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PARCO SIBILLINI: WWF, IMPERDONABILE STRUMENTALIZZARE SISMA

PARCO SIBILLINI: WWF, IMPERDONABILE STRUMENTALIZZARE SISMA
Gennaio 29
18:04 2018

PARCO SIBILLINI: WWF, IMPERDONABILE STRUMENTALIZZARE SISMA PER PROPORRE OPERE INCOMPATIBILI CON TUTELA AREA PROTETTA

Sarebbe imperdonabile se si strumentalizzasse il dramma del sisma dello scorso anno per proporre, in regime emergenziale, progetti e opere incompatibili con la finalità della tutela e valorizzazione sostenibile del patrimonio naturale e paesaggistico di un’area protetta a livello nazionale. Lo si legge in un comunicato del WWF Italia che interviene sulle recenti polemiche nei confronti dell’ Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, accusato da alcuni comitati locali di rallentare la ricostruzione, ostacolando il rilancio dell’economia dei territori colpiti dal terremoto.
Sia sul versante umbro che su quello marchigiano del Parco vengono proposti progetti (vedi schede allegate) che rispondono a interessi particolari e che non trovano alcuna giustificazione nella gestione dell’emergenza post terremoto. È ormai evidente che alcuni portatori d’interesse locali e qualche associazione di categoria sono intenzionati a utilizzare l’alibi del terremoto per proporre progetti e opere nel territorio del Parco che prima del sisma sarebbero stati impensabili per il loro elevato impatto ambientale.
Il WWF comprende le gravi difficoltà che le comunità locali sono costrette ad affrontare, ma la soluzione non può essere quella di attaccare e delegittimare il Parco Nazionale che oltre ad essere un patrimonio di quelle stesse comunità rappresenta un bene comune di tutti i cittadini. Certamente ci sono stati errori e disagi nella gestione del post terremoto: ma individuare il caprio espiatorio nell’Ente Parco (che, nonostante l’inagibilità della sede, il personale delocalizzato in due sedi provvisorie fuori parco e l’assenza di risorse straordinarie per la gestione dell’emergenza, ha comunque provato a fornire risposte a tutte le richieste di nulla osta pervenute dal territorio) è un’operazione scorretta e pericolosa.
Dopo oltre un anno dal terremoto le proteste dei comitati locali rappresentano un disagio diffuso, comprensibile e in parte giustificato, a cui si dovrebbe rispondere con azioni coerenti con la tutela e valorizzazione del patrimonio naturale del Parco. Risposte che non possono essere date esclusivamente dall’Ente Parco con la gestione delle poche risorse oggi disponibili per la gestione delle attività ordinarie e la gestione dell’emergenza post terremoto.
Proprio per queste ragioni il WWF Italia aveva presentato alle forze politiche una proposta di emendamento al testo della Legge di Stabilità 2018 per uno stanziamento straordinario di fondi ai Parchi Nazionali dei Monti Sibillini e del Gran Sasso-Laga proprio per assicurare un sostegno alla ripresa delle attività di educazione, informazione e fruizione nelle due aree naturali protette a supporto della volontà di rinascita e resistenza delle comunità locali. Un appello che, purtroppo, non è stato ascoltato dal Parlamento.

Roma, 29 gennaio 2018

Ufficio Stampa WWF Italia
Tel. 06-84497 332 – 266 – 213
Cel. 340 9899147 – 329 8315718

Schede di Approfondimento
Due progetti proposti nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini dopo il terremoto del 2016, nei due versanti dell’area naturale protetta in Umbria e nelle Marche, sono in particolare all’origine delle polemiche degli ultimi mesi, con attacchi all’operato dell’Ente Parco. Ma non sono gli unici progetti nella gestione del post terremoto che rischiano di compromettere definitivamente l’integrità del patrimonio naturale dell’area naturale protetta.

