Palazzo Reale presenta Nanda Vigo. Light Project
Palazzo Reale
presenta
Nanda Vigo. Light Project
a cura di Marco Meneguzzo
dal 23 luglio al 29 settembre 2019
ingresso libero
Palazzo Reale, Milano
Dal 23 luglio al 29 settembre 2019, al primo piano di Palazzo Reale a Milano, apre al pubblico la mostra Nanda Vigo. Light Project, a cura di Marco Meneguzzo
Promossa dal Comune di Milano | Cultura, Palazzo Reale, in collaborazione con l’Archivio Nanda Vigo, la mostra si inserisce nel percorso con il quale Palazzo Reale, per il quarto anno consecutivo, esplora nella programmazione estiva l’arte contemporanea, approfondendo e valorizzando il lavoro di maestri dell’arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi e il rapporto che hanno avuto con la città di Milano dove hanno vissuto, creato ed elaborato la propria ricerca, come nel caso specifico di Nanda Vigo.
Light Project è infatti la prima retrospettiva antologica dedicata da un’istituzione italiana a questa artista e architetto milanese che ha influenzato la scena artistica italiana ed europea degli ultimi cinquant’anni: attraverso l’esposizione di circa ottanta opere – tra progetti, sculture e installazioni – la mostra racconta l’eccezionale percorso di ricerca di una figura di assoluto rilievo nel panorama europeo, dagli esordi alla fine degli anni Cinquanta, sino alle esperienze più attuali.
Protagonista della stagione del clima culturale milanese degli anni Sessanta, Nanda Vigo (Milano, 1936) inizia a realizzare i suoi Cronotopi dal 1962, in sintonia con lo spirito di ZERO, gruppo transnazionale di artisti tedeschi, olandesi, francesi, belgi, svizzeri e italiani al quale prese parte.
Partecipe delle avanguardie e dei gruppi dei primi anni Sessanta, Nanda Vigo elabora una personale ricerca incentrata sulla luce, la trasparenza, l’immaterialità, che devono costituire l’opera e lo stesso ambiente abitato dall’essere umano, e di cui i “cronotopi” sono la concretizzazione artistica. Uno chassis metallico racchiude vetri industriali, talvolta illuminati da neon, attraverso i quali la luce penetra e si manifesta allo sguardo, metafora della leggerezza, della mutazione, dell’immaterialità spirituale dell’arte e della sua percezione. Presto prendono le forme di veri e propri ambienti (alcuni realizzati in collaborazione con Lucio Fontana) e di specchi inclinati e tagliati in modo da riflettere una impensata visione della realtà, mentre continua il lavoro di progettazione di design e di architettura (famosa la sua collaborazione con Gio Ponti per la Casa sotto la foglia, a Malo, del 1965, e la realizzazione del Museo Remo Brindisi a Lido di Spina del 1967).
Gli anni Ottanta sono caratterizzati dall’adesione ai concetti del Postmodernismo, mentre la produzione successiva torna alla seducente algidità del neon, delle luci radianti e diffuse, delle forme semplici e dinamiche.
In mostra sano esposte opere e progetti che abbracciano l’intero arco di produzione dell’artista: fulcro del percorso espositivo è un affascinante ambiente cronotopico, che occupa l’intera stanza degli specchi.
Questo ambiente, in particolare, esprime la quintessenza del modo di intendere l’arte di Nanda Vigo: una situazione esistenziale che consente di vivere esperienze trascendenti, andando oltre la materialità del quotidiano per riuscire a percepire fisicamente – per quanto possibile – una realtà più alta, una sintonia universale attraverso la contemplazione, la smaterializzazione, la comunione con il “tutto”.
In occasione della mostra è in via di pubblicazione una monografia sull’opera di Nanda Vigo, a cura di Marco Meneguzzo, edita da Silvana Editoriale, che raccoglie la più esaustiva antologia critica sull’artista realizzata fino a ora.
Dal 23 luglio al 29 settembre 2019, al primo piano di Palazzo Reale a Milano, apre al pubblico la mostra Nanda Vigo. Light Project, a cura di Marco Meneguzzo.
Ufficio Stampa mostra:
Lara Facco P&C
Viale Papiniano 42 | 20123 Milano
M. press@larafacco.com
Lara Facco | E. lara@larafacco.com
Barbara Garatti| E. barbara@larafacco.com
Ufficio Stampa Comune di Milano:
Elena Conenna
Palazzo Reale
Piazza Duomo 14 | 20121 Milano
M. elenamaria.conenna@comune.milano.it
Nanda Vigo. Light Project, Installation View Palazzo Reale, Milano, ph Marco Poma
Palazzo Reale
presents
Nanda Vigo. Light Project
curated by Marco Meneguzzo
form July 23rd to September 29th 2019
free entry
Palazzo Reale, Milan
From 23 July to 29 September 2019, on the first floor of Palazzo Reale in Milan, it opens to the public the show Nanda Vigo. Light Project, curated by Marco Meneguzzo.
Promoted by Comune di Milano | Cultura, Palazzo Reale, and the Archivio Nanda Vigo, the show is part of a series with which Palazzo Reale for the fourth consecutive year explores, in its summer programme, contemporary art, scrutinising and evaluating the work of masters of Italian art from the post-war period until today. It also investigates the relationship that they have had with the city of Milan where they live, create, and develop their art, as in the specific case of Nanda Vigo. Nanda Vigo. Light Project is the first anthological retrospective show devoted by an Italian institute to this Milanese artist and architect who has influenced the Italian and European art scene of the past fifty years; through the exhibition of some eighty works – including projects, sculptures, and installations – the show recounts the exceptional career in art research of a figure of absolute importance on the European panorama, from her beginnings at the end of the 1950s up to the most recent experiences.
A protagonist of the 1960s Milanese cultural climate, Nanda Vigo (Milan 1936) began to make her Cronotopi in 1962, in harmony with the spirit of ZERO, the transnational group of artists from Germany, The Netherlands, France, Belgium, Switzerland, and Italy, of which she was a part.
A participant of the avant-gardes and groups of the early 1960s, Nanda Vigo developed a personal research based on light, transparency, and immateriality, which she thought should constitute the work and the environment inhabited by human beings, and of which the “cronotopi” are the artistic concretisation. A metal chassis encloses industrial glass, at time illuminated by neon, through which the light penetrates and manifests itself to the eye, a metaphor for lightness, mutation, and the spiritual immateriality of art and its perception. They soon took on the form of genuine environments (some of them made in collaboration with Lucio Fontana), often made of inclined glass cut in such a way as to reflect a new vision of reality, while she continued her work of planning design and architecture (she is famous for her collaboration with Giò Ponti for the Casa sotto la foglia, Malo, 1965, and the Museo Remo Brindisi at Lido di Spina, 1967).
The 1980s were characterised by her attachment to the concepts of Post-modernism, while her later output returned to the seductive chill of neon, of radiant and diffused light, and of simple and dynamic forms.
In the show are exhibited works and projects ranging over the whole arc of the artist’s output: the fulcrum of the exhibition is a fascinating Cronotopic environment that fills the whole Sala degli Specchi. In particular, this environment expresses the quintessence of Nanda Vigo’s understanding of art: an existential situation that permits transcendental experiences, going beyond the materiality of everyday life in order to physically perceive – as far as is possible – a higher reality, a universal syntony through contemplation, dematerialisation, and communion with “everything”.
For the show is going to be published a study of the work by Nanda Vigo, edited by Marco Meneguzzo and published by Silvana Editore, and collecting together the most complete critical anthology about the artist so far undertaken.
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