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Palozzi attacca Onorati/Zingaretti. Ugo Onorati gli risponde.

Ottobre 03
14:40 2009

Redazione
(Marino – Politica) – «L’Amministrazione della Provincia di Roma presieduta da Nicola Zingaretti per la prima volta nella storia non ha finanziato la Sagra dell’Uva di Marino adducendo la scusa di non avere soldi in bilancio e senza avere neppure la cortesia di fare una telefonata di riguardo verso la sagra più antica e prestigiosa d’Italia. Siamo indignati, indispettiti oltre che profondamente dispiaciuti per il grave affronto subito dalla festa alla quale i marinesi tengono di più da quasi un secolo». Con queste parole il sindaco di Marino, Adriano Palozzi esprime la propria profonda amarezza nei riguardi dell’Amministrazione provinciale di Roma che vede,peraltro, tra i consiglieri di maggioranza l’ex sindaco della città, noto come uomo di cultura, Ugo Onorati.

«Sappiamo con certezza – prosegue Palozzi – che feste assai più piccole rispetto alla Sagra dell’Uva di Marino organizzate in comuni guidati dal centrosinistra hanno ricevuto finanziamenti provinciali, nonostante le ristrettezze di bilancio. Tanta miseria nei confronti di Marino da parte della Provincia di Roma a guida Zingaretti-Onorati – va avanti il sindaco Palozzi – rappresenta peraltro la triste replica rispetto a un episodio già avvenuto che pochi conoscono. Il Consiglio provinciale di Roma, infatti, con il voto favorevole del consigliere di maggioranza, Ugo Onorati, aveva già tolto a Marino due milioni di euro per realizzare la copertura della cavea di Cava dei Selci laddove si sarebbe dovuto realizzare un teatro in più per la città. Si tenga conto, inoltre, che l’opera era già stata finanziata dalla precedente Amministrazione provinciale, grazie all’intervento dell’allora consigliere Coloni. È questo, evidentemente, il modo di intendere il governo e le istituzioni che hanno gli uomini del centrosinistra, ovvero quello di fare figli e figliastri a seconda delle appartenenze politiche».

«Detto tutto ciò – conclude il sindaco Palozzi – spero vivamente che Zingaretti eviti almeno di inviare gonfaloni o propri rappresentanti a rendere gli omaggi a una Sagra che davvero non gli appartiene in nulla e penso, con questa affermazione, di interpretare lo spirito di tutti i marinesi perbene che sono davvero l’assoluta maggioranza, fortunatamente, a fronte di pochi miseri concittadini che, pur stando nelle istituzioni, credono di poter umiliare la loro stessa città. Tutto ciò decisamente al di là dell’appartenenza politica. Perché la Sagra dell’Uva è davvero l’evento che unisce tutti. Onorati non riuscirà nell’impresa di disgregare una comunanza e una tradizione talmente più grande di lui e dei giochini della sua maggioranza da renderlo, al confronto, praticamente inesistente».

Pubblicato il: 01.10.2009 da castellinews.it

 