UMBRIA – PARCHEGGIO DEL CENTRO COMMERCIALE
“IL DELTAPLANO” A CASTELLUCCIO DI NORCIA
La polemica del Comitato dei cittadini di Castelluccio di Norcia, con conseguente avvio della raccolta di firme a sostegno della richiesta di uscita dal territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nasce dal parere contrario dell’Ente Parco alla realizzazione di un parcheggio per auto e camper a servizio del “Deltaplano”, la grande struttura alla base del paese di Castelluccio dove saranno delocalizzate tutte le attività commerciali del borgo lesionato dal terremoto. Il progetto del “centro commerciale”, contestato dalle Associazioni ambientaliste per il suo evidente impatto paesaggistico, è stato autorizzato dall’Ente Parco con alcune prescrizioni per la riduzione delle volumetrie e l’eliminazione del parcheggio annesso per auto e camper che avrebbe richiesto sbancamenti ad alto impatto ambientale. Il parere favorevole al “Deltaplano” senza parcheggio è stato condiviso nel mese di settembre 2017 in una riunione convocata dal Commissario straordinario per il terremoto con la Protezione Civile, l’Ente Parco, i Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali, la Regione Umbria, il Comune di Norcia, individuando anche una possibile alternativa al parcheggio con l’adeguamento delle strade che circondano il paese di Castelluccio, in particolare la cosiddetta “Strade delle Cavalle”. Una decisione non condivisa da una parte degli abitanti di Castelluccio che storicamente, ancora prima del terremoto, contestano la presenza del Parco e contrastano l’operato dell’Ente per perseguire un modello di sviluppo turistico per il territorio (Pian Grande e Pian Perduto) incompatibile con la salvaguardia del patrimonio naturale e paesaggistico dell’area naturale protetta. Il WWF Italia sottolinea che, prima dei tragici eventi del sisma 2016, era già accesa la polemica in merito alla fruizione della piana di Castelluccio, in particolare nel periodo delle fioriture, con la contestazione da parte delle maggiori Associazioni ambientaliste delle ordinanze straordinarie del Comune di Norcia che autorizzavano il parcheggio di migliaia di auto in un’area delimitata del Pian Grande. Per la soluzione di questo problema Ente Parco e Comune di Norcia avevano condiviso un “Piano per la mobilità sostenibile di Castelluccio”, inserito come parte integrante del Piano del Parco, ma mai attuato. Il Piano prevede la realizzazione di parcheggi al di fuori del Pian Grande con un servizio navetta per collegare il paese di Castelluccio. La realizzazione del “Deltaplano” con annesso parcheggio, richiesto oggi a gran voce da chi persegue propri interessi particolari, cancellerebbe le previsioni del Piano per una autentica mobilità sostenibile, facendo prevalere un modello di sviluppo turistico per Castelluccio ispirato alla logica dei banali “centri commerciali” presenti nelle periferie delle nostre città, ma in questo caso inserito in un contesto ambientale e paesaggistico di elevato valore tutelato dal Parco.

Il WWF Italia resta critico rispetto all’autorizzazione alla realizzazione del “Deltaplano” per il suo elevato impatto ambientale e paesaggistico, ma soprattutto perché il progetto approvato non garantisce il carattere provvisorio delle strutture, nonostante siano dichiarate come temporanee. Il WWF Italia resta convinto che, una volta realizzate, le strutture resteranno per sempre a dominare il Pian Grande condizionando la fruizione turistica di questa area del Parco. La realizzazione del parcheggio richiesto da poche decine di operatori economici di Castelluccio è ancora di più insostenibile, non solo per l’elevato impatto ambientale della sua realizzazione con la previsione di ingenti sbancamenti e movimenti terra, ma perché allontanerebbe ogni reale prospettiva di provvisorietà delle strutture del “Deltaplano” e la realizzazione di possibile alternative realmente sostenibili per la fruizione e la mobilità dell’area di Castelluccio, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

MARCHE – LAGO ARTIFICIALE SUL MONTE PRATA A 1.700 METRI DI ALTITUDINE IN UN HABITAT PRIORITARIO PER L’EUROPEA
Nel versante marchigiano del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nell’area del Monte Prata, nel territorio del Comune di Castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata, è stato proposto un progetto per un lago artificiale per l’innevamento artificiale, la gestione dei pascoli e per spegnere gli incendi boschivi. Il progetto prevede di costruire a 1732 metri di altitudine un bacino artificiale che può contenere circa 12 mila metri cubi di acqua utilizzando le risorse idriche di una sorgente ed una condotta in parte già esistente, con una spesa stimata di oltre un milione di euro. Il progetto è stato proposto e promosso dalla CIA Marche e Copagri Marche, con il sostegno del Comune di Castelsantangelo sul Nera e un team di liberi professionisti locali composto da architetti, geometri ed un geologo. La sua realizzazione sarebbe giustificata dopo il terremoto per dare un aiuto alla popolazione, al settore turistico ed tutti gli allevatori del territorio. Il lago artificiale, secondo i proponenti e progettisti, dovrebbe risolvere il problema della mancanza di acqua per i pascoli, servire per spegnere gli incendi ed aiutare a prolungare la stagione invernale grazie alla realizzazione di un impianto di innevamento artificiale per le piste da sci e di conseguenza rilanciare il settore turistico che gravita intorno alla stazione sciistica di Monte Prata. Tutte le opere sarebbero ovviamente a basso impatto ambientale, parere non condiviso però dall’Ente Parco che in occasione di alcuni incontri con i soggetti proponenti ha già annunciato il suo parere contrario e l’assenza dei necessari requisiti di compatibilità con le misure di salvaguardia di un ecosistema classificato come prioritario dalla Direttiva “Habitat” dell’Unione Europea.

