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“Tirare in ballo la magia – dice Renato Santia, presentatore della mostra – significa entrare con la mente in contesti assolutamente diversi da quelli in cui solitamente ci si imbatte. Si entra in un mondo dell’ impossibile e dell’immaginario, di contro a quello del possibile e dell’ordinario. Ci si muove tra sogno e fiaba, tra scenari incantati ma anche orrifici, tra presenze rassicuranti ma anche inquietanti.
E se trasferiamo la magia nel mondo animale , ecco che sembrano prendere forma, addirittura davanti ai nostri occhi, cavalli alati, cervi dalle corna d’oro, l’unicorno, il mostro di Lochness, piovre in grado di schiantare navi possenti nella stretta dei loro tentacoli, e chi più fantasia ha, più fantasia usi”.
Sono questi gli animali che Giancarlo Mancori fotografa? E l’Orsa “Forchetta” cosa ha di magico? Lo chiediamo all’Autore che così risponde: “Qualche settimana fa ho avuto occasione di incontrare Forchetta, una splendida femmina di Orso Marsicano. L’orsa esce dalla boscaglia per arrivare fino ad un frutteto, attratta dal dolce profumo di mele mature. Inizia a mangiare le mele che sono cadute a terra, poi alza lo sguardo verso le mele sull’albero. Con incredibile forza ed agilità si arrampica rapida sull’albero, decisa a gustare i cibi ancora più gustosi. Purtroppo il frutteto si trova nelle vicinanze di una strada di passaggio, così alcune macchine si fermano incuriosite dall’insolito spettacolo. Alcune persone scendono dalle auto per immortalare la scena con il cellulare, e purtroppo qualcuno con indubbio gusto si mette a gridare e a fischiare per richiamare l’attenzione dell’animale. L’orsa, disturbata da questa inattesa confusione, scende dall’albero con un’espressione molto triste, costretta a dover abbandonare le “sue” mele. Si volta verso il gruppetto di curiosi con uno sguardo di fuoco. La sua fiduciosa disponibilità l’abbandona, così se ne va”.
Il mondo magico di Giancarlo Mancori consiste dunque nella capacità e soprattutto nell’onestà che egli ha, ogni volta che con la sua macchina fotografica si accosta ad un animale, di coglierlo nella sua specifica naturalità. Qualità che gli viene riconosciuta anche da Fulco Pratesi, Presidente onorario WWF Italia che di lui scrive: “Allocchi, balestrucci, cavalieri d’Italia, farfalle vanesse, folaghe, lupi, orsi, svassi, upupe, verzellini. In queste fotografie (quelle contenute nell’inserto “Giancarlo Mancori – Il sogno della natura, n.d.r) di Giancarlo Mancori animali dai nomi spesso dimenticati o confinati ai manuali di zoologia si muovono autonomamente con eleganza, guardandoci come se fossimo noi delle bestie strane”.
Ampio ed interessante il dibattito tra alcune persone presenti e l’Autore.
La mostra è stata organizzata dall’Assessorato alla cultura del Comune di Monte Porzio Catone.