vissuta come scelta) e l’ideologia marxista leninista. Successivamente problema ben risolto nella distinzione, appunto, tra scelta privata e adesione ideologica al sistema di idee comuniste e socialiste. Tra l’altro ancora vigenti nella maggior parte delle organizzazioni comuniste dopo lo scioglimento del PCI storico. Infatti anche l’attuale ricostituito Partito Comunista Italiano, si fa forte proprio e anche di quella esperienza – lo scambio epistolare Berlinguer/Bettazzi – e lo Statuto, cioè la costituzione fondante del PCI mette tra i riferimenti della propria esistenza (art.1) ” Il Partito Comunista Italiano si ispira ai valori della Costituzione Repubblicana, della Resistenza e dell’antifascismo, e si richiama al miglior patrimonio politico e ideologico dell’esperienza storica del PCI, da Gramsci a Berlinguer, e in particolar modo al pensiero gramsciano e togliattiano, della sinistra di classe italiana e del movimento operaio e comunista italiano ed internazionale, alla migliore tradizione marxistaleninista, alle migliori esperienze del socialismo scientifico, alle conquiste dei movimenti per la pace ed antimperialisti, alle lotte ambientaliste, antirazziste, di genere e per i diritti civili.” – prosegue il dirigente comunista – Dopo avere ringraziato il Papa e i vescovi, il cardinale Zuppi appena eletto, si è soffermato «sul momento che stiamo vivendo in Italia, in Europa e nel mondo, : indicando col Papa, la via che porta alla pace. Non possiamo dimenticare anche tutti i pezzi delle altre guerre che si combattono al mondo». Ecco questa consapevolezza, delle guerre che sono in corso nel mondo, oltre a non focalizzare, aiuta ad ampliare lo sguardo circa un nuovo ordine mondiale, un nuovo equilibrio di cui probabilmente la Chiesa, in modo accorto, riesce a intravedere come positiva necessità rispetto al trito e ritrito neoatlantismo. Questo può indurre ad aspettative non negative: così è per la partecipazione del mondo cristiano, i fedeli, ai processi di pace nel più generale movimento per la pace; così è per l’esperienza diretta che Zuppi ha dimostrato di saper attivare come quando, per conto del Papa, è intervenuto positivamente tra i mediatori, nel porre fine alla guerra civile nel Mozambico. Il PCI – conclude Virgilio Seu – sa bene che una cosa sono la cura delle anime, ed altro è misurarsi con la lotta contro ogni sfruttamento dato da un sistema dominato da classi che depredano beni e dignità umana. Tuttavia, siamo in grado di non fermarci, nel perseguire la pace, di fronte a nominalismi, per questo scegliamo di svolgere funzione unitaria in movimenti che in maniera larga comprendano chi è impegnato a far tacere le armi.”.
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