Il WWF Italia condivide il parere contrario al progetto espresso dall’Ente Parco, ritenendo l’opera non solo dannosa per l’ambiente ma inutile rispetto alle finalità dichiarate. Oltre all’impatto ambientale insostenibile determinato da sbancamenti, necessità d’impermeabilizzazione di un terreno calcareo altamente permeabile e la distruzione di un’ampia superficie di un habitat la cui conservazione è ritenuta prioritaria ed è oggi garantita da rigorose misure di conservazione del sito Natura 2000, il progetto è inutile per le sue dichiarate finalità. Il rilancio del settore turistico invernale attraverso la realizzazione di un impianto d’innevamento artificiale per la stazione sciistica del Monte Prata non considera gli effetti del cambiamento climatico in atto ed il conseguente innalzamento altitudinale dello zero termico che non consente la permanenza della neve artificiale sul terreno. L’esperienza fallimentare degli impianti d’innevamento artificiale in altre aree dei Monti Sibillini e la crisi generale del turismo invernale basato sulle stazioni sciistiche continua ad essere ignorato, perseguendo modelli di sviluppo ormai anacronistici ed insostenibili a causa dei cambiamenti climatici in atto. La gestione degli incendi boschivi nell’area del Parco non richiede ulteriori bacini artificiali, per eventuali interventi dei mezzi aerei, perché la presenza di grandi bacini artificiali come il Lago di Fiastra a nord e il Lago di Gerosa a sud del Parco garantisce già oggi la disponibilità di volumi d’acqua sufficienti per contrastare eventuali incendi boschivi nel territorio del Parco Nazionale. Infine la disponibilità di acqua per l’allevamento estensivo nell’area del Parco, caratterizzato da un numero ridotto di animali al pascolo, non necessità di un bacino artificiale delle dimensioni previste dal progetto ma può essere garantita attraverso una diversa gestione dei pascoli d’altitudine ed una adeguata gestione delle sorgenti, con la creazione di nuovi punti di abbeveramento e la manutenzione di quelli già esistenti. Anche in questo caso è evidente la strumentalizzazione del terremoto per proporre un progetto che sottintende un modello di sviluppo non compatibile con la salvaguardia del patrimonio naturale del Parco Nazionale. Questo progetto insostenibile per il suo evidente impatto ambientale, proposto da due autorevoli Associazioni agricole, rafforza la convinzione del WWF Italia sullo scampato pericolo dell’approvazione della riforma della Legge quadro sulle aree naturali protette (Legge 394/91) che prevedeva la presenza di un rappresentante delle Associazioni agricole nel Consiglio Direttivo dei Parchi Nazionali. Considerata l’azione avviata negli ultimi mesi da CIA Marche e Copagri Marche per delegittimare l’operato dell’Ente Parco e contrastare il suo parere negativo al progetto, con una campagna stampa e azioni di lobby sulla Regione Marche e il Ministero dell’Ambiente per condizionare il nulla osta dell’Ente Parco, non è difficile immaginare quali pressioni avrebbero esercitato le stesse Associazioni con un proprio rappresentante nell’organo di governo del Parco Nazionale. Il WWF Italia garantisce, in ogni caso, il suo supporto all’operato dell’Ente Parco per contrastare questo ennesimo attacco al patrimonio naturale dell’area protetta, ed è pronto ad ogni azione legale e al coinvolgimento dell’Unione Europea per assicurare il rigoroso rispetto delle misure di conservazione della biodiversità nell’area del Monte Prata.

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