Palazzo Savelli…un sogno
Nel tempo si è intervenuti sulla struttura, sia esternamente che all’interno, dove, purtroppo, tutto si è realizzato meno che un piano di conservazione e ricerca attinente il castello. La presenza di uffici, con evidente adeguamento tecnologico nel tempo, ha portato ad un continuo degrado. Nella seconda metà degli anni settanta fu intrapreso un forte braccio di ferro per togliere la stazione radio dei Carabinieri presente sul terrazzo, risultato ottenuto solo dopo aver dimostrato che, la presenza del manufatto, risultava lesivo con la tenuta del solaio. Dopo questo evento si è sempre considerata la necessità di trasferire gli uffici comunali in locali più consoni, così da consegnare palazzo Savelli ad un uso più mirato alla sua struttura, ma per motivi inspiegabili ed un pizzico di orgoglio politico di ‘conquista del palazzo’, hanno di fatto consolidato il Castello in uffici amministrativi. A partire dagli anni ottanta palazzo Savelli è sembrato divenire il simbolo del potere. Ristrutturazioni prive d’indirizzo hanno delineato l’attuale fortezza. Frazionamento dei saloni con strutture mobili di alluminio, finestre in alluminio con rifiniture all’inglese, lampioni e discendenti in evidenza sulla facciata, cavi elettrici e bandelle per scariche atmosferiche in ornamento sulle pareti, antenne e finti torrioni a coronare torri e merli sovrastanti il castello. Anno 2012, nuovamente si cerca di ristrutturare palazzo Savelli. Obiettivo: sondare le pareti alla ricerca di affreschi ed opere intonacate nelle altre ristrutturazioni. Sia ben chiaro, non si può non appoggiare quest’obiettivo, il dubbio che sorge è di altra natura. Quale la destinazione futura di palazzo Savelli?
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