Palazzo Sforza Cesarini, per il ciclo di conferenze "Architettura e natura"
dialogo, nell’incontro di giovedì scorso a Palazzo Sforza Cesarini è partito da una considerazione sulla preparazione che le Università Italiane danno alle nuove generazioni di Architetti: “Urbanista, paesaggista, progettista: come nel cinema, l’Architetto è una sorta di regista che deve mettere insieme tutte queste professionalità (…). L’università italiana fa il contrario preparando specialisti, laddove è necessario vedere l’insieme e poi applicarsi alla singola questione”. Come sottolineato all’inizio dal professor Pisani, i nuovi iscritti alle facoltà di Architettura sono per lo più donne, ed è un dato di qualità molto importante, soprattutto perché le donne prestano molta più attenzione al complesso, dunque al concetto di interezza e interattività del Paesaggio.
Guendalina Salimei, vincitrice di numerosi concorsi italiani e internazionali, è l’esempio concreto di quanto gli architetti italiani abbiano molto da dire sul progetto urbano. Il suo viaggio passa attraverso la Città-Paesaggio in cui natura e artificio si integrano, restituendo un sistema paesaggistico perfettamente integrato. Non a caso, gli elementi della natura, donna e fonte di tutto, sono le metafore scelte per descrivere i suoi progetti: Sensitive limits (acqua), Landform (Terra), Landmark (aria), Urban Geography (fuoco).
Tra gli intervenuti, sia addetti ai lavori che non, studenti, giovani, persone di tutte le età. Questo viaggio tra Architettura e Natura sta giungendo al termine e Palazzo Sforza Cesarini, monumento recuperato alla vita culturale della città e del territorio, sta regalando momenti di alta cultura e grande senso civico. Il prossimo incontro è fissato a giovedì 20 novembre con Marco Petreschi, ordinario di Composizione Architettonica, Sapienza – Università di Roma, pubblica saggi e letture critiche, partecipa a concorsi nazionali ed internazionali progetta e realizza opere pubbliche
Per gli studenti: alla fine del ciclo di conferenze verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Ilaria Proietti – Marta Rossi
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento