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L’Archivio di Stato di Roma (www.imago.archiviodistatoroma.beniculturali.it) conserva il Catasto Alessandrino redatto nel 1660-1661 dalla Presidenza delle strade. Composto di 426 mappe “acquarellate”, nacque per censire i terreni della Campagna Romana (Agro) al fine della tassazione per effettuare gli interventi necessari (manutenzione e riparazione) delle strade consolari. Tali mappe dovevano essere sottoscritte da un pubblico agrimensore, dove per la mappa “Tenute di Pantano” compare Quaranta Giusto, e indicanti tutte le caratteristiche della tenuta: nome, toponimo, estensione, confini, strada consolare. La carta in oggetto è stata esibita al notaio delle strade il 25 /04/1660, proprietario il principe Giovan Battista Borghese. Furono redatte anche le piante riassuntive delle strade a cura della Presidenza delle strade. Tra i toponimi, compaiono: «Padiglione, Morti, Torre Forano, S. Elmo, Finocchio, S. Antonio, Pescara, Ponte di Nona, Rocca Cenci, Pelosella, Torre Iacova, Colle Mattia, Grotte, Cappelli, Colle del Pero, Valle Romanella, Monte Falcone, Longarella Poletrara, Cese, Pantanello piccolo, Platano», l’estensione indica «Tenute di Pantano: 1179 rubbia, 2 quarti, 2 scorzi. Precoio: 345 rubbia, 2 quarti, scorzi 1» (Secondo il Martini, “Manuale di metrologia, Roma 1976, 1 rubbio equivale a mq. 18.484, 1 quarta equivale a mq. 4.621, 1 scorzo equivale a mq.72.”) e la descrizione riporta «Pianta acquerellata con disegni di Torre Forano, Torre Iacova, osteria del Finocchio, villa Candida, abitato di S. Antonio, case isolate, casa del pescatore sul lago, “muraccio”, “mucchio di sassi”, precoio, mola, arboreti, scene di aratura, di pascolo. In alto a destra rosa dei venti non orientata e stemma dei Borghese.» Infine, due leggende poste una in alto a sinistra e una in basso a destra e denominate “dechiaratione” indicanti tenute e precoio, forniscono informazioni inerenti all’oggetto come le «colture e attività praticate (perazeto, risaro, ciamarucheto, linaro vecchio, rimessa delle vitelle, platano, resacco)» per quanto riguarda il precoio.  Denominato Pantano de’ Grifi, appartenente ai Colonna nel XVI sec. d.C., nel XVII sec. d.C. fu venduto al Cardinal Scipione Borghese  e, da allora, la località è denominata Pantano Borghese.