Parole brevi
Il mondo desidera esser retto da parole semplici e riassuntive, per rincorrere la sua comprensione, alimentare la sua fede e definire il vero cammino; le attenzioni umane possiedono il loro tempo e la tolleranza dei limiti di guardia. Le persone rigettano le norme oscure, le leggi complesse, i regolamenti ripetitivi e noiosi. Il letterato italiano Cesare Beccaria, creatore rivoluzionario del diritto di punire, già avvertì nel secolo XVIII che l’oscurità delle leggi rappresentava – ed è – una forma permanente d’ingiustizia. Lo scopo di ognuno è disciplinarsi verso un orientamento di disposizioni chiare, generatore di conseguenze logiche e prevedibili.
I giudizi idonei non possono nascondere le verità, né alimentare risentimenti ingiustificati. Alle relazioni sentimentali, anche se sottili, non si addicono i misteri, si preferisce il dialogo franco e diretto. Gli addii devono essere brevi in ogni separazione, non si deve soffrire più del necessario per dimenticare, vanno estratte lezioni per proseguire il cammino. La letteratura ha cambiato il processo del linguaggio, creando descrizioni riassuntive e trame minori. La crescita e l’importanza dell’economia propongono un linguaggio reale, dove gli investimenti hanno bisogno di sicurezza e di chiari orizzonti. Le parole devono esser misurate, nel contenuto e nell’estensione. Le dichiarazioni, così, voltano tristemente lo sguardo da quelli che non hanno cura delle espressioni.
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