Parco nazionale dei monti Sibillini ancora senza presidente
PER IL CONSIGLIERE FERRONI E’ INCOMPRENSIBILE E INACCETTABILE LO STALLO DELL’INTESA TRA MINISTERO E REGIONI MARCHE E UMBRIA
ASSENTE ANCHE IL RAPPRESENTANTE DEL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA
Mentre per i Parchi Nazionali delle Cinque Terre, Abruzzo Lazio e Molise, Maiella, Gargano e Alta Murgia sono già state definite le intese per la nomina dei Presidenti tra il Ministero dell’Ambiente e le rispettive Regioni, e in alcuni casi è già arrivato anche il parere favorevole delle Commissioni parlamentari, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini resta ancora privo del suo vertice e con un Consiglio Direttivo zoppo.
Per il Consigliere del Parco, Franco Ferroni, Responsabile nazionale del WWF Italia per l’agricoltura e la biodiversità, designato nell’organo di Governo dell’Ente Parco dalle maggiori Associazioni ambientaliste, “la mancata intesa tra il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e le Regioni Umbria e Marche sta diventando una farsa kafkiana, incomprensibile e inaccettabile, con un vergognoso scarica barile delle responsabilità da parte di tutti i soggetti istituzionali competenti”. Per il Consigliere Ferroni: “Non si comprende davvero perché mentre per molti altri Parchi Nazionali si è raggiunta l’intesa per la nomina dei rispettivi Presidenti, individuando anche personalità d’indiscutibile valore, per il Parco Nazionale dei Monti Sibillini permane uno stallo istituzionale che non consente all’Ente parco di operare con una Governance adeguata e completa”.
Oltre alla mancata designazione del nuovo Presidente nel Consiglio dell’Ente Parco resta ancora vacante, da quasi due anni, la poltrona del rappresentante del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, a causa del tragico decesso, per un improvviso malore, del Consigliere nominato.
Nonostante queste gravi lacune negli organi di governo dell’Ente il Parco Nazionale dei Sibillini è rimasto operativo grazie all’impegno del suo Vicepresidente e del Consiglio Direttivo, assumendo anche decisioni importanti nei mesi difficili caratterizzati ancora dalla gestione post terremoto.
“L’assenza di un Presidente effettivo, come prevede la Legge quadro nazionale, e di un Consigliere in rappresentanza di un Ministero importante come quello dell’Agricoltura, sono purtroppo indicatori della scarsa attenzione verso le sorti di questa area naturale protetta da parte dei decisori politici nazionali e regionali. Un disinteresse non più tollerabile”.
A fine agosto sarà passato un anno dalla scadenza del mandato del precedente Presidente, Oliviero Olivieri, docente dell’Università di Perugia, e la sollecitazione rivolta al Ministro Costa e ai Presidenti ed Assessori all’Ambiente delle due Regioni, Umbria e Marche, è di trovare rapidamente una intesa entro la fine di quest’anno, perché nel 2020 è previsto anche il rinnovo del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco e del suo Direttore. Due passaggi istituzionali fondamentali per la vita del Parco che richiedono una guida autorevole e competente con un Presidente nominato nei termini previsti dalla Legge quadro nazionale sulle aree naturali protette, la Legge 394/1991.
A seguito di un tacito accordo il prossimo Presidente del Parco dovrebbe essere un marchigiano o comunque l’intesa dovrebbe essere raggiunta in particolare tra Ministero dell’Ambiente e Regione Marche, con la Regione Umbria pronta a sottoscrivere l’accordo, e i nomi in circolazione come papabili candidati al vertice dell’Ente Parco sono proprio due docenti di Università marchigiane.
“Arrivati a questo punto poco importa di chi sia la maggiore responsabilità della mancata intesa sul nome del nuovo Presidente del Parco, non si può attendere ulteriormente. Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini attende da troppo tempo la nomina di un Presidente competente e capace di guidare l’Ente nella sua missione prioritaria della conservazione della Natura”, conclude il Consigliere Ferroni, “se non si dovesse raggiungere una intesa su una persona qualificata, come richiede la norma nazionale, al Ministro Costa non resterebbe altro che nominare un Commissario come già accaduto in passato per altri Parchi Nazionali, quanto meno per condurre l’Ente nella fase di rinnovo del suo Consiglio Direttivo”
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