Parco dei Castelli Romani- Monitoraggio del Moscardino, si parte
Monitoraggio del Moscardino, si parte
Il Parco dei Castelli Romani ha realizzato 80 cassette nido in legno di castagno necessarie per lo svolgimento del monitoraggio del moscardino ed ha iniziato a collocarle nell’area protetta, secondo uno schema preventivato. Una prima “griglia” di campionamento, dunque, è già operativa e le cassette nido sono a disposizione dei moscardini che, ormai, si apprestano ad affrontare l’Inverno e, quindi, a cadere in letargo.
Il Parco, infatti, è tra le aree protette del Lazio che hanno aderito alla “Rete Regionale di Monitoraggio del Moscardino (Muscardinus avellanarius) ai sensi della DGR 497/2007. Costituzione della rete di monitoraggio naturalistico ispettivo ex direttive comunitarie Natura 2000, individuazione dei Referenti e approvazione del Documento Tecnico di Monitoraggio”, istituita dall’ex Agenzia Regionale Parchi oggi Direzione regionale Capitale naturale, Parchi e Aree Protette.
Il monitoraggio del Moscardino nelle aree protette del Lazio e nei siti della Rete Natura 2000, persegue i seguenti obiettivi: raccogliere dati sulla distribuzione della specie verificandone lo stato di conservazione, ricavare informazioni su qualità e quantità di habitat utilizzati, identificare le possibili aree “source” per il mantenimento di tali popolazioni, costruire un dialogo con le aree protette sulla conservazione della biodiversità utilizzando il Moscardino come specie bandiera.
L’indagine avverrà mediante il controllo periodico di cassette nido, metodo già ampiamente sperimentato in Europa che prevede il rilevamento di dati con visite periodiche alle cassette (almeno due volte l’anno), per ottenere informazioni sulla presenza della specie, la biologia riproduttiva e anche su densità e abbondanza relativa. Inoltre, il monitoraggio con le cassette nido si presta per essere inserito fra i programmi a lungo termine, particolarmente utile per valutare gli effetti dei cambiamenti climatici, della gestione selvicolturale e altri fattori che agiscono su scala temporale medio-lunga.
Il Moscardino è un roditore arboricolo della famiglia dei gliridi (Gliridae), in Italia è presente in tutta la penisola, ed è specie di interesse comunitario ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, sottoposta a tutela rigorosa in tutta Europa dall’articolo 12 e dal relativo allegato IV della medesima direttiva.
Il Moscardino è strettamente legato agli ambienti forestali, in particolare necessita di boschi ad alta diversità strutturale e specifica, molto sensibile alla qualità dell’habitat in cui si trova a vivere ed alla frammentazione ambientale. Queste esigenze ecologiche, fanno del Moscardino un efficace indicatore ambientale in termini di qualità e quantità di habitat, frammentazione e qualità della gestione selvicolturale.
Le cassette nido non dovranno essere spostate o manomesse in alcuna maniera. Questo è l’invito rivolto alla cittadinanza, soprattutto allo scopo di evitare che i graditi ospiti possano subire danni durante l’inverno o durante il periodo riproduttivo.
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