Una Sagra avvelenata da Palozzi.
Una volta le polemiche si facevano dopo la Sagra. Si lavorava, prima, e poi si chiacchierava. Ma non a vanvera, per giunta. La Sagra e i cittadini marinesi perbene non meritano che la più bella festa di Marino sia strumentalizzata politicamente dal sindaco in carica, Adriano Palozzi, in vista della sua campagna elettorale per le regionali.
Per mezzo di comunicati stampa, dal Comune di Marino sono stato pesantemente chiamato in causa per il mancato contributo della Provincia di Roma alla Sagra dell’Uva e con me il presidente Nicola Zingaretti, supponendo da parte del sindaco Palozzi un dispetto di matrice politica. Ma siccome a Marino si dice per proverbio che la “gatta della credenza quello che fa penza” è lecito pensare che Palozzi se fosse stato in maggioranza avrebbe esattamente fatto quello di cui oggi accusa ingiustamente altri. Cosa che io non avrei fatto e non farei mai: danneggiare Marino per danneggiare Palozzi. Purtroppo per Marino, Palozzi danneggia se stesso e danneggia Marino per la sua incapacità. Dopo che si è fatto scippare il pronto soccorso, adesso non è stato capace neanche di farsi dare un contributo per la Sagra dell’Uva, che viene dato a tutti i comuni della Provincia e per moltissime feste, anche meno importanti della Sagra dell’Uva.
Probabilmente Palozzi, con queste false accuse sulla Sagra dell’Uva, vuole distogliere l’opinione pubblica da situazioni recenti più pesanti, come la crisi dell’ospedale, su cui non ha vigilato e di cui porta una grande responsabilità.
Sembrano lontani i tempi in cui, eletti entrambi consiglieri in Provincia ci siamo augurati reciproca volontà di collaborazione per il bene di Marino. Non accade spesso che un collegio della Provincia esprima ben due consiglieri. Poteva essere una buona occasione per la nostra città. Ma per collaborare bisogna essere in due. E Palozzi, che è pure sindaco di Marino, non mi ha mai voluto tenere al corrente delle sue iniziative. Compresa l’ultima manifestazione davanti all’ospedale che poteva essere fatta insieme. E invece no. Lui agisce soltanto in funzione del suo consenso e non per il bene di Marino. In modo fazioso (lui sì) distingue i buoni dai cattivi, dal suo punto di vista naturalmente. Sei considerato “buono” soltanto se sei connivente con le porcate urbanistiche che fa votare in Consiglio comunale, altrimenti giù calunnie, falsità e insulti. Se non sei fra i suoi “amici” non ti saluta nemmeno. Palozzi non distingue neanche fra l’aspetto politico e quello personale. Ha facilità all’insulto e alla calunnia gratuita. Tutto fa brodo. Qualcuno gli crederà. Per fortuna Roma non è Marino e le persone si valutano per quello che sono.
La richiesta di contributi alla Provincia di Roma per la Sagra dell’Uva Palozzi l’ha fatta? L’ha fatta in tempo? L’ha seguita? Si è interessato? Dopotutto anche lui è un consigliere come me, anche se di minoranza, e avrebbe potuto benissimo agire per il bene del suo paese, come fanno tutti i rappresentanti delle comunità locali in Provincia. Perché non ha usato il suo potere di consigliere e di sindaco per ottenere quello che è facile ottenere? La risposta ve la do io: per gettare discredito su me e sulla Provincia di Roma, sul presidente Zingaretti e sulla maggioranza di centrosinistra, soltanto ed esclusivamente per ottenere consenso personale!
È chiaro che, con questi comunicati stampa, Palozzi ha incominciato dal 2 ottobre 2009 la sua campagna elettorale per le regionali della prossima primavera. Però che vergogna! Usare strumentalmente un danno procurato da lui alla comunità di Marino e alla Sagra dell’Uva solo per farsi campagna elettorale. È il colmo!
Si candidasse pure alla Regione e riuscisse pure a farsi eleggere consigliere. Come cittadini marinesi dovremmo essere contenti che alla Pisana ci sia un rappresentante della nostra comunità, a prescindere dal colore politico, solo per fare il bene di Marino. Ma de che? Se una volta eletto facesse come ha fatto in Provincia, sarebbe meglio che se ne stesse a casa. È il consigliere più assenteista che si sia mai visto da cento anni in qua. In Commissione non è mai, dico mai, venuto una volta. E non lo giustifica il fatto che svolga l’attività di sindaco. Perché in Provincia ci sono altri sindaci che svolgono al meglio il loro ruolo, di maggioranza e di minoranza. E se poi non riusciva a svolgere il doppio incarico si sarebbe potuto dimettere qualsiasi momento. Se tanto mi da tanto, in Regione che ci va a fare? A scaldare i banchi, nella migliore delle ipotesi, a curare interessi che non riguardano il bene di Marino, nella peggiore delle ipotesi.
L’unica volta che mi ha voluto coinvolgere in Provincia per un progetto che riguardava Marino (ne parlo al passato, perché Palozzi non lo farà mai) è stato per chiedere un finanziamento di 500.000 euro da destinare a un fantomatico Museo del Cinema, che è come l’Araba Fenice di metastasiana memoria: “Che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa”. Vi ricordate la Sagra dell’Uva dello scorso anno, quando ha inaugurato il Museo del Cinema nella sala di piazza Lepanto? Chi l’ha visto, il Museo del Cinema?
Purtroppo anche la Sagra dell’Uva ci è andata di mezzo, d’altronde una festa con una storia come la Sagra
di Marino non è facile da realizzare, così come costruire un palazzo. Servono idee per fare bella la festa. E sono quelle che gli mancano. Ciprelli con la semplice e poco costosa idea del vino dalle fontane ha reso celebre la Sagra e Petrolini con una sola canzone l’ha fatta conoscere in tutto il mondo. Palozzi è capace solo di usarla, così come fa con tutto il resto, solo per fini elettorali. Dopo l’ospedale, addio anche alla Sagra! Sono tre anni che assistiamo alla trita presentazione di una festa che non ha più nulla di culturale, che non rappresenta più le tradizioni di Marino, una Sagra dell’Uva che era mondiale, ridotta a una festa di quartiere: qualche cantante e qualche attrice pornografica. Saranno famosi? E tutto ciò non per mancanza di soldi, ma per mancanza di idee. Se fosse solo una questione di soldi, chiedesse un contributo ai suoi numerosi amici costruttori. Oppure facesse una richiesta anche alla Provincia di Roma, per esempio. È certa una cosa che se non chiedi, nulla ti danno. Tanto più che, come consigliere provinciale, può disporre e ottenere somme dai capitoli della cultura e del turismo su progetti specificamente da lui indicati. Sarebbe curioso sapere per quali “spettacoli” ha impegnato tali somme, anziché per la Sagra.
Proprio perché non ho mai preso, ma ho sempre dato (a differenza di qualcun altro) e visto che il Comune non stampa più da almeno tre anni guide turistiche utili per gli ospiti della Sagra, ho provveduto io con i mezzi miei a stampare qualche migliaio di pieghevoli turistici in italiano e in inglese che saranno distribuiti gratuitamente durante la festa.
E poi chi è Palozzi per decidere di non invitare il Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, alla Sagra dell’Uva di Marino? La nostra festa la nostra città è aperta a tutti. Palozzi forse pensa, come al solito, che il Comune sia casa sua, roba sua? Ma andiamo! Qui si offendono le istituzioni e i cittadini tutti, sia quelli che lo hanno votato, sia quelli che non lo hanno votato.
Per quello che mi riguarda alla Sagra dell’Uva ho dedicato una vita e tutti lo sanno, ma non può essere che un incapace come Palozzi si erga a difensore di una festa, per la quale non ha mai dato nulla, né ieri, né oggi che è sindaco. Per perdere un contributo della Provincia ci vuole! Complimenti! I marinesi perbene sapranno apprezzare queste capacità, quando si presenterà candidato alla Regione Lazio.
Ugo Onorati

 